Ue condanna Orban: una vittoria di Pirro

E' vero, è passata la condanna contro Orban: 448 sì contro 197 no e 28 astenuti.
Una vittoria significativa dice Ferrara, e con lui gran parte dei media. Non è così.
E’ stata una “vittoria di Pirro”.
Non ha spazzato via le nubi minacciose dell’autoritarismo fascio razzista che attraversa l’Europa, e raccoglie sempre più consensi.
Le accuse ad Orban non sono congetture, opinioni, ma fatti accertati in un report, preparato e votato dalla Commissione parlamentare.
Il governo ungherese ha calpestato e calpesta la democrazia, lo stato di diritto, la libertà di stampa, l'autonomia della magistratura, i diritti dei rifugiuati e degli ebrei, dei rom.
Non sono congetture ma realtà, la costruzione di regimi autoritari nell'Europa dell'Est, lo spostamento degli elettori e del PPE verso posizioni xenofobe ed autoritarie
L'internazionale nera non è un'ipotesi, ma un progetto che si sta realizzando, anche con il voto di oggi.
I voti pro Orban: 197 con 28 astenuti, non sono pochi, sono tantissimi in un’Europa costruita per impedire il ritorno del fascismo.
Sono tantissimi ma prevedibili in un'Europa che nasce per essere Europa politica e diventa Europa finanziaria, nasce per essere solidale e calpesta la solidarietà, nasce per combattere il fascismo e si ritrova stati fascisti tra i suoi membri, nasce e si sviluppa la gestione nazionalistica e securitaria degli immigrati.
Sono tantissimi ma prevedibili in un’Europa dove il liberismo indossa la camicia nera, fa un golpe in Grecia, mette al centro il danaro, cancella e riduce i diritti sociali e politici, approva e sostiene la riduzione dei flussi migratori, i lager libici.
Sono tantissimi ma prevedibili in un'Europa dove la classe dirigente “sedicente democratica”, non si allarma, ancora tace, ignora, sottovaluta, resta inerte, mentre l’onda fascio razzista monta, e invade il nostro paese e l'Europa.
Sono tantissimi e e pesano come un macigno,sulle sorti della democrazia.