martedì 1 agosto 2023 - Osservatorio Repressione

Tagliano il reddito di cittadinanza, aumentano le spese militari

Il governo Meloni taglia il reddito di cittadinanza e dice no al salario minimo, e acquista 200 carri Leopard per 8 mld. Che si aggiungono ai quasi 27 miliardi di spese militari. È il passaggio dallo stato sociale allo stato militare.

di Alberto Bruschini

Il cambiamento della politica americana per effetto dell’elezione di Donald Trump, con la spinta al primato dell’America e al depotenziamento della globalizzazione, unitamente alla guerra in Ucraina hanno contribuito ad aumentare in modo rilevante le spese militari dell’Occidente. Secondo l’Istituto internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (Sipri), nel 2022 la spesa per la difesa dei Paesi dell’Europa centrale e di quella occidentale è stata di 345 miliardi di dollari, di cui circa 18 miliardi per la guerra in Ucraina. Il 30 per cento in più rispetto alle spese militari del 2013. L’Italia, negli ultimi dieci anni, ha incrementato del 24 per cento tali spese. I 345 miliardi, in valori reali e non nominali, hanno superato per la prima volta la cifra del 1989, al tempo della guerra fredda.

Sconforta l’ammontare delle spese militari sostenute dall’Europa nel 2022, al cui confronto appare risibile la cifra di 750 miliardi di euro stanziata per l’attuazione del New Generation Eu da spendere nei prossimi quattro anni. È un salasso per i bilanci pubblici dei 27 Stati membri e ancor più per quegli Stati come il nostro che hanno un peso del debito pubblico di più del 140 per cento del Pil. Si tratta, peraltro, di una cifra, nostro malgrado, destinata ad aumentare.

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Sconcerta che le crescenti spese per la militarizzazione dell’Europa passino inosservate nelle aule del Parlamento europeoe nei Parlamenti dei 27 Paesi. Tutto ciò sta accadendo, mentre si assiste allo sfarinamento graduale delle politiche di welfare (sanità e istruzione, in primis), all’inadeguatezza delle retribuzioni e delle pensioni nel fronteggiare l’incalzare della persistente elevatezza del paniere della spesa, all’incapacità nel fronteggiare i costi finanziari e sociali del cambiamento climatico e della tutela dell’ambiente.

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