sabato 1 dicembre 2012 - paolodegregorio

Taranto: ora la colpa è dei magistrati?

L’11 ottobre 2007 l’allora senatrice Franca Rame, moglie del Nobel Dario Fo, indirizzava a Livia Turco (PD), ministro della salute del governo Prodi, una interrogazione parlamentare sulle gravi condizioni dei bambini del quartiere Tamburi di Taranto che, come denunciava il primario di ematologia prof. Patrizio Mazza, a 10 anni già manifestavano la sindrome del fumatore incallito, e la ASL locale evidenziava un tasso di neoplasie polmonari tra i più alti d’Italia.

Alla interrogazione non seguì alcuna risposta. Lo stesso partito, il PD, accettava come finanziamento elettorale 98.000 euro dai padroni dell’Ilva, e 100.000 euro dalla Federacciai, regolarmente registrati nel bilancio. E non si può dire che gli industriali siderurgici abbiano speso male i loro soldi, vista l’omertà diffusa sui guasti ambientali e sanitari provocati dallo stabilimento di Taranto, dove sindacati, preti, politicanti, funzionari di controllo, non facevano altro che minimizzare i problemi, fino all’intervento della magistratura che, come al solito, si è rivelata l’unico presidio di legalità e di difesa della salute degli uomini e dell’ambiente.

Ma ecco spuntare immediatamente la controffensiva, di cultura e prassi berlusconiana, nella quale governo, padroni dell’Ilva, sindacati, accusano la magistratura di uscire dai suoi poteri, di protagonismo politico, di causare il licenziamento di operai e la fine della produzione, e si ricorre ad un decreto legge che intende annullare le decisioni dei magistrati e toglier loro le funzioni di controllo.

Questa vicenda è lo specchio di una italietta che non muore mai, dove l’illegalità a tutti i livelli è una prassi accettata, anche quando produce guasti terribili alla salute e all’ambiente, e la risposta non è quella di risolvere i problemi, ma di neutralizzare l’unica istituzione che ha fatto il proprio dovere. Ciò è possibile poiché non esiste una vera opposizione politica, una sinistra identitaria che difenda la vita dei lavoratori e respinga al mittente il denaro dei padroni corruttori, speculatori, inquinatori.

L’Ilva, con i danni che ha fatto alla salute dei cittadini di Taranto, andrebbe espropriata, nazionalizzata e messa in sicurezza con standard europei, con soldi pubblici, ma queste sono decisioni da STATISTI, una specie sconosciuta nel bel paese. 



2 réactions


  • paolo (---.---.---.102) 1 dicembre 2012 16:51

    E’ vero ,quando i magistrati arrivano sull’osso scattano i meccanismi di delegittimazione ,secondo una prassi sublimata da chi sappiamo .

    Tuttavia ci sono alcune cose che non quadrano . Dove erano i magistrati quando l’abusivismo ha imperversato e permesso di costruire un quartiere a ridosso del sito industriale ? dove erano i magistrati quando le denunce si affastellavano sui tavoli? Come mai non hanno preso provvedimenti nel corso di almeno due decenni .

    La soluzione che ci proponi (nazionalizzazione dell’Ilva) è in assoluto la peggiore perché richiederebbe gli stessi tempi tecnici per le bonifiche e aggraverebbe lo Stato di costi pazzeschi ,sollevando nel contempo dalle responsabilità la famiglia Riva .
    La soluzione del governo è di buon senso ,ti costringo a bonificare a tue spese ,ti controllo con un garante che riferisce alla Presidenza della Repubblica e se non fai quello che devi fare ti sequestro l’azienda .

    I magistrati hanno indubbiamente applicato la legge ,ma giungono in ritardo quando la situazione è a un livello tale che applicando le loro restrizioni farebbero saltare l’intera economia nazionale . Purtroppo stiamo scontando i decenni di baldoria politica e culturale che questo paese si è permesso ,in barba ai più elementari principi di rispetto dell’ambiente e difesa dei diritti dei lavoratori di operare in un ambiente salubre ,grazie alle innumerevoli complicità di politici ,sindacati e cittadini comuni .


  • (---.---.---.158) 2 dicembre 2012 17:59

    Si vuole sviare l’attenzione dal disastro ambientale e dagli omicidi di massa prodotti dall’inquinamento a Taranto. Una città investita da un tornado poco dopo lo spegnimento degli impianti. Un tornado di quella intensità e capacità distruttiva a Taranto, ma quando mai?! Il tornado è assolutamente fuori luogo a Taranto!
    Sembra quasi che lo spegnimento degli impianti abbia prodotto una tale variazione di temperatura e pressione da alterare il microclima della zona e produrre il grave fenomeno climatico. Il tornado ha devastato la città di Statte (vicinissima all’Ilva), ma i giornali parlano soltanto dei danni subiti dall’azienda, come se le decine di migliaia di abitanti di Statte, che ogni giorno respirano l’aria nauseabonda prodotta dall’ILVA non esistessero.

    Tornando ai giudici, credo che si voglia sviare l’attenzione, facendo di tutta l’erba un fascio. Ci sono giudici e giudici, quelli di adesso stanno facendo correttamente il loro mestiere. In passato i giudici si sono mossi, ma poi la politica ha fatto accordi e patteggiamenti tali da salvare sempre l’azienda. Io non mi sento di incolpare la magistratura, soprattutto adesso che sta lavorando. Sono disgustato dalla mancanza di pudore della politica, che continua a parlare di interesse dei lavoratori quando, invece, la gente muore di cancro.
    Non si parla, invece, dell’efficacia e della fattibilità economica dell’intervento di risanamento, del fatto che prima che questo venga messo in atto ci vorranno anni, durante i quali, secondo il parere della politica, l’azienda deve continuare a produrre.
    Non si parla ai cittadini, che pagano da 50 anni un altissimo prezzo in vite umane, non si racconta la verità sull’entità devastante del fenomeno (la diossina che è entrata nella catena alimentare ed ’ presente nel latte materno, nel sangue umano e negli allevamenti di bestiame), si parla di imporre per legge il rispetto di un’ AIA, che non tiene neanche conto dei dati epidemiologici degli ultimi anni (altrimenti non potevano approvarla), e che, sostenuta dagli stessi partiti politici che hanno intascato denaro dei padroni dell’ILVA, aggira le leggi di rango superiore che sanciscono i diritti umani alla vita ed ha la presunzione di essere pure costituzionale.
    Costituzionale non è: leggetevi la costituzione prima di mettervi a fare i politici!


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