lunedì 24 luglio 2023 - Libero Gentili

Una nuova opportunità per le future generazioni: la comicità politica.

Comprendere la natura dell’umorismo costituisce, secondo alcuni studiosi, un ulteriore compito della psicologia sociale per cercare di capire i modi in cui i nostri sentimenti e le azioni che ne derivano sono influenzati dalle persone che ci circondano. Perché l'umorismo, la commedia e le risate sono aspetti importanti e coinvolgenti del comportamento degli uomini.

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La risata sembra aver avuto origine dai segnali di gioco dei primati. È visto dai ricercatori evoluzionistici come parte del sistema non verbale definito "gesture-call", che ha una lunga storia evolutiva, e precede lo sviluppo del linguaggio.

La maggior parte di noi ride di qualcosa di divertente, molte volte nel corso di una giornata tipo. Sebbene possa essere considerata una forma di gioco, l'umorismo serve una serie di funzioni sociali, cognitive ed emotive "serie".
Qualcuno racconta una barzelletta, racconta un divertente aneddoto, fa un commento spiritoso o commette un lapsus involontario, e improvvisamente siamo colpiti da quanto sia divertente; a seconda di quanto lo stimolo sia divertente, potrebbe farci sorridere, ridere o scoppiare in lampi di risate convulse.
Questa reazione è talmente naturale che a nessuno viene mai in mente di pensare minimamente alle sue implicazioni psicologiche o sociologiche.

L'umorismo e la risata sono un aspetto universale dell'esperienza umana, che si verifica in tutte le culture, e ogni cultura differente possiede le sue norme riguardanti l'argomento appropriato dell'umorismo, i tipi di situazioni in cui la risata è considerata appropriata. Ma i suoni della risata sono indistinguibili, da una cultura all'altra.

È scontato dire che l’umorismo fa parte dell’arte della comicità, a cominciare dagli anni della cinematografia muta, dove l’artista doveva supplire alla mancanza dell’audio con un impegno più considerevole rispetto agli artisti di oggi. Situazioni e trovate comiche dovevano basarsi sulla rapidità dei movimenti e sulle azioni inaspettate: Charlot è l’esempio classico.

In Occidente, alla fine dell’impero romano, la differenza tra barbari e civilizzati sembrava ridursi solo alla capacità di elaborazione etica dei propri comportamenti. Questo paradigma – chi può negarlo – è andato via, via modificandosi nei tempi attuali, sicuramente in ossequio alla “Teoria di Khun”.

Non possiamo seriamente affermare che l’etica di un comico possa trascendere, in quanto il suo specifico ruolo o, se vogliamo, la sua arte è quella di far ridere le persone. I mezzi sono suscettibili da individuo a individuo, ma non c’è mai stata una regola che ne identificasse i limiti: ciò che per te può essere osceno, ad un altro può suscitare ilarità.

In questi giorni le cronache sui quotidiani sembrano offrire al lettore informato un po' di sollievo dal caldo asfissiante, con qualche risata. Ma non sono i comici a darcelo, bensì qualche politico, tra gaffe e ardore.

La figuraccia del ministro della cultura di questo Governo, Gennaro Sangiuliano, ha fatto in poche ore il giro del web.
Assurda gaffe del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, che alla premiazione del Premio Strega ammette candidamente di non aver letto i libri per cui ha votato. La conduttrice Geppi Cucciari gli domanda: “Ah non li ha letti?”. E lui: “sì ma li voglio approfondire” (Finestre sull’Arte).
Beh, questa gaffe - veramente sarebbe qualcosa di ben più grave di una semplice gaffe, ma dato che siamo all’interno di un discorso sull’umorismo, concediamoci questo termine – ha fatto nascere una nuova parola nel dizionario della lingua italiana: “Leggere alla Sanjulienne” che riporta subito alla mente uno stile per tagliare le carote. (Minima & Moralia).

Ancora più recente.


Meloni infiamma il comizio di Vox: “Anche in Spagna un governo di patrioti. Fermare il fanatismo ultra-ecologista”.
È possibile leggere il discorso della Meloni in collegamento web con il comizio di Vox, il partito dell’estrema destra in Spagna.
Tra i suoi slogan truci, di nuovo la rabbia contro LGBT, immigrazione (dice lei “incontrollata”), la posizione favorevole alla vita e contraria al fine-vita (aborto). Fatevelo dire dagli americani dove in alcuni stati, attualmente, l’aborto è possibile solo in caso di imminente pericolo di vita per la madre, ma imminente significa solo che non c’è più tempo. E così muoiono migliaia di donne.
 

Per non considerare l’onnipresente, forte fondo religioso dei suoi discorsi in un paese dichiaratamente laico.
Questo suo arroccamento di rifiuto della modernità, in un Occidente come un insieme non solo politico, ma come soggetto dotato di una propria omogeneità ideale e culturale, fa ridere. Di una risata amara, si, ma pur sempre dotata di comicità, anche se bieca.

Leggete l’articolo apparso oggi sul quotidiano la Repubblica e guardate anche il video. Credetemi, all’assistere delle urla, delle dita ammiccanti minacciosamente, delle tempie che sembravano scoppiare da un momento all’atro, del tono della voce riecheggiante il ventennio, non ho saputo veramente trattenere uno scroscio di risate convulse.

Certo, il suo è un umorismo tetro ma c’è stato anche chi, sapientemente, ha saputo considerare l’influenza dell’umorismo, dell’ironia e della satira nella plasmazione degli Stati Uniti persino nel periodo post 11 settembre.
Il libro “A Decade of Dark Humor How Comedy, Irony, and Satire Shaped Post-9 11 America (Ted Gournelos, Viveca S. Greene)” argomenta come questi mezzi abbiano fornito al popolo americano un modo per elaborare il trauma degli attacchi terroristici e per esprimere il loro dissenso sulla risposta del governo.

L'umorismo può verificarsi praticamente in qualsiasi situazione sociale. Può avvenire durante la conversazione di un gruppo di amici intimi seduti intorno a un tavolo in una caffetteria, o nelle interazioni di un gruppo di uomini d'affari che partecipano a trattative formali.
Può essere utilizzato da oratori pubblici, come politici o leader religiosi, rivolgendosi a un vasto pubblico, di persona oppure tramite i media. Come è avvenuto qualche giorno fa.

La ricerca sulla risata negli scimpanzé e in altre scimmie indica che essa ha origine nel gioco sociale.
Negli esseri umani, la nostra capacità di creare umorismo per divertirci l'un l'altro ed evocare risate sembra essersi evoluta come mezzo per fornirci maggiori opportunità nel gioco. Alcune volte, però, come nella politica attuale, un gioco amaro.

 

 




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