sabato 12 marzo 2011 - Marco Barone

Tra scioperi e terremoti. Marzo in movimento

Succede che scopri l'esistenza dello sciopero nel settore dei trasporti, proprio perché non vedi circolare mezzi pubblici. Succede che per varie ragioni di vita devi recarti nella periferia di Bologna e per forza di cose affronti un lungo viaggio che lentamente ti condurrà alla scoperta delle strade bolognesi.
Estrema periferia di Bologna, zona Roveri.
 
Tanti capannoni industriali, tante auto in circolazione, ed ovviamente il solito inquinamento e vivo decadimento post industriale. Passeggi per le strade periferiche alla ricerca di una fermata del bus. Vedi alcune persone ferme, in dubbia attesa. Il bus passerà o non passerà?
 
Ma, ecco il ma, ricordi così all'improvviso che oggi è giorno di sciopero.
Niente bus. Stranamente, e diversamente dal solito, le persone ferme ad attendere l'autobus che non passerà, sono calme. Non si lamentano. Nel loro silenzio si esprime la solidarietà per i lavoratori in sciopero.
Sciopero.
 
 
Ed ecco che accesa la sigaretta, solita sigaretta, decidi di percorrere quel lungo tratto di strada urbana che lentamente ti permetterà di giungere nel centro della città emiliana. Vedi i piccioni che lottano per un pezzo di pane, vedi le prime margherite, bianche, ma anche una persona mangiar delle fragole.
Fragole.
 
Fragole che probabilmente arriveranno dalla Spagna, visto che in Italia ancora non è tempo di fragole. Tra una fragola ed un piccione, ecco veder scorrere tante, tante auto. Vorresti chiedere un passaggio. Ma pensi a quando eri bambino, ai suggerimenti della mamma, non chiedere passaggi a persone sconociute, o viceversa.
 
Ed allora visto che alla fine siam tutti bambini, e visto che oggi splende il sole, tale pensiero vola via per il cielo colorato bolognese. Strade rotte, case chiuse, negozi chiusi. Tanti cartelli con scritto affittasi o vendesi appartamento.
Intravedi anche un balcone con ben tre bandiere della pace. Ma anche una scuola elementare con uno striscione tutto colorato e con scritto in questa scuola nessuno è straniero.
 
E poi ancora case in costruzione.
E ti chiedi, ma non sembra che a Bologna ci sia questo gran incremento demografico. Anzi la gente fugge da Bologna, gli studenti universitari anche.
Ma le case continuano a spuntar come funghi senza stagione.
Ed ecco la gente di strada.
 
Persone senza casa, persone che vivono sotto i portici, dove assisti ogni giorno alla guerra dei manifesti. Via Zamboni. La mattina presto i muri vengono ripuliti, dopo poche ore ecco nuovamente tanti manifesti comunicativi.
 
La libertà di espressione non si cestina. Ma per terra vedi i resti di tutti i manifesti strappati via. Sembra un campo di guerra dei manifesti. Poi lungo silenzio.
 
Ecco via Mascarella.
Tanti fiori, freschi e profumati a ricordar il compagno Francesco ucciso nel marzo del 1977 dalla repressione di Stato. Ed allora i grandi cultori della parola, della musica, Francesco Guccini e Claudio Lolli, Valerio Evangelisti e Stefano Tassinari regaleranno ai bolognesi momenti di riflessione.
La lotta continua grazie al conforto di chi ha vissuto i periodi più difficili nel nostro paese.
 
Lo sciopero continua.
Intravedi di sfuggita qualche bus.
Ma in verità son pochi, pochissimi.
Ancora puzza di smog.
Le vie bolognesi così colorate, ma puzzolenti.
Che umano progresso.
Ed allora pensi anche alle notizie non giunte sulla grande stampa, come la mancata tragedia del vibonese.
 
 
Un ordigno, pochi giorni addietro, è stato piazzato da ignoti e fatto esplodere nell’area del distributore di carburanti «XXX» lungo la strada provinciale che da Vibo Valentia porta a Tropea, all’altezza del bivio per Filandari. Solito attentanto in terra di Calabria. Ma questa volta rischiava di saltare in aria tutto. 
Ma ovviamente non essendo saltato in aria tutto, ciò come dire, non è notizia da diffondere.
 
 
Lo è invece, ahimé, il terremoto con tanto di tsunami che si è spinto fino a 5 chilometri all'interno della prefettura di Fukushima, che ha colpito da poche ore il moderno Giappone.
 
E' un marzo in movimento, quello che oggi giorno viviamo tutti noi.



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