mercoledì 25 gennaio 2017 - Giuseppe Ottaviano

Terremoto | Chi sono, dove e perché: il racconto dei volontari delle Brigate di Solidarietà Attiva

Stretti nella morsa del freddo, i volontari delle Brigate di Solidarietà Attiva continuano l’opera di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto. Vi abbiamo già raccontato di questo gruppo di volontari autorganizzati e del loro modus operandi basato non sull'assistenzialismo, ma sul lavoro di riorganizzazione della popolazione al fine di una ricostruzione consapevole. 

(Foto: Giovani sfollati nelle tende/Giuseppe Ottaviano)

Abbiamo anche cercato di capire perché il Governo non avesse previsto, fin dall’inizio, una forma di assistenza per le persone che, sia per motivi di lavoro o per semplice attaccamento al proprio territorio, hanno “deciso” di restare. I container sono in ritardo e le casette dovrebbero arrivare in primavera, così l’ondata di freddo e neve che ha investito l’Italia intera ha reso la situazione ancora più difficile.

 (Foto: Brigate di Solidarietà Attiva/Facebook. Campo di Norcia)

Il lavoro delle Brigate, che vi abbiamo illustrato nel dossier a loro dedicato su AgoraVox, è possibile grazie allo sforzo di volontari provenienti da tutta Italia, ognuno con un’esperienza diversa, tutti con la voglia di rendersi utile in qualche modo.

Storie comuni, di persone normali, che decidono di smettere di restare a guardare e di agire attivamente. Diversi background che si incontrano nella scelta di non portare solo generi di prima necessità, ma informazione su leggi e ordinanze, consapevolezza dei propri diritti, autorganizzazione politica e civile. Bisogna ricostruire e vigilare senza dimenticare i bisogni attuali della popolazione. Ecco perché nelle Brigate gli ordini arrivano dal basso, chi è in prima linea guida tutta l’organizzazione verso i bisogni reali della popolazione. 

 

E’ un dovere, oltre che un piacere, raccontarvi alcune di queste storie.

Gennaro Mallozzi, per esempio, viene da Casandrino e ha gestito, insieme ad altri volontari, la cucina e il dormitorio all'interno di una scuola elementare di Gagliole nella provincia di Macerata. Nella struttura bambini e terremotati dividono la mensa, i volontari hanno stabilito due turni, prima mangiano i piccoli studenti, poi gli sfollati. Ci spiega che inizialmente la scuola ospitava circa 70 persone per cui le brigate hanno allestito immediatamente la cucina, mentre il Ministero ci ha messo più di venti giorni per far arrivare i container allestiti come docce e bagni.

Abbiamo già parlato di Andrea, 24 anni, che viene dalla Val di Susa, come rappresentante dei No Tav, continuamente attivi nel reclutamento dei volontari. Andrea Mascarino è tra quei 23 No Tav a cui è stato notificato l'obbligo di firma giornaliero, fortunatamente il riesame della Procura lo ha revocato ed Andrea è subito tornato nelle zone colpite dal sisma per dare una mano alle Brigate.

Sul campo c'è anche Riccardo, operaio disoccupato, di Campobasso. Riccardo è arrivato sul cratere pochi giorni dopo la scossa del 24 agosto e da allora continua a fare avanti e indietro da casa con il proprio furgone. Lo stesso furgone che mette a disposizione delle Brigate, macinando chilometri ogni giorno, per consegnare beni alle strutture di accoglienza o direttamente a casa dei terremotati. "Ho la fortuna di avere una famiglia che mi sostiene, la mia compagna mi sostiene e una volta ho portato qui anche mio figlio di 20 anni".

La storia di Riccardo

 

All'ostello di Colli del Tronto, una sera di fine novembre, arrivano quattro ragazzi toscani tra i 18 e i 22 anni, la loro meta è il campo di Amatrice, ma le Brigate hanno deciso di evitare che viaggino di notte. Sono supporter del Pisa Calcio: "Abbiamo preso contatti con le Brigate di Solidarietà perché sono veramente attivi, toccano con mano, non sono qui a mangiare soldi" afferma Lorenzo. "Te qui vieni e dai veramente una mano, ti metti in gioco" conclude Matteo. 

 (Foto: Brigate Solidarietà Attiva/Facebook Campo di Amatrice)

C’è chi, invece, come Gian Marco, 22 anni, nelle BSA ci è entrato per puro caso, militando nel partito di Rifondazione locale che ha appoggiato l’intervento delle Brigate fin da subito. "Lavoro con mio padre - spiega - per questo riesco ad avere un po' di tempo a disposizione". Eppure i suoi compagni ne parlano come uno stacanovista, da agosto si occupa assiduamente dell’organizzazione dei magazzini e prepara i pacchi per le staffette. I depositi delle Brigate hanno orari di apertura al pubblico, in cui i terremotati possono andare a rifornirsi di beni di prima necessità: “Cerco di essere accogliente, faccio qualche battuta, chiedo di cosa hanno bisogno. In questo momento alcune persone vivono una fase di accumulazione, è un effetto post-traumatico. Ci può stare, ma va gestito, per capire se la persona ha bisogno di supporto psicologico”. 

(Foto: Brigate Solidarietà Attiva/Facebook Campo popolazione di Forsivo frazione del comune di Norcia)

“Cosa non dicono i media? Dovrebbero dire che non ci vuole tempo per fare le cose, ma che non c’è la volontà politica. Noi come associazione abbiamo già consegnato delle casette, delle roulotte, possibile che lo Stato con tutti i mezzi a sua disposizione è così in ritardo? Dovrebbero dire chi sono i costruttori che hanno ottenuto gli appalti e come funziona la white list viste le aziende che ci sono dentro”.

Il 16 gennaio, le Brigate hanno lanciato un nuovo appello per il reclutamento di volontari. Il 18, però, la situazione è precipitata e sono arrivate quattro nuove scosse, la più forte di magnitudo 5.3.

Cosa si può fare per sostenere le BSA? Semplice, come prima cosa tenere alta l'attenzione sulla questione terremoto finita ai margini della cronaca (almeno quella relativa ad appalti e reale assistenza alla popolazione), poi si possono effettuare delle donazioni mirate, ma se avete qualche giorno a disposizione basta compilare il modulo di richiesta per andare a vedere con i propri occhi chi sono i volontari delle Brigate di Solidarietà Attiva e che cosa fanno.                                                                    

JPEG - 52.2 Kb
Per donare alle BSA
il form è qui http://bit.ly/2eccima
 
                   

 

Leggi anche: 



2 réactions


  • Matteo (---.---.---.51) 26 gennaio 2017 12:38

    Bellissimo articolo, una piccola rettifica: la foto con didascalia "campo di Amatrice" è errata. Quello che si vede in foto è la condizione in cui vive parte della popolazione di Forsivo (1000slm), frazione del comune di Norcia.


    • Giuseppe Ottaviano Giuseppe Ottaviano (---.---.---.221) 26 gennaio 2017 14:02

      Grazie per la rettifica, inserita la foto del campo di Amatrice e corretta la didascalia di Forsivo.


Lasciare un commento