giovedì 4 febbraio 2021 - Laura Tussi

Trattato Proibizione Armi Nucleari: webinar

La finalità del webinar di PeaceLink è quella di far conoscere il trattato ONU TPAN inserito in un percorso di educazione civica e di cittadinanza globale. L’educazione alla pace deve essere inserita nell’educazione civica, partendo dal fatto che in una democrazia le regole evitano la guerra. Raccolgo parte degli appunti del professor Alessandro Marescotti sul webinar del 20 gennaio 2021 con la speranza di vedere unito il mondo del pacifismo su obiettivi concreti e coerenti.

di Laura Tussi

Questo mio articolo ha l’obiettivo di far circolare la conoscenza relativa al TPAN che finalmente è stato ratificato e è entrato in vigore.

Quindi raccolgo parte degli appunti del professor Alessandro Marescotti sul webinar del 20 gennaio 2021 con la speranza di vedere unito, senza prescindere dal dialogo, il mondo del pacifismo su obiettivi concreti e coerenti, perché uniti dobbiamo chiedere a tutti i Paesi sotto l’egida Nato, in primis all’Italia, di ratificare il trattato di proibizione delle armi nucleari, il TPAN e dobbiamo chiedere la conversione di tutte le spese militari.

Marescotti introduce le potenzialità di percorsi di formazione dei formatori anche attraverso mappe concettuali. Le mappe concettuali sono raccolte di informazioni, conoscenze e rappresentazioni grafiche di reti di relazioni tra concetti. In questo caso è stata realizzata una mappa concettuale inerente i vari percorsi di educazione alla pace e al disarmo; educazione al disarmo nucleare al fine di spronare il governo ancora lontano dall’obiettivo della ratifica del TPAN in quanto succube del controllo Nato.

L’associazione PeaceLink, di cui Marescotti è presidente, ha partecipato insieme ad altre associazioni a livello nazionale e internazionale alla campagna ICAN per la messa al bando delle armi nucleari, che è stata insignita del premio Nobel per la pace 2017 e di cui tutti noi attivisti per la pace del XXI secolo siamo promotori ed eredi.

Il TPAN o TPNW è il trattato ONU che è valso a Ican il premio Nobel per la pace 2017 e che ha avuto un percorso di ratifica da parte dei 50 Stati fino ad arrivare alla sua entrata in vigore il 22 gennaio 2021.

La finalità del webinar di PeaceLink è quella di far conoscere il trattato ONU TPAN inserito in un percorso di educazione civica e di cittadinanza globale. La mappa concettuale si articola in diversi punti. Viene proposto un video del giornalista Rai Gianni Minoli dalla trasmissione “La storia siamo noi” che riguarda le testate nucleari in Puglia negli anni '60, che hanno visto l’umanità a un passo dall’esplosione nucleare accidentale - ossia per errore - equivalente a tre volte la potenza della bomba sganciata su Hiroshima nel 1945. Questa attività si propone nelle scuole all’interno della metodologia delle unità di apprendimento. Ossia una unità tematica interdisciplinare e transdisciplinare come punto di unione di uno specifico argomento con aspetti multidisciplinari.

Tutto questo si può collegare lungo il percorso di educazione civica e di cittadinanza globale, dove gli studenti percepiscono questioni su scala globale come i Fridays For Future e Extinction Rebellion, movimenti soprattutto giovanili che rendono i ragazzi consapevoli dei cambiamenti globali.

Agenda ONU 2030 per la sostenibilità prospetta questioni ecologiche e problematiche inerenti i diritti umani e le povertà che si sviluppano nelle tematiche della cittadinanza globale fino ad arrivare alla questione del disarmo nucleare. Agenda ONU 2030 prevede inoltre, nell’obiettivo quattro, l’educazione alla pace e alla nonviolenza.

Questi ultimi punti non sono precisati nei programmi di educazione civica, come anche l’educazione al disarmo.

Nel 2002 è stato realizzato un report dell’ONU che prevedeva l’educazione al disarmo. Il report individua l’educazione al disarmo come il pensiero civico per la cittadinanza informatica che deve promuovere la pace e un atteggiamento reattivo.

All’educazione al disarmo e alla non proliferazione nucleare partecipano famiglie, scuole, comunità, ONG, e così via.

Il report Onu del 2002 non è stato mai tradotto in italiano. Questa è una grave carenza di gran parte del movimento pacifista italiano che non riesce a cogliere le opportunità fornite dalle Nazioni Unite.

Il percorso del diritto al trattato di proibizione delle armi nucleari è collegato al ruolo delle convenzioni di Ginevra per cui i civili in guerra sono sacri, altrimenti si commette un crimine di guerra, un crimine contro l’umanità. Anche le armi indiscriminate e messe al bando non prevedono quelle nucleari.

In vari periodi sono state abolite le armi biologiche, chimiche, le mine antiuomo, ma le armi nucleari non sono mai state messe al bando. Non è stato mai elaborato un testo per la proibizione delle armi nucleari. Finalmente il TPAN dichiara illegali le armi nucleari, perché sono indiscriminate, come quelle biologiche, chimiche e le mine antiuomo.

La campagna ICAN vede tanti cittadini attivi su scala mondiale in una cittadinanza globale fino ad arrivare al premio Nobel per la pace 2017: è interessante vedere come cittadini a livello mondiale hanno inciso per il voto del TPAN a New York, a palazzo di vetro il 7 luglio del 2017 con la presenza e la partecipazione di vari nostri compagni impegnati per attuare il pacifismo e la nonviolenza.

La campagna ICAN è simile alla campagna per limitare i cambiamenti climatici: sono campagne di cittadinanza globale per far rispettare i diritti umani.

Petrov era un colonnello dell’armata rossa che nel 1983, in piena guerra fredda, comunicò ai suoi superiori un problema di malfunzionamento del sistema radar e di avvistamento e sventò così la risposta nucleare statunitense.

Nel 1983 rischiava di scoppiare la guerra nucleare per errore e Petrov riuscì a evitare il peggio. Questa vicenda è raccontata in un film prodotto in Danimarca con attori americani. Questi argomenti vanno inseriti in progetti didattici che rispettino i criteri metodologici dell’unità di apprendimento in educazione civica e educazione alla pace.

A livello Onu esiste una dichiarazione per il diritto alla pace che non è conosciuta anzi è osteggiata dalle nazioni europee.

Il diritto alla pace non è considerato un diritto umano.

Infatti si è cercato di espellere il diritto alla pace dall’alveo dei diritti umani, ma esso esiste e è stato codificato.

Queste istanze vanno promosse nelle scuole di ogni ordine e grado. Attualmente sono previste 33 ore annue di educazione civica, ma la maggior parte dei docenti non sa da dove cominciare, anche perché non esistono manuali in merito.

L’educazione alla pace deve essere inserita nell’educazione civica, partendo dal fatto che in una democrazia le regole evitano la guerra; con le regole il conflitto viene gestito e non degenera nella legge del più forte. Educazione civica e educazione alla pace includono tematiche con punti di contatto. Dobbiamo giustificare l’educazione alla pace all’interno dell’educazione civica per promuovere la cittadinanza attiva e la nonviolenza. L’ONU definisce l’educazione al disarmo come una disciplina che va promossa nelle scuole. Pilastro dell’educazione al disarmo è la cittadinanza digitale che ha molta attinenza con la cittadinanza attiva per attuare le varie campagne informative e per imparare a distinguere le notizie vere da quelle false.

 



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