USA: i democratici "costretti" a citare Dio nella propria piattaforma politica
Una polemica artificiosa è quella scoppiata sulla parola ‘Dio’ durante le convention dei due maggiori partiti americani svoltasi nelle scorse settimane. La piattaforma del partito democratico USA conteneva l’espressione “realizzare il proprio potenziale donato da Dio”, ma la frase era stata rimaneggiata poco prima del congresso con i rappresentanti della base del partito, e non veniva più nominato Dio nell’intero documento.
A poco è servito evidenziare che la piattaforma è stata rielaborata in molte parti e che fede e religione vengono comunque indicate varie volte come qualità positive. Fox News, il canale tv votato alla causa dei conservatori, ha iniziato a suonare “Losing my religion” sulle immagini della convention (venendo tra l’altro diffidato dai REM). Romney e Ryan alla convention repubblicana hanno fatto un teorema dell’assenza di Dio dei democratici (che negli USA sono per i diritti dei gay, delle donne, delle classi medio-basse).
Soccombendo alle polemiche le alte sfere del partito democratico, con una decisione che sfiora il ridicolo, hanno reintrodotto Dio nella piattaforma, con una procedura molto impacciata: un voto per sospendere le regole (che non ammettevano modifiche al testo) e un voto palese sulla reintroduzione della parola (oltre a un riferimento a Gerusalemme come capitale di Israele).
La maggioranza per l’approvazione sarebbe dovuta arrivare a due terzi, mentre dalle registrazioni è evidente che i “no” fossero tanti quanti i “sì”, se non più numerosi. Il moderatore dell’assemblea, visibilmente imbarazzato, ha proceduto con l’approvazione tra lo sconcerto dei convenuti.
Quel “God-given” era insomma del tutto accessorio e le critiche pretestuose. D’altra parte alla convention democratica Dio è stato nominato più spesso che a quella repubblicana!
Alcuni giorni dopo Romney ha proclamato ancora che lui non toglierà Dio “dalla piattaforma, dalle monete, dal cuore”: teneva un comizio in Virginia, col fondamentalista religioso Pat Robertson seduto tra gli spettatori. Ma la reazione di “panico clericale” dei Democratici richiama l’atteggiamento dei democratici italiani, che hanno rifiutato la presenza di uno stand UAAR alla festa di partito per non “offendere” la sensibilità alcuni non meglio specificati iscritti.