mercoledì 3 aprile 2013 - Fenrir

Tornare alla Lira? Giusto, ma...

Con questo articolo sono consapevole di attirarmi molte critiche però mi sento in dovere di scriverlo. Premettendo che sicuramente l’avvento dell’Euro nei paesi periferici e mediterranei è stato un fattore negativo per le economie di questi paesi e l’articolo “Capire la Crisi dell’Europa in 9 slides” lo spiega egregiamente, vorrei proporre ai lettori una riflessione riguardante una conseguenza dannosa derivante dall’uscita dall’Euro. 

Senza entrare nel merito di un discorso puramente economico, la mia è più una riflessione di carattere politico. Possiamo appurare con certezza che l’Euro ha portato una serie di conseguenze negative nei paesi periferici mentre ha nettamente avvantaggiato la Germania, però a questo riguardo bisogna ricordarsi che i fatti stanno mostrando come l’adozione di una moneta forte e le recenti misure d’austerità imposte a mezza Europa solo nel breve-medio periodo hanno portato dei vantaggi allo Stato tedesco però sembra che la morsa della crisi stia iniziando a stringere anche la Germania stessa. 

È ingenuo pensare che affossando tutte le nazioni confinanti si possa proseguire in una crescita economica isolata. Infatti ciò non sta avvenendo e nei prossimi trimestri ci sarà recessione anche nello stato governato da Angela Merkel. Quindi in un certo senso cade il discorso che l’Euro e la politica economica di austerità adottate dall’Unione Europea siano tutte a vantaggio della Germania. A proposito rimando all’articolo “La lunga marcia dell’Eurocrazia” dove viene illustrata la marcia che deve portare alla fine delle sovranità nazionali per poter costituire lo Stato Europeo.

Ma tralasciando questa breve parentesi sulla Germania, vorrei porre una critica all’eventuale abbandono dell’Euro e al ritorno alla Lira che probabilmente ci porterebbe molti vantaggi economici. Immaginiamo di essere un’impresa che sta costruendo un fantasioso palazzo. Abbiamo costruito fino ad ora molto velocemente e siamo arrivati al decimo piano dove è necessario fermarsi perché l’ingegnere capo deve porre un quesito all’imprenditore: se si continua a salire in altezza si rischia il crollo dell’intero edificio invece sarebbe necessario fermarsi e fare degli interventi per rinsaldare la struttura e il basamento dell’edificio stesso per poter continuare; però questo comporta l’opposto rischio di subire troppi costi e quindi di dover abbandonare l’opera.

Ecco questa è la nostra situazione. Ora con l’Euro e con l’Unione Europea siamo stati costretti a fermarci ed anzi a causa delle politiche d’austerità e dell’adozione di una moneta troppo forte il nostro paese è in recessione. Scegliere di tornare alla Lira equivale a continuare a costruire il palazzo rischiando il crollo dell’intero edificio. Al contrario rinforzare la struttura e il basamento equivale a rimanere in Europa, riformare drasticamente il nostro paese a rischio di distruggerlo per sempre.

Quindi qual è la mia riflessione? Che a livello economico sarebbe giustissimo tornare alla Lira, svalutare e ridiventare competitivi ma al tempo stesso questo comporterebbe continuare nella totale deresponsabilizzazione della nostra classe dirigente, che come sappiamo è ladra, sprecona e incapace e se ci fosse la Lira risolverebbe i propri problemi di bilancio svalutando, stampando e facendo debito. Probabilmente è vero, prendendo questa strada torneremmo a crescere però saremo sempre la mediocre Italia con una classe dirigente cialtrona e il fallimento sarebbe semplicemente rimandato di qualche anno.

Certamente rimanere nell’Euro è costoso e rischia di distruggere definitivamente il nostro paese, però finalmente ha messo la nostra classe politica con le spalle al muro, quindi o si cambia o si muore. E al tempo stesso anche il sonnolento popolo italiano ha iniziato ad accorgersi grazie alla crisi, della vergognosa classe dirigente a cui ha demandato il comando.

Il mio punto di vista è che bisogna rimanere nell’Euro, ad ogni costo, ma non perché sia positivo a livello economico, ma proprio perché è negativo, può essere il dolore necessario per poterci liberare da un sistema marcio e corrotto come è quello italiano.

Lo scenario che si prospetta nel caso rimanessimo nell’Euro è sicuramente molto nero, anzi nerissimo probabilmente assisteremo alla più grave crisi della storia italiana (ora siamo solo agli inizi) e tutti i paesi europei subiranno una sorte analoga, anche la Germania e quando quest’ultima perderà il suo ruolo di guida perché in minoranza (dopo l’ormai prossimo collasso francese) probabilmente si potrà arrivare a quell’unione politica ed economica necessaria per poter sostenere questa unione valutaria, come specificato anche nelle conclusioni delle nove slides dell’articolo citato all’inizio.

Quindi in un certo senso, non so dire se voluto o no, questa unione valutaria apparentemente sbagliata potrebbe essere stata usata come strumento per impoverire e distruggere gli stati nazionali così da poterli facilmente portare ad un unione politica ed economica che in tempi di benessere e di crescita sarebbe stata impossibile da attuare dato che ogni stato nazionale difenderebbe i propri interessi e porrebbe veti. Quindi una sorta di caos controllato che sembra essere l’opera di un dilettante, ma, se voluto consciamente, in realtà non lo è affatto.

Inoltre voglio anche affermare che pur subendo la crisi personalmente (lavorando nell’edilizia la crisi è forte e nell’ultimo trimestre non ho guadagnato un centesimo) benedico questa stessa crisi perché costringe con le dure il popolo italiano ed anche quello europeo a svegliarsi dallo stato di torpore in cui ha vissuto fino ad ora. Uno stato di totale irresponsabilità dove la maggioranza dalla popolazione ha votato i propri rappresentanti senza nemmeno sapere cosa proponessero i loro programmi (e questo dovrebbe anche far riflettere sul fallimento della democrazia stessa) e depositando i propri soldi in banca senza nemmeno informarsi un minimo sulla situazione della banca stessa. Idem per investimenti o spese di carattere personale.

Quindi è questa la riflessione che voglio proporre. Oltre al lato negativo di questa crisi e di questa permanenza nell’unione valutaria, può essere un’occasione per rinforzare e riformare drasticamente la struttura del nostro stato, la nostra classe dirigente e le nostre abitudini spesso errate? Al di là delle considerazioni puramente economiche, a livello politico abbandonare l’Europa e l’Euro per il nostro futuro sarebbe così conveniente?

Aspetto i vostri commenti a riguardo…

P.S.: Questo mio articolo rappresenta una mia riflessione personale di carattere politico e soprattutto, anche se esprimo un parere favorevole sulla permanenza dell’Italia nell’Unione Europea e nell’Euro, questo non vuol dire che sia un sostenitore della tecnocrazia europea, del sistema truffaldino di creazione del denaro e del sistema bancario in generale.



6 réactions


  • (---.---.---.189) 3 aprile 2013 11:42

    sei semplicemente rivoltante nella tua presunzione. Ma perché ti metti a pontificare di cose delle quali non capisci più o meno nulla?? Tanto per fare un esempio, l’entrata nell’euro ha comportato per l’Italia un guadagno intorno ai siecento miliardi di euro per minori interessi sul debito pubblico e per costi inferiori per la bolletta energetica. Se poi questi soldi ce li siamo mangiati la responsabilità non è dei tedeschi. Se un imprenditore tedesco vende i suoi prodotti a prezzi comptitivi lo deve al fatto che il sistema paese Germania è molto più efficiente del nostro. Un imprernditore italiano paga per ogni servizio di cui ha bisogno un prezzo più alto, a cominciare dall’energia che da noi costa il 30% in più che in Germania, per finire alla giustizia civile con i suoi tempi biblici. L’apparato produttivo tedesco non deve fare i conti con una corruzione dilagante, un clientelismo sfrenato, una rete mafiosa che copre l’intero territorio nazionale, con monopoli e potentati vari nonché con un ceto politico vorace e invadente. Tutti i polpoli "sottosviluppati" culturalmente vanno alla ricerca dei responsabili delle loro sventure nei comportamenti di altri popoli.


    • (---.---.---.37) 3 aprile 2013 18:16

      Ma scusa lo hai letto l’articolo? Conclude dicendo che è meglio l’euro mica il contrario e poi mica stava parlando di fattori economici ma del fattore politico dell’euro.


  • Il Gufo (---.---.---.35) 3 aprile 2013 12:01

    Mi hanno colpito due cose della "riflessione a voce alta": l’euro non ci avrebbe portato benefici economici...non è vero. Ce li siamo MANGIATI i vantaggi economici di una moneta forte.
    All’idea di moneta unica si arrivò NONOSTANTE le posizioni della Germania, che non ne voleva sapere di abbandonare il Marco pur essendo un paese esportatore (il che inficia anche la demenziale posizione "svalutiamo per esportare di più"); questa insistenza tedesca portò al tasso di cambio imposto, molto stringente per l’Italia.
    Per tutta risposta il tessuto economico italiano reagì con la più forte impennata inflazionistica che la mia generazione ricordi, a stipendi fermi, la famigerata "inflazione percepita" del nano arcoriano e dei suoi lacchè; fu trasferita un’ingente parte di reddito dai lavoratori dipendenti al commercio ed ai lavoratori indipendenti.
    Da un venditore di pentole non ci si poteva aspettare nulla di più, ma ci ha portato in pochi anni a devastare i redditi dei lavoratori dipendenti senza far chiudere nemmeno mezza azienda inefficiente e senza convincere i giovani che trecentomila avvocati fossero molti più del necessario.
    Al risveglio da questa follia, votata più volte dagli italiani, quando arrivò la crisi economica, le aziende ancora gestite in modo fallimentare cominciarono a chiudere una dietro l’altra perchè non avevano fatto NULLA per diventare più competitive dopo aver perso l’arma della monetucola svalutabile a piacere.
    La seconda cosa che mi ha colpito è che in fondo all’articolo si parla della "totale irresponsabilità" degli italiani come causa prima del fallimento: sono d’accordo.
    Ma tanti italiani preferiscono ancora fare finta di nulla, e prendersela con la cattiva politica, il fisco rapace, i magistrati komunisti e via elencando patetiche scuse.
    Per questo motivo, qualsiasi moneta si scelga di adottare, falliremo. Come paese prima ancora che economicamente.


  • (---.---.---.139) 3 aprile 2013 14:16

    a genova c’è un adagio che recita così:" tagliarsi il belino per far dispetto alla moglie "

    ed quello che si propone nell’articolo è assurdo allo stesso modo

  • (---.---.---.121) 4 aprile 2013 10:57

    Negli anni 80 ,l’Italia prima democristiana e poi mezza socialista, sprecò l’occasione di investire in ricerca e studi e ammodernamento delle propie strutture, , per pagare invece tangenti e mazzette e lasciare nel sonno le industrie che si avvantagiavano della inflazione per esportare, senza tralasciare le forniture pubbliche, sino alla costruzione di strade ed altre opere da tangenziare. Con l’avvento del berlisconismo si continuò a scialare agevolando industriei e commercianti, che sono stati gli unici a guadaganrci sul cambio un euro = mlile lire!! E senza che alcuno di quei governi ritenesse oppotuno controllare la sperequazione a solo svantaggio dei comsumatori e lavoratori,e pemsionati, i qual sotto l’inacalzare dei controlli UE, sono arrivati ad essere tassati sino alla spremiturato totale dei loro risparmi. Ora che gli spremuti non hanno nulla da spendere, è arrivata la crisi che qualcuno vorrebe risolvere tornando alla LIRA?! E ricominciare così da capo’,con mazzette, agevolazioni clientelari, e sprechi e stampa di nuova moneta? La crisi? Ma non vedete ogni giorno la finanza che sequestra esportazioni di lingotti d’oro, o di capitaia nascosti, e banche come quella Mediolanum per un terzo in mano ai BERLUSCA che esporta capitalii alla collegata Irlandese, e senxza pagare dazio? Ed h anche la faccia tosta da candidarsi presidnete della nostra malandata Repubblica? La crisi esiste solo per noi, fottuti da una vita, e sempre fottuti saremo!!Salutamm, Giovanni Rodriguez


  • GeriSteve (---.---.---.232) 7 aprile 2013 11:47

    Secondo me il problema andrebbe posto in forma più completa e complessa.

    Non c’è dubbio che ai tempi della lira il debito pubblico sia stato usato dai ns politici per rubare senza che nessuno si sentisse derubato.

    Non c’è dubbio che l’Europa sia cresciuta intorno a belle idee ma che di fatto sia stata più una federazione di banche che una federazione di stati.

    Non c’è dubbio che una moneta unica senza un governo europeo, una fiscalità europea, una politica economica europea, sia una assurdità di cui non è facile capire le conseguenze.

    Ma una volta che gli errori sono stati fatti, credo che sia un altro errore porsi il problema a livello di singolo stato: secondo me rimedi veri possono venire soltanto a livello europeo, il che è difficile, visto che di fatto l’Europa non esiste o esiste poco.

    Ho già scritto su Agoravox che l’euro è una trappola da cui non si esce facilmente: personaggi come Loretta Napoleoni o Beppe Grillo che propongono una uscita unilaterale o sono del tutto scemi, oppure fanno coscentemente il gioco di poteri oscuri che su un tracollo economico lucrerebbero bene.
    Mi spiego: se un paese debole, tipo Italia, uscisse dall’euro e tornasse alla lira, si avrebbe che gli impegni -cioè i debiti- resterebbero in euro e i proventi in lire svalutate rispetto all’euro: fallirebbero le aziende e i cittadini non sarebbero più in grado di pagare mutui di acquisto casa.
    Se ne avvantaggerebbero i mafiosi e corrotti che oggi posseggono grandi capitali con cui si comprerebbero aziende e immobili a prezzi stracciati.

    Fantasie? No: la storia ufficiale non ne parla mai, ma è già successo in USA e in Germania all’inizio degli anni 30, quando a prezzi da liquidazione Rockefeller ha fatto shopping di immobili, Onassis di navi e diversi banchieri di aziende.

    L’euro è stato un pasticcio fatto a livello europeo e io non credo che esista alcuna soluzione a livello nazionale, comunque le "soluzioni" andrebbero studiate e valutate bene in tutte le loro conseguenze:
    al peggio non c’è mai fine e chi urla che lui ha in tasca soluzioni facili va guardato con sospetto.

    GeriSteve


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