mercoledì 13 marzo 2013 - paolodegregorio

Tre sassolini nelle scarpe: Ruby, Bridgestone e Sgarbi

Tre notizie di attualità che fanno venire l’orticaria e dimostrano che la democrazia è più teoria che pratica.

La prima riguarda il processo Ruby a Milano dove i difensori di Berlusconi, Ghedini e Longo, chiedono l’interruzione del processo perché, essendo loro stessi anche deputati, si devono presentare in Parlamento per una riunione, invocando il “legittimo impedimento”, che si somma alla serie infinita di quelli ottenuti già dal Cavaliere.

Una regoletta semplice semplice, se avessimo a cuore lo snello funzionamento sia della giustizia che del Parlamento, dovrebbe stabilire, senza eccezione alcuna, che deputati e senatori durante il loro mandato devono interrompere qualsiasi privata attività professionale e dedicarsi solo all’attività politica per la quale sono profumatamente pagati dai cittadini.

Se esistesse l’istituto del Referendum propositivo (senza quorum) il popolo italiano imporrebbe questa legge che i tromboni plurilaureati ed esperti di politica non si sognano nemmeno di far uscire dal Palazzo.

La seconda notizia che mi sbalordisce è quella che gli operai della Bridgeston di Bari (multinazionale giapponese che fabbricava pneumatici), in procinto di chiudere e di licenziare i mille addetti, si lamentano perché: “Bersani e Grillo non si occupano del caso”.

È desolante il fatto che la mitica classe operaia non si renda conto che nell’attuale regime economico e produttivo globale i politici non contano nulla. Tutte le decisioni sono prese dalle multinazionali e dal mercato, viviamo in un regime di dittatura di banche e multinazionali che non rispondono a nessuno delle loro azioni e decisioni. L’unica cosa che oggi possono fare gli schiavi salariati è votare per chi propone un reddito di cittadinanza in caso di disoccupazione.

La terza notizia che vedo sui giornali riguarda l’abbaiare di Sgarbi, nel solito “format” di servo del suo padrone, che in una intervista a “la zanzara” su Radio 24 distilla la sua raffinata analisi: “La Bocassini va presa a pedate nel culo e cacciata dalla magistratura”.

Se i giornalisti fossero delle persone con un minimo di dignità professionale, non si presterebbero a dare visibilità a un personaggio del genere, che senza la loro complicità non avrebbe nessun peso nella nostra società e scomparirebbe nel nulla assoluto.

Dare visibilità e parole solo alle persone note e famose non è giornalismo, significa costruire una Casta inamovibile presente nei riti teatrali dei salotti televisivi, metodo che ha portato la politica ad allontanarsi dalla realtà e alla aberrazione di definire “antipolitica” ciò che di più vivo e nuovo emerge dalla palude italiana.



2 réactions


  • (---.---.---.57) 13 marzo 2013 12:22

    IMPEDIMENTI DI BERLUSCONI
    Fra le innumerevoli richieste (spesso accolte) di rinvio di processi a Berlusconi per impedimenti di ogni tipo, non comprendo quella della malattia agli occhi con conseguente inconcepibile manifestazione di protesta dei suoi parlamentari, se non erro contro la richiesta di verifica dei certificati medici prodotti. Un cittadino semplice che non va al lavoro, presentando un certificato medico, può essere controllato da un medico ASL, senza "offendere" il medico che ha emesso il certificato. Perchè non può essere fatto lo stesso nei confronti dei medici di Berlusconi?

    BRIDGESTONE
    Concordo con De Gregorio.

    SGARBI
    Lo apprezzo solo come critico d’arte. Per il resto è solo una persona che spesso volgarmente e senza alcuna seria motivazione, cerca di farsi notare.


  • (---.---.---.72) 13 marzo 2013 23:27

    Ma Paolo DI Gregorio chi ?


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