venerdì 6 gennaio 2012 - Professional Consumer

Tutti in bilico, tutti cercano appoggi: l’appoggio c’è

L’oggi cominciò ieri, pressappoco così: quando al mercato sono mancati i denari, sufficienti a far incontrare e contrattare chi offre e chi acquista, si è ritenuto possibile surrogare quella funzione con il debito, lasciando scorrere credito a fiumi.

Quando quei trucchi e pure i tracchi, che hanno consentito di generare ricchezza con il debito sono saltati, i consumatori si sono trovati in bilico a rifare i conti con l’insufficienza di prima e con la zavorra di un debito insostenibile poi. Oggi, così sbilanciati, per ritrovare l’equilibrio provano a riappoggiarsi a quei facinorosi del credito che stavolta si spostano perché non hanno da dare, anzi chiedono l’appoggio degli Stati che, per aver già concesso quel credito, rischiano il default.

Già, proprio quegli Stati che per non incorrere nel discredito attrezzano manovre finanziarie ad ampio raggio, appoggiate su quelli che consumano: pappappero! Il costo per i consumatori, proprio quelli dai redditi insufficienti, della manovra varata dal Governo Monti vale a regime una stangata da 1.129 euro annui a famiglia - dice Codacons - che va ad aggiungersi a quelle già varate dal Governo Berlusconi, per un totale di 3.160 euro. Difficile da sostenere.

Ma come, ma porc…siamo daccapo a 12. Tutti in bilico, tutti cercano appoggi, nessuno trova appoggio. I consumatori, ancor più privi di contante e di accesso al credito, ridurranno gli acquisti, si ridurrà la crescita economica; meno entrate fiscali, aumenterà il debito pubblico, salirà il costo di quel debito. Per diminuirlo si dovranno attrezzare nuove manovre per non andare a sbattere, magari andando a cercare spiccioli nelle tasche di quelli che lavorano, dei pensionati, delle famiglie, dei singles, insomma ancora in quelle dei consumatori.

Si ri-tassa il già tassato, si inventano gabelle ed accise che se non uccidono stordiscono. E se tentassimo di uscire da questa dannata spirale ricapitalizzando invece di sfiancare proprio i consumatori, fornendo loro capacità di spesa per sbloccare il meccanismo dello scambio domanda/offerta e riprendere a crescere?

Come? Magari sollecitando le imprese che, preoccupate, non investono per produrre, ad investire per smaltire il già prodotto, abbassando i prezzi delle merci per rifocillare il potere d’acquisto?

Magari sollecitando quei consumatori dalla bassa “propensione al consumo”, proprio quelli che avendo di più e spendendo meno, sottraggono risorse economiche alla crescita?

Toh, c’è luce in fondo al tunnel.



2 réactions


  • (---.---.---.170) 6 gennaio 2012 19:32

    Cosa c’è in fondo al tunnel?? Allucinazioni


    • (---.---.---.126) 7 gennaio 2012 01:43

      non si dia per vinto, rilegga il pezzo.


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