martedì 30 ottobre 2018 - Giacomo Nigro

Torino, voto la TAV | AppendiNo

 

Una situazione poco Chiara. E non è una battuta. Il Sindaco è spesso assente quando ci sono eventi politici di prima grandezza. Infatti Chiara Appendino probabilmente avrebbe fatto a meno del voto di ieri in Consiglio Comunale che non le frutta la benedizione dei No Tav e, per di più, arricchisce il campo dei suoi avversari. Intanto se n’era partita in mattinata per Dubai dove ha partecipato al forum globale dell’industria e della finanza islamica (?).

Il documento contro la Tav approvato ieri dal Consiglio comunale di Torino, prevede di sospendere i lavori della Torino-Lione in attesa dell’analisi sui costi e benefici promessa dal governo e poi valutare se non sia meglio potenziare la linea storica piuttosto che costruirne una nuova. “Presto io e Danilo Toninelli incontreremo Appendino per continuare a dare attuazione al contratto di governo” ha detto Di Maio.

Il leader dei No Tav Alberto Perino è stato tagliente con l’atteggiamento del Sindaco: “Forse non vuole metterci la faccia». Sarcastico il suo predecessore, Piero Fassino, che con tutto il centrosinistra è stato espulso dall’aula per proteste: “Non c’è perché ha una gran coda di paglia. Tra l’altro sono curioso di sapere quali investimenti proporrà a Dubai, visto che dice di no a tutto”.

Intanto per la prima volta nella storia del Consiglio comunale di Torino tutte le associazioni produttive – undici – sono accorse contro chi amministra la città: sindacati e “padroni”, commercianti e architetti, artigiani e metalmeccanici, persino avvocati, notai e commercialisti. Tutti contro Appendino e stavolta definitivamente se pure il leader degli industriali Dario Gallina, spesso accusato di essere troppo morbido, perde le staffe: “questi ci ricevono tenendo i libri dei No Tav sul tavolo e parlano di droni. Ma chi se ne frega! Questo territorio senza infrastrutture muore”.

Gallina tenta ora la carta della trattativa con la Lega. Dopo aver interrotto i rapporti con il ministro Toninelli che, tra l’altro, aveva stoppato una visita al cantiere di Chiomonte con il sottosegretario Rizzi organizzata proprio dagli industriali piemontesi; l’associazione punta ora sul Carroccio per riuscire a evitare quello che in molti anche ieri davano per probabile se non possibile: uno stop alla Tav con l’assenso di Salvini. Ma l’ala piemontese della Lega – con il capogruppo della Camera Riccardo Molinari e il capogruppo in Comune Fabrizio Ricca – spinge perché l’opera si faccia: “E’ utile, Punto e basta” ha ribadito ancora ieri Ricca.

La tempesta perfetta!



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