giovedì 29 gennaio 2009 - soloparolesparse

Uccelli appesi come biancheria. Arte o provocazione?

Ci risiamo.
Ancora una volta torniamo a parlare di polemiche legate ad istallazioni artistiche un pò eccessive.

Ricordate il caso del cane lasciato senza cibo in una stanza?
E quello del bambino esposto come fosse un selvaggio in un circo di inizio novecento?

Questa volta si tratta di decine di uccelli stesi come fossero biancheria ad asciugare. Con tanto di mollette per i panni.

L’opera si chiama Contra el viento ed è stata realizzata in occasione di un’esposizione di 41 artisti locali a Calì, in Colombia.

L’artista in questione si chima Andres Veles ed è stato investito dalle polemiche.

Chiariamo i punti discussi.
Gli uccelli sono veri, morti e ampiamente vivisezionati.
Non è però chiaro come l’artista se li sia procurati.

Come al solito non è in discussione la qualità dell’opera (che trovo comunque interessante sebbene decisamente inquietante - qualche somiglianza eccessiva con Gli uccelli di Hitchcock) ma l’opportunità di utilizzare cadaveri di animali in un’istallazione artistica.

Il dibattito in Italia non è ancora arrivato. Possiamo tranquillamente aprirlo qui.

(credits foto : Carlos Ortega/EFE)



8 réactions


  • mabo (---.---.---.16) 1 febbraio 2009 08:54
     
    Personalmente obbligherei “l’artista” a soggiornare per qualche tempo in una stanza vuota in compagnia della sua “opera d’arte” e senza la possibilità di ricambio d’aria.
    Chissà, potrebbe anche imparare a volare.
     

    • soloparolesparse (---.---.---.167) 2 febbraio 2009 08:47

      Forse bastava non permettergli di realizzarla.


  • mabo (---.---.---.103) 3 febbraio 2009 21:55

    Concordo in pieno.

    Un saluto
    Mauro Bonaccorso


  • anna (---.---.---.11) 8 febbraio 2009 10:31

    Nessuna delle due, secondo mio parere si tratta soltanto di gusto dell’orrido e di un atto estremamente crudele.
    Ma cosa c’è di artistico? Poveri animali sono stati catturati, uccisi ed i loro cadaveri usati miseramente.
    A quando una sincera richiesta di rispetto? Quando, oltre che lievemente indignarsi le persone cominceranno a fare autocritica e cominceranno a richiedere rispetto, cominciando dagli animali sfruttati da vivi e da morti?


  • vale (---.---.---.123) 8 febbraio 2009 10:32

    L’arte, quella vera, è tutt’altra cosa. A questo signore non dovrebbe essere più permesso di partecipare ad una mostra. Mi inquieta sapere che non solo sfruttiamo gli animali in ogni modo possibile, ma ora li utilizziamo anche per la cosidetta "arte". Come se non bastasse tutti i modi in cui ogni giorno, milioni di animali, vengono seviziati, uccisi, maltrattati. Adesso li torturiamo anche per fare arte! Mi chiedo se dobbiamo prendercela con chi ha ideato questo orrore oppure con chi gli ha permesso di farlo.


  • Ale (---.---.---.245) 8 febbraio 2009 10:46

    Mah..."tecnica" medievale per dimostrare la propria pazzia, ne arte ne provocazione, solo pazzia.


  • soloparolesparse soloparolesparse (---.---.---.245) 8 febbraio 2009 11:21

    @ Anna e Vale
    Ricordo solo che non sappiamo come l’artista si è procurato gli uccelli per l’esposizione. Non sappiamo se li ha uccisi o ha utilizzato uccelli già morti... per quello che può contare.


  • Eli (---.---.---.49) 9 febbraio 2009 20:40

    Ormai questi "artisti" non sanno più cosa inventarsi, in questo caso quello che conta è stupire, non ha importanza se sotto una buona o una cattiva luce...
    Come si dice: non importa se ne parlino bene o male, l’importante è che ne parlino...

    Gente del genere non ha afferrato il concetto nè di arte, nè tanto meno di vita o rispetto per essa.
    Questo è tutto fuorchè arte.


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