venerdì 18 ottobre 2019 - Riccardo Noury - Amnesty International

Tunisia, dieci cose da fare in materia di diritti umani

Eleggere i membri mancanti della Corte costituzionale; dare seguito alle raccomandazioni della Commissione per la verità e la dignità; abrogare le leggi che criminalizzano la libertà d’espressione; proteggere lo spazio d’azione della società civile; rafforzare il controllo parlamentare affinché i responsabili di violazioni dei diritti umani siano portati di fronte alla giustizia; garantire l’uguaglianza di genere; abolire i reati relativi alle relazioni tra persone dello stesso sesso; assicurare che le misure d’emergenza non violino i diritti umani; istituire una Commissione per lo sviluppo sostenibile e i diritti delle future generazioni; cancellare la pena di morte.

Sono questi i 10 punti sui diritti umani da affrontare auspicabilmente nei primi sei mesi di mandato, contenuti nel memorandum che Amnesty International ha inviato ai neo-eletti parlamentari della Tunisia.

Nonostante alcuni progressi registrati negli ultimi anni, come l’importante legge sulla violenza contro le donne, porre le leggi tunisine in linea con la Costituzione e con gli obblighi internazionali del paese si è rivelato un processo incompleto.

Spetterà dunque al nuovo parlamento, auspica l’organizzazione per i diritti umani, porre fine allo stallo in materia di riforme nel campo dei diritti umani e garantire massima protezione ai diritti riconosciuti dalla Costituzione tunisina.

A nove anni dalla rivolta della fine del 2010, le tunisine e i tunisini meritano un paese in cui i diritti siano protetti e rafforzati, in cui le violazioni del passato non si verifichino più e i loro responsabili siano portati di fronte alla giustizia.

(La foto di apertura è tratta da Wikipedia)




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