venerdì 2 settembre 2011 - paolo

Un governo disperatamente solo

Come un cane da tartufi che fiuta il terreno per trovare i preziosi tuberi, il nostro governo avanza a strappi e retromarce, fiutando l'aria che tira. Riuniti ad Arcore, nella reggia del premier passata alle cronache per altre vicende certamente meno impegnative, una eterogenea rappresentanza del governo, guidata dai due maggiorenti Berlusconi e Bossi, cerca disperatamente di trovare la quadra ad una manovra finanziaria che fa acqua da tutte le parti.

Già il fatto di riunirsi nell'abitazione privata di Silvio Berlusconi anziché in una sede istituzionale, come sarebbe d'obbligo per la gravissima situazione in cui ci troviamo, ci fornisce l'idea più di una riunione massonica che quella di un esecutivo di governo. Vien da pensare che sia una scelta di proposito perché sia il cavaliere che il senatur considerano le Istituzioni un inutile intralcio alle loro ambizioni politiche e personali. Silvio aspira ad una presidenza "forte" di stampo americano senza però l'intralcio dei contrappesi politici che limitano l'azione di Obama, Bossi vuole semplicemente affossare la Repubblica Italiana ed inaugurare la "Padania Libera". Quindi in questa scelta logistica di Arcore c'è anche una forte componenete simbolica di disprezzo formale verso le Istituzioni e, a certi livelli, la forma è sostanza.

Vista l'assenza del principale protagonista della mega manovra (bis) da 45 miliardi di euro, ossia il super ministro Giulio Tremonti incredibilmente in vacanza, l'onere o l'onore spetta agli altri ministri e ai sottosegretari; spiccano i soliti Sacconi, Brunetta, Calderoli ecc. Voci di corridoio indicano anche la presenza del "Trota", speriamo non in veste di esperto economico, ma non mi sentirei di escluderlo categoricamente a priori. Sempre le ultime notizie danno Tremonti in collegamento telefonico con i convenuti di Arcore. Anche in questo defilarsi del super ministro delle Finanze c'è una forte componente simbolica, come dire: io ho varato una manovra in accordo alle richieste dell'Europa, siccome sono il più bravo e non riconosco i correttivi che state introducendo, lascio a voi la paternità dei provvedimenti che andate a prendere. In sostanza: sono cavolacci vostri, volendo non usare una espressione pù colorita.

Non ho assolutamente intenzione di entrare nel merito dei provvedimenti anche perché è difficile per gli addetti ai lavori, dal momento che ciò che viene deciso ora probabilmente sparisce nel giro di poche ore. L'idea di improvvisazione e di dilettantismo che stanno offrendo all'opinione pubblica italiana ed internazionale è semplicemente devastante, forse un danno peggiore della manovra stessa. Basta scorrere le testate dei principali quotidiani in edicola stamani per capire il livello a cui si è arrivati. Si va da giudizi come "dilettanti allo sbaraglio" a quello di "siamo su scherzi a parte" , "manovra nel caos" oppure "manovra da bar sport ". Perfino i quotidiani di destra sono apertamente critici non solo sul merito della manovra, soprattutto sulla metodica rocambolesca con la quale si sta procedendo. Soltanto l'incredibile quotidiano di servizio, ossia Il Giornale di Sallusti, se ne esce con il seguente titolo di testa: "Il sistema Sesto tocca Roma. E spunta pure il clan D'Alema". Insomma il problema del paese è D'Alema.

L'emblema di questa frenetica "compilation" di provvedimenti, poi seguiti da regolare marcia indietro, è quello relativo al riscatto del periodo di laurea e del servizio militare. Dopo l'esplosione di rabbia di intere categorie, spaventate a morte, hanno subito ritrattato il provvedimento, di cui nessuno vuole la paternità anche se i media indicano nel ministro Sacconi e in Bossi i due artefici. Sacconi si è giustificato dicendo che nessuno poteva prevedere la reazione dell'INPS che sostiene che il provvedimento è assolutamente inapplicabile, mentre per Bossi è intuibile capire che il riscatto del periodo di laurea fosse una bazzeccola dal momento che la tipologia di elettore leghista si ferma ben prima del dottorato. 

Ha ragione Fassino quando dice che siamo al dilettantismo puro, all'improvvisazione, alla sortita da "bar sport", una situazione di degrado che lascia di stucco. Si butta lì per vedere l'effetto che fa e poi si smentisce, si cancella, si punta a qualcos'altro.

Nel frattempo anche altri provvedimenti come "il contributo straordinario di solidarietà dei ricchi (quelli oltre i 90.000 euro l'anno)" sono già stati ritirati, proprio mentre in altri paesi (e da parte dello stesso presidente della Ferrari, Montezemolo), chi ha di più è disposto ad accettare un sacrificio. Ma in questo caso è stato lo stesso Berlusconi ad essere intervenuto, ossessionato dall'idea di essere bollato come il supertassatore della storia repubblicana a danno di un elettorato che certamente non può avere simpatie "comuniste".

Aggiungi e togli in questa comica giostra di decisioni prese e poi subito rimangiate, della manovra originale di Tremonti, quella giocata sul piano della credibilità con i nostri partner europei, comincia a rimanere poco o nulla. Per converso si ricomincia a paventare l'aumento dell'Iva, tassa che colpisce i consumi e che potrebbe però innescare ulteriori processi recessivi sull'economia, considerate le brutte notizie delle ultime ore che prospettano una crescita minore di quella prevista, peraltro già asfittica dell'1%. E senza crescita, a detta di tutti gli esperti, nessuna manovra sarà sufficiente a colmare la voragine del debito pubblico.

L'impressione generale è che si tenti di tutto, sparacchiando nel mucchio, per non volere fare l'unica cosa che risolverebbe in un colpo solo tutti i nostri problemi, non solo in termini di pareggio del bilancio ma anche sul fronte del debito complessivo, ossia diventare un paese "normale" in cui si applicano le leggi e soprattutto si manda in galera chi sgarra. Perché, volenti o nolenti, il prerequisito della legalità è imprescindibile da ogni iniziativa. In materia fiscale sarebbe la rivoluzione dei massimi sistemi ma, immediatamente, alcuni esponenti di governo si sono affrettati a dire che "non possiamo diventare uno stato di polizia", che bisogna procedere con gradualità e, ovviamente, aggiungo io, con un'occhio di riguardo per evasori ed elusori che hanno riposto in questa maggioranza di governo tutta la loro fiducia incondizionata. Questa logica estemporanea costituisce la linea guida di questi estensori della "manovra finanziaria".

Alla fine della fiera questo governo malconcio, confuso ed in preda ad una crisi di nervi, si ritrova solo come un cane, abbandonato anche dalla sua maggioranza dal momento che il nuovo leader del PDL, l'ex ministro della Giustizia, Angelino Alfano, non intende pagare il prezzo politico delle decisioni che tartassano inevitabilmente anche una larga fetta del proprio elettorato, soprattutto nei tagli al sud; l'opposizione crudamente chiede di chiudere baracca e burattini e togliersi dalle scatole per manifesta incapacità; i sindacati, esclusa la ruota di scorta Bonanni (CISL), fregato sul tempo anche dal suo socio Angeletti (UIL), annunciano scioperi di protesta; le categorie sono sul piede di guerra e i cittadini comuni, disgustati da queste manfrine e sempre meno disposti a sopportare i privilegi dei soliti noti e i balzelli di vario tipo,sono pronti a vendicarsi nelle urne elettorali.

Un quadro di disperata solitudine che neppure la maestria del grande illusionista Silvio B., apparso un po' bolso e confuso e con un sorrisetto stereotipato, questa volta riuscirà a rimediare. Il governo affonda come il Titanic e tutti noi assieme a lui. Lo sapevamo ma non siamo riusciti a cambiare il nostro destino. Chiamiamolo fatalismo.



4 réactions


  • Damiano Mazzotti Damiano Mazzotti (---.---.---.201) 2 settembre 2011 10:45

    Fra qualche settimana molti giudici dovranno decidere se prendere i politici a calci nel culo è un atto di violenza pubblica o un atto di legittima difesa pubblica e privata...

    Quando gli italiani capiranno che è l’unico modo di liberarsi da questi imbecilli, i politici verranno presi a calci nel culo appena usciti di casa o appena scesci dalle macchine pagate in molti casi dai cittadini...

    E gli avvocati garantisti italiani avranno buon gioco a difendere i cittadini dicendo che le suole delle loro scarpe e i vestiti dei politici non permettono il contatto fisico tra gli antagonisti e non causa nessun danno biologico...


  • paolo (---.---.---.245) 2 settembre 2011 11:07

    In questa tragicomica realtà ,anche sorridere può servire a sdrammatizzare . Grazie Damiano .


  • pv21 (---.---.---.176) 2 settembre 2011 19:29

    Arriva la Tremanza >

    Nel 2006 BERLUSCONI tuonò forte contro la “tracciabilità” con cui il Ministro Visco voleva “sorvegliare e punire” il cittadino contribuente e “costruire uno Stato di polizia tributaria”. Allora non c’era la “crisi planetaria” e Visco non era il “creativo” Tremonti.

    Con TREMONTI chi aggira il fisco “merita il carcere” se l’imposta evasa o non versata supera i 3 milioni. Anche chi compirà da settembre 75 anni di età come il Premier?
    Ma c’è di più.
    D’ora in poi i
    Comuni pubblicheranno on line le dichiarazioni Irpef di "categorie di contribuenti o di redditi" e nelle stesse dichiarazioni “dovranno” essere indicate le Banche con cui si hanno rapporti.
    Anche quelle dei capitali “occultati” all’estero?

    Ergo: non serviranno più i condoni fiscali e gli evasori “irriducibili” saranno costretti a espatriare.
    Di sicuro c’è che remore e limiti non fanno parte del vocabolario di un Dossier Arroganza


  • (---.---.---.127) 2 settembre 2011 20:24

    MANDATELI A A LAVORARE IN MINIERA QUESTI POLITICANTI CIALTRONI LAUTAMENTE STIPENDIATI CON LE NOSTRE TASSE CHE NON VOGLIONO SMOLLARE LA COMODA POLTRONA SULLA QUALE SI SONO ARROKKATI GRAZIE AD UNA LEGGE ANTIDEMOCRATICA ...AAA CASAAAA !


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