mercoledì 26 marzo 2014 - alfadixit

Telefalsificazione

La violenza dell’imbonimento è il cibo della società dell’immagine, la minaccia più subdola alla libertà di pensiero

Questa volta persino Papa Francesco si è sentito in dovere di intervenire, e ciò la dice lunga sulla situazione dell’informazione nel nostro paese. La nota del Santo Padre di qualche giorno fa ha posto l’accento sul clima mediatico in cui siamo immersi, inquinato da disinformazione, calunnia e diffamazione. Un’opinione certo non difficile da condividere. Questo perché, soprattutto con l’avvento della televisione commerciale, l’obiettivo si è spostato sulla vendita di pubblicità, i cittadini sono diventati pubblico, l’informazione si è convertita allo spettacolo tanto che l’infotainment ha ormai definitivamente colonizzato le menti pigre degli spettatori.

D’altro canto una certa parte degli organi che fanno informazione si sono via via trasformati in produttori di imbonimento, veri e propri strumenti votati al proselitismo, alla propaganda e alla falsificazione tanto che la famigerata “macchina del fango” ha assunto un’arroganza mai vista prima, la stessa arroganza e faziosità che pervade anche la comunicazione politica, un fatto ormai considerato proprio della società.

Assuefazione è la diagnosi per i cittadini e da qui il monito preoccupato del Papa. Ma, a voler ben guardare sono anche altri gli aspetti dell’informazione che sono radicalmente cambiati. La morbosa attenzione al gossip e alla cronaca, per esempio, il delitto ossessivamente proposto nei telefilm diventa la realtà della porta accanto con tutta la dovizia di particolari a corollario. E questo distoglie l’attenzione dal pollaio politico e dai problemi veri dei cittadini generando al contempo un clima di paura e diffidenza. La ricetta perfetta del manganello mediatico.

Ma è tutta la qualità della televisione ad aver subito una drammatica regressione. Le intelligenze, soprattutto dei giovani, occupate dal narcotico, non sono più in grado di seguire ragionamenti complessi, a mala pena assimilano informazioni binarie tanto che oggi Maria de Filippi ha sicuramente più gradimento della conversazione con un uomo di scienza, un filosofo o un poeta. La mcdonaldizzazione mediatica è ormai compiuta, il trionfo della società dell’immagine.

L’antidoto a questo disfacimento è uno solo: la cultura. È la conoscenza, la voglia di verità, il rifiuto ossessivo del ciarpame propagandistico, la scelta oculata e critica delle fonti a fare la differenza, a garantirci quel minimo di libertà di cui, in fondo, abbiamo pieno diritto ma soprattutto per evitare, svegliandoci una mattina, di sentirci liberamente costretti ad applaudire Putin premio nobel per la pace, Berlusconi presidente della repubblica e Vanna Marchi santa subito.

Claudio Donini

 



5 réactions


  • (---.---.---.191) 26 marzo 2014 10:17

    Guy Debord: La Società dello Spettacolo e i Commentari alla Società dello Spettacolo.


  • (---.---.---.180) 26 marzo 2014 10:27

    "Società dello spettacolo" e "disinformatia" il succulento menù quotidiano del cittadino medio ..


  • (---.---.---.231) 26 marzo 2014 19:02

    Ai teledrogati e ai videostuprati raccomandiamo le tecniche del decondizionamento mentale e della liberazione dalla GRANDE TRUFFA catodica ,


    ( evitare o ridurre l’esposizione ai programmi spazzatura . boicottare i prodotti pubblicizzati , contattare personalmente i singoli giornalisti , tecnici ,responsabili delle testate pubbliche e private
    e praticare le altre innumerevoli forme di interruzione del lavaggio del cervello in atto...... ).

    Usciamo dalla folla delle marionette comandate a distanza , senza nome e senza volontà ,a cui ci hanno vigliaccamente condannato .
    Zeno

    • (---.---.---.180) 27 marzo 2014 08:55

      sono assolutamente d’accordo, assolutamente....


  • (---.---.---.242) 27 marzo 2014 10:00

    Ci tengo a precisare che ho solamente la seconda elementare e poca dimestichezza con le parole scrivo quello che penso senza pretese cercando di raccontare le esperienze fatte nell’arco della mia vita, giuste o sbagliate che siano ripudiando ogni forma di violenza. In quanto alla Storia io l’ho appresa dal libro della vita cercando di descriverla con le parole di un ignorante di 74 anni. Verità semplici non le verità taroccate dei politologi e degli storici che dicendo e scrivendo falsità nascondono i fatti realmente accaduti creando ignoranza. Come possono raccontare la realtà di quei fatti che in gran parte non hanno vissuto se non col sentito dire? Come avveniva nei racconti degli eroi della mitologia man mano che venivano raccontati si amplificavano tanto da sembrare novelle più che Storia da tramandare ai posteri. Per quanto riguarda la Storia più recente potreste chiedere ai sopravvissuti del ventennio fascista e della seconda guerra mondiale. Ebbene, confrontando lo scritto col raccontato conoscereste la vera Storia vissuta dal Popolo. Vi do un consiglio. La Storia ricercatela dal basso, dalla gente più umile che è stata sempre la più vicina alla realtà dei fatti storici. Altrimenti dalle falsità verrà scritta una nuova Odissea. Per questo io penso che la falsità crei solo ignoranza, l’ignoranza genera violenza e danni al Popolo. 
    ps Ho lavorato per 18 anni alla stazione di Santa Maria Novella di Firenze ciò che descrivo nel post è verità il tutto rispecchia la nostra società e ciò che saremo.
    Anime sospese 
    le ho viste aggirarsi in tutte le stazioni in cerca della loro identità perduta.
    Vita vissuta ai margini della dignità imposta da una società malata priva d’amore verso i più umili 
    che stanchi di lottare si sono arresi assistendo impassibili a quella vita che non gli appartiene più. 
    Vita ricercata nella folla frettolosa schiava del tempo che passa veloce come fossero automi 
    Taluni offrono una moneta tenendo in vita queste anime sospese condannate a fare da specchio a tutta l’umanità. VITTORIO


Lasciare un commento