sabato 5 gennaio 2013 - Flaminia P.Mancinelli

Sachs contro l’ebook: una “resistenza” segno di arretratezza

Oliver Sacks si scaglia contro gli e-book con arroganza, dimenticando quanto i libri elettronici potrebbero agevolare la diffusione della lettura.

Il 27 dicembre scorso, guardando in tv una rassegna stampa, mi colpì un articolo di spalla sulla prima pagina de La Repubblica. Il titolo era: «La resistenza del libro che profuma di carta».

Acquistai il quotidiano e lo depositai su uno dei miei sandwich - un'alternanza di carte e libri, ritagli di riviste, appunti su fogli volanti, blocnote. E mi ripromisi di leggerlo in un momento tranquillo.

Prevedevo che mi sarei arrabbiata, il titolo era già programmatico...

Oggi, dopo il caffè, l'ho preso in mano e l'ho letto con tutta l'attenzione che meritava il suo autore, il neurologo inglese Oliver Sacks. L'ho letto e mi sono ”arrabbiata” molto.

Poi sono andata a controllare su wikipedia, ho scoperto che ha pressappoco l'età della mia mamma e mi sono detta: non tutti sono come Rita Levi Montalcini, qualcuno a una certa età perde lucidità mentale...

Già perché a leggere con attenzione l'intervento di Sacks si capisce che l'anziano studioso ormai è un emulo di Don Chisciotte e se la prende - un po' a ragione ma un po' anche a torto - con tre quarti del pianeta, e ciò che è peggio, se la prende con il progresso. Il suo attacco, difatti, contro l'e-book è del tutto gratuito e segno di un conservatorismo che davvero non mi piace da parte di un uomo di scienza. Il neurologo inglese si scaglia - a ragione - contro la penuria di edizioni cartacee a grandi caratteri, ma lo fa con un'arroganza intellettuale che non mi piace quando sentenzia che in quella edizione si trovano solo manuali e romanzi spazzatura. È un attacco arrogante a chi, avendo i suoi stessi problemi di vista, quei libri li compra e li legge. Se non ci fosse un mercato, gli editori di certo non li stamperebbero...

Ma il deterioramento dell'età Sacks lo dimostra quando precisa che lui vuole libri di carta da leggere con una delle sue dodici lenti di ingrandimento (di forme e gradazioni differenti) com'è abituato e quindi a letto o in bagno. Da qui il rifiuto per gli audiolibri e per gli e-book, e per questi ultimi dimostra oltre che ignoranza anche arretratezza. Dichiara infatti che per farli funzionare (e mettere quindi in un formato di carattere che risolverebbe ogni suo problema) dovrebbe di nuovo combattere con lenti d'ingrandimento...

Dai popoli che rappresentano la classicità della nostra civiltà, abbiamo appreso il rispetto per le persone anziane, ma Oliver Sacks è senz'altro un esempio poco edificane di persona anziana: ostinato, altezzoso, e soprattutto arretrato. Impostare il formato del carattere a un e-reader è una cosa che porta  Persona con e-readervia secondi 5, la si fa all'inizio di un libro e poi non ci si pensa più.

Ma il nostro neurologo non è interessato a imparare, manca della curiosità che ha significato così tanto per l'evoluzione della specie umana... Si arrocca sulle sue letture di un tempo, sulle sue abitudini e spara a zero su tutto quanto vede di diverso intorno a lui.

Peccato.

Mi era piaciuto quando lo avevo letto, circa trent'anni fa. Avevo considerato i suoi libri più adatti a un pubblico specialistico, e non come erano diventati in Italia all'epoca una lettura di moda. Ma stiamo appunto parlando di molti anni fa, quando anche lui era un uomo nel pieno delle sue facoltà, un cinquantenne rampante...

Mi spiace che oggi lui non sappia, dal suo autorevole scranno, lanciare un peana alla necessità e al valore della lettura, perché è questo che ci si aspetterebbe da uno studioso, non certo un furioso attacco a tutte le moderne forme di lettura.

Uscendo da una libreria di New York, ha definito il suo stato d'animo “furioso”, per non avervi trovato ciò che vi cercava - i libri a caratteri grandi ma di alto livello intellettuale.

Ecco, un altro esempio di cattiva vecchiaia. Qualche mese fa, purtroppo, avevamo assistito alle dichiarazioni di guerra contro l'e-book di un altro anziano intellettuale, Milan Kundera. Lo scrittore di origine ceca, difatti, aveva interdetto chiunque a editare in formato digitale le sue opere.

È a questo punto della “Rivoluzione dell'e-book”, quindi, che quanti sanno dovrebbero impegnarsi a diffondere le loro conoscenze in merito all'editoria digitale. Su LeggereOnline News, da tempo, siamo impegnati a spiegare l'utilizzo degli e-book, ma senza mai organizzare un funerale per i libri di  Pupazzo con libri carta. Per noi l'e-book ha caratteristiche e peculiarità che potrebbero agevolare la diffusione del leggere. Se grandi gruppi economici non ci metteranno lo zampino, trasformando in un trust quella che può essere una rivoluzione sociale oltreché culturale, il leggere digitale farà compiere un passo avanti alla specie umana, ne siamo certi.

Ma purtroppo, di fronte alle grandi innovazioni si alzano sempre le barricate di chi si ancora al passato, e non solo questi individui si arenano loro (e amen) ma rallentano lo sviluppo per gli altri diffondendo falsità.

A conclusione vorremmo, ancora una volta ripetere che, pur essendo noi fortemente schierati in favore della diffusione dell'e-book, non abbiamo mai condannato l'uso del vecchio carissimo libro cartaceo, perché non è il mezzo che conta, non è il foglio di carta o lo schermo a inchiostro elettronico, la voce registrata di un audiolibro o quella reale di un lettore... L'importante, il fondamentale, quello per cui tutti dovremmo darci la pena di “combattere” è la lettura, la sua diffusione capillare o, se preferite, virale.



1 réactions


  • (---.---.---.15) 5 gennaio 2013 16:12

    E pensare che Oliver Sacks mi piaceva tanto! Cosa è successo alla sua mente brillante?

    Lucia

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