lunedì 2 gennaio 2012 - Maurizio Mottola

Tornare alla moneta sovrana e spendere finalmente per i cittadini

La storia delle monete moderne ha avuto un punto di svolta fondamentale il 15 agosto 1971, quando per la decisione unilaterale degli Stati Uniti, tutte le monete moderne sono state sganciate da qualsiasi bene reale, cioè una moneta sganciata dall'oro e che veniva inventata dal nulla.


A quel punto lo Stato, per la prima volta, aveva l'opzione di usare questa moneta inventata dal nulla (quindi senza necessità di accaparrarsi nessun bene materiale) come bene finanziario per arricchire al netto la propria cittadinanza, senza sostanzialmente limiti, creando ospedali, scuole, aziende, infrastrutture ed altro.

Ciò avrebbe arricchito la cittadinanza, i cittadini comuni, in maniera inaudita rispetto a quello che è stata la nostra storia, formando una cittadinanza forte, ricca, quindi una forte Democrazia. Far sì che la maggioranza della ricchezza vada alla cittadinanza significa però sottrarla alle élite finanziarie, che hanno adottato strategie per "finanziarizzare l'economia" (cioè passare dal capitalismo produttivista - quello che investe il denaro per la produzione di merci traendone profitto - al capitalismo dei mercati finanziari - quello che lucra denaro per mezzo del denaro), procurando sofferenze per milioni di persone e crisi economiche continue.

Uno dei fantasmi degli spauracchi che sono stati inventati da queste correnti ideologiche e finanziarie è che uno Stato che stampa propria moneta crea un alto tasso di inflazione. Non è vero, in quanto questa emissione di moneta, inventata dallo Stato, viene utilizzata per sostenere chi produce lavoro e beni materiali, la qual cosa fa sì che la società abbia una produzione elevata, che aumenta sempre più.

Questa elevata produzione pareggia l'immissione di denaro. E' vero che viene messo molto denaro in giro, ma l'inflazione viene battuta dal fatto che contemporaneamente la società si arricchisce di beni materiali: strutture, aziende che crescono, producono cose che poi vengono comprate usando quel denaro. Questo tiene a bada l'inflazione. Comunque, lo Stato ha anche altri strumenti di stampo tecnico-monetario per controllare eventualmente un momemto di particolare inflazione.

L'inflazione non è mai stata un problema: gli Stati Uniti d'America dal 2008 hanno immesso nel sistema una quantità di denaro strabiliante (cioè 29 trilioni di dollari) e l'inflazione americana è ai minimi storici. Se l'America è nelle condizioni drammatiche in cui è, dipende dal fatto che questa enorme massa di denaro è finita nelle tasche di una minoranza di speculatori finanziari e non nelle tasche della maggioranza dei cittadini. Ma una "exit strategy" per noi italiani c'è: con la sovranità nazionale, abbandonare la struttura dell'euro e tornare alla moneta sovrana (come ha fatto l'Argentina). 

Il ritorno alla moneta sovrana va però abbinato alla scelta di spendere finalmente per i cittadini (e non come gli americani e gli inglesi che hanno moneta sovrana, che spendono però per le banche e non per i cittadini). E questa è la via d'uscita: significa dire ai propri creditori: "Noi non vi paghiamo più in euro". Questo tecnicamente è default, non c'è dubbio. L'ha fatto l'Argentina, che oggi è un paese che sta molto bene rispetto a come stava.

Si fa default e si torna alla propria moneta, la lira. Si contratta con la propria moneta, in quanto lo Stato è capace di emettere la propria moneta senza limiti: si aumenta la produzione nazionale e la ricchezza nazionale attira capitali, investimenti, come è accaduto in Argentina. Così lo Stato riacquista la capacità di ripagare il proprio debito senza dover prendere in prestito niente da nessuno. Cosa che invece facciamo oggi.

Il dramma del debito italiano di oggi non è il debito in sé, ma è che per pagarlo dobbiamo prendere in prestito euro dalle banche private, da investitori privati. Uscito da questo strozzinaggio, lo Stato italiano con l'emettere la propria moneta dal nulla (come fanno gli USA ed il Giappone) onora qualsiasi debito ed attiva la rinascita dell'economia. 

Nella prima pagina del Financial Times, Lorenzo Bini Smaghi - membro del comitato esecutivo della BCE (fino al 10 novembre 2011) ed esponente della notoria Scuola di Chicago di Milton Friedman - ha nei giorni scorsi affermato che “è importante che la BCE agisca con decisione. Non escludo un intervento più energetico sul mercato dei titoli dell’Eurozona, magari bloccando i tassi d’interesse di quei titoli o lo spread coi titoli tedeschi” ed inoltre che “è inutile nasconderci dietro le regole per evitare di agire, se c’è un pericolo di deflazione e recessione economica la BCE deve iniettare fondi nel sistema”.

Invece il Presidente della BCE, Mario Draghi, ha categoricamente escluso, su volere della Germania, entrambe queste opzioni, di fatto incoraggiando il collasso dell’Eurozona che Berlino cerca ostinatamente per i propri profitti. Non per nulla, proprio un membro tedesco del comitato esecutivo della BCE, Jürgen Stark, si è dimesso pochi giorni fa in un’isterica tirata contro gli attuali miserrimi acquisti di titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea.

Gli interventi dell’austero Monti (rigorista, sostenitore della metafora della cicala e della formica piuttosto che della metafora keynesiana del potere dei debitori) si rivelano dunque inconsistenti nei confronti dei mercati finanziari: non doveva essere Monti a riportare i tassi sui BTP a livelli accettabili? Inoltre è trapelata la seguente notizia (fonte il Wall Street Journal), che non può più lasciare incertezze: la Swift, che è l’agenzia belga che gestisce i codici elettronici per le transazioni finanziarie (codice Swift, Iban) è stata contattata da due banche di “stazza globale” che le chiedevano di fornirgli i vecchi codici per i sistemi di gestione delle vecchie valute europee, cioè Dracme e Lire.

Dunque le mega banche si stanno preparando alla nostra uscita dall’Euro, al tracollo dell’Eurozona, adesso, oggi. Inoltre il governo britannico ha dato ordine alle sue forze di sicurezza di preparare l’evacuazione di emergenza dei cittadini inglesi da Spagna e Portogallo, nel caso di “una implosione delle banche” di questi due paesi.

Ancora: i tassi sui titoli di Stato britannici a 10 anni hanno toccato nei giorni scorsi il minimo storico dal 1890 (non dal 1980, ma proprio dal 1890). Mettiamo queste notizie insieme: chi sa le cose sa che l’euro tracolla in (almeno) Italia e Grecia; chi sa le cose si avventa sui titoli di Stato della Gran Bretagna, che ha moneta sovrana, e se ne frega dell’enorme debito pubblico inglese (149,1% del PIL, fonte The Office for National Statistics UK) e li compra mentre si liberano dei nostri.

Il governo inglese vede crollare i tassi che paga (per loro fortuna), mentre i nostri schizzano alle stelle (per nostra rovina). Ancora: le grandi banche francesi sono fallite, sono già fallite, perché chi sa le cose sa che la loro esposizione al debito italiano e greco è enorme, impossibile da saldare per Italia e Grecia con la moneta euro.

Le banche francesi si trascineranno le italiane, poi le tedesche, le austriache e poi tutto il resto. Per salvare le banche occorrerebbe un “Quantitative Easing” (un salvataggio fatto dalla Banca Centrale Europea a forza di denaro immesso nelle riserve delle banche fallite) nell’ordine di dieci volte i miseri 489 miliardi di euro che Draghi gli ha messo a disposizione (non sarebbero però soldi dei contribuenti, ma semplicemente denaro inventato dal nulla dalla BCE). Ma salvare le banche è inutile, perché anche se le banche si ritrovassero con le riserve piene di soldi, non tornerebbero a prestare ad economie ridotte a straccioni dalle politiche di austerità che ci hanno imposto.

Risultato: le banche ci fanno tracollare sia che le si salvi, sia che non lo si faccia e le si lasci fallire. Se in alternativa ed in contrasto con Draghi la BCE comprasse titoli dell’eurozona, sborsando 5 o 10 mila miliardi di euro, ciò tamponerebbe la situazione: il che non durerebbe, in quanto il dramma è l’euro in sé. E' l'euro.



2 réactions


  • (---.---.---.172) 2 gennaio 2012 18:55

    Sorge il dubbio che il finanziamento illimitato all’1% che la Banca Centrale Europea (BCE) ha messo a disposizione delle banche europee per rilanciare il credito alle imprese sia dirottato dalle banche sull’acquisto dei titoli che rendono il 7%. Ma così le imprese italiane (e le famiglie) rischiano di affannare se non di fallire. Insomma prestiti della BCE all’1% vanno alle banche che li possono utilizzare per comprare titoli di stato al 6-7%: perché la BCE (le cui quote sono delle banche centrali tra cui la Banca d’Italia al 12,5%, le cui quote a sua volta sono al 94% di banche ed assicurazioni private!) presta soldi all’1% a soggetti privati (come le banche) e non direttamente agli Stati? Gli Stati si sono trasformati da proprietari in debitori del proprio denaro. Occorre restituire allo Stato la funzione monetaria ed ai cittadini la proprietà della moneta! Finché gli economisti non si rendono conto che l’euro è l’anomalia, non ci sono vie d’uscita per la crisi economica europea. Il sistema economico europeo è basato su una moneta orfana. Non è una Moneta Sovrana per nessuno. Coleremo a picco tutti e per di più con un’Italia impoverita, in quanto il Governo si ostina a fare manovre finanziarie antipopolari ed inutili. Il governo sta curando il malato sbagliato, in quanto il malato è l’euro, non il debito. Il debito negli stati con Moneta Sovrana non è un problema grave, è solo da tenere sotto controllo. L’Italia ha avuto la sua massima espansione quando c’era l’inflazione al 17%. Ma a quei tempi c’era la Lira. Monti, se fosse davvero esperto e capace, penserebbe al piano B (e per trasparenza dovrebbe pubblicamente illustrarlo): uscire dall’euro e tornare alla moneta sovrana, cioè alla Lira.. Se non sarà l’anno prossimo sicuramente sarà necessario fra pochi anni. Così come siamo messi ora non arriveremo a nulla. O almeno arriveremo ad un’Italia appiattita, depressa e fallita. Nessuna manovra, se pur pesante, può funzionare, in quanto il problema è nel sistema monetario dell’euro.
    Claudia Del Vento


  • (---.---.---.167) 5 gennaio 2012 18:24

    Pienamente d’accordo ........http://sapo1000.blogspot.com/ .........ho appena fatto un post sullo stesso problema .......abbiamo adoperato la stessa immagine , meglio ..........l’importante e veicolare le informazioni .


Lasciare un commento