lunedì 4 ottobre 2010 - Mazzetta

Stati Uniti: muore il bipartitismo?

 

Per ora c'è solo l'annuncio della sua morte. Lo ha dato Thomas Friedman sul New York Times dicendo che ci sono due gruppi, all'Est e all'Ovest, pronti a entrare nella contesa del 2012 mettendo in campo partiti "terzi" che tendono all'estremo centro, che non dipendano da Wall Street e siano in grado di fare le riforme necessarie alla sopravvivenza degli Stati Uniti. Il destino dei due gruppi sembra logicamente quello di diventare uno solo, ma è inutile azzardare previsioni, dipenderà dalle rispettive capacità di formarsi e d'affermarsi.

Repubblicani e democratici non sono in grado di fare alcuna riforma popolare a causa della loro totale dipendenza dai poteri economici e a Obama sono riuscite solo mezze riforme che hanno aumentato la rabbia di chi ha questa lettura della politica americana.

Non sembri strano che, dopo anni nei quali i repubblicani e i democratici hanno predicato il neoliberismo a una voce, il programma dell'estremo centro americano suoni quasi bolscevico. Più limiti alla finanza, più assistenza sanitaria, una nuova politica energetica, cosine elementari e per niente strane, che sembrano tornati di nuovo traguardi per i quali vale la pena di ribaltare il sistema che li allontana.

Basti pensare all'Italia, per rendersi conto che anche da noi, una dinamica simile ha portato maggioranza e opposizione a sovrapporsi nella rincorsa a chi è più funzionale ai grandi interessi economici, tacciando di pericoloso radicalismo qualunque riferimento al sociale, all'uguaglianza tra i cittadini e alla supremazia dei loro diritti su quegli interessi.

Negli Stati Uniti sembra proprio che si siano stancati dell'andazzo e che qualcuno voglia passare all'azione e forse è davvero il momento giusto, se i Tea Party sono riusciti a devastare il partito repubblicano, spingendolo ancora di più verso un estremismo che confina con il populismo più bieco e incoscente, è forse la spia del fatto che la lontananza dei rappresentanti da interessi che non siano quelli individuali, li ha resi talmente decadenti da essere poco interessati persino al tracollo di consensi dei rispettivi partiti. Incapaci di comprendere che nemmeno l'occupazione di un sistema bipartitico bloccato, garantisce al 100% il perpetuarsi eterno dello status quo.



1 réactions


  • pint74 pint74 (---.---.---.178) 4 ottobre 2010 18:02

    Che sia la volta buona per il popolo americano di avere un partito che fà veramente gli interessi dei deboli?
    Repubblicani e Democratici hanno dimostrato di non differire molto fra loro,fanno gli interessi del più forte e basta.
    Nei partiti americani questa tendenza è più marcata che in altri Stati ,basti vedere come le varie multinazionali fanno il bello ed il brutto tempo in molti dei settori cruciali del mercato e nei settori primari come l’alimentazione e la medicina.
    Fino a che la gente non imparerà ad aiutarsi reciprocamente ed a combattere la propria ignoranza nei settori fondamentali,attingendo a fonti di informazione non inquinate o palesemente di parte, non cambierà molto,che nasca un partito o cento.


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