giovedì 28 giugno 2012 - fulvio lo cicero

Spending Review: blocco tredicesime e taglio degli stipendi statali

Sempre più insistenti le voci sui tagli draconiani agli stipendi del pubblico impiego che il governo avrebbe preventivato, secondo le quali sarebbero colpiti tutti i comparti (amministrazione centrale, periferica, scuola, università, sanità, trasporti). Blocco delle tredicesime per tre anni e tagli a stipendi e salari fra il 2,5 e il 5%.

Stanno utilizzando la dizione forbita di «Spending review», ma la politica è sempre la stessa: tagli forsennati e unidirezionali. In teoria lo «Spending review» dovrebbe essere esattamente il contrario dei tagli lineari, quelli che piacevano tanto al ministro Tremonti, perché dovrebbe significare l’eliminazione delle spese improduttive e degli sprechi e lasciare intatti i settori considerati produttivi e strategici. Ma qui il governo sembra che si stia apprestando a martoriate semplicemente salari e stipendi del pubblico impiego, senza alcun criterio razionale. Alla base c'è la convinzione che esso sia l’unico parassita che ha causato il disastro dei conti pubblici.

Ancora nessuno lo sa con certezza, ma fra le misure contenute nel decreto che il governo si appresta ad approvare in Consiglio dei ministri lunedì prossimo, oltre ad un abbassamento del valore dei buoni pasto da 7 a 5,29 euro, ci sarebbe anche o la posticipazione delle tredicesime di dicembre o addirittura il loro taglio, in ragione progressiva rispetto al reddito percepito dal dipendente statale. L’ipotesi più radicale che sta circolando in questi giorni, prevede il blocco delle tredicesime mensilità per tre anni e un taglio degli stipendi compreso fra il 2,5 e il 5%. Secondo le stime della Ragioneria generale, su 167 miliardi che lo Stato spende per il pagamento delle retribuzioni dei propri dipendenti, si potrebbe avere un risparmio del 10%, quindi di oltre sedici miliardi.

Si tratta di un «Piano B», che verrebbe preso in considerazione se le dismissioni immobiliari e i licenziamenti che si prospettano per gli over sessantenni e le riduzioni delle piante organiche non dovessero dare quei risparmi preventivati, in grado anche di scongiurare l’aumento autunnale dell’IVA. Secondo le indicazioni presenti nel progetto, la riduzione della pianta organica di molte amministrazioni potrebbe comportare un numero di esuberi pari a 300 mila unità. In base alla “legge Brunetta” queste persone sarebbero messe in mobilità con l’80% dello stipendio, per poi essere licenziate dopo due anni se l’amministrazione pubblica non ha trovato per loro una sistemazione alternativa.

Insomma, il governo Monti sta pensando, con una modestissima fantasia, alle stesse misure imposte ai greci dalla comunità internazionale, anche se tutti si sgolano per convincerci che la nostra situazione è migliore, rispetto a quella dei nostri vicini. In Grecia, le misure draconiane sugli stipendi pubblici hanno aumentato a dismisura la povertà del Paese e stanno colpendo negativamentele finanze pubbliche, che invece di beneficiare del “risparmio” preventivato, hanno sofferto di un calo sensibile del gettito fiscale. Infatti, misure di questo tipo servono unicamente a deprimere ancora di più i consumi e quindi la domanda interna. Conseguentemente, il “risparmio” immediato che lo Stato ricava da esse rischia di essere vanificato dall’avvitamento dell’economia che deprime il gettito tributario, acuendo la «crisi fiscale dello Stato».

Tutto ciò a fronte del radicato e scellerato rifiuto di introdurre una imposta patrimoniale straordinaria e però consolidata per un certo periodo di anni, progressiva rispetto a ciò che si possiede, in grado di prelevare soldi dalle grandi ricchezze, soprattutto di quelle depositate all’estero. Nello stesso tempo, si dovrebbe avere il coraggio di avviare misure serie per la tracciabilità dei pagamenti, in grado di recuperare almeno ottanta miliardi di gettito che viene evaso, sui centocinquanta annuali stimati. 



10 réactions


  • (---.---.---.161) 28 giugno 2012 19:45

    E il tuo amico Grillo cosa propone invece?!?

    L’uscita dall’euro, con la conseguente falcidia di stipendi e pensioni dell’ordine del 50% il primo anno. Appresso solo Dio lo sa quello che succederà.


    • (---.---.---.176) 1 luglio 2012 16:46

      Quanti nobel in economia ti hanno dato per farti essere così sicuro? Non è che hai sentito questa considerazione su qualche giornale o in tv? Perché in tv si sente spesso dire così, ma nessuno dice perché. Finiamola di ripetere gli slogan e le frasi fatte che sentiamo dai giornali.
       Uscire dall’euro provocherebbe un aumento dei prezzi dei prodotti tecnologici, ma una diminuzione di cibi fatti in italia, come verdure, cibo in genere, vestiari, le cose che da quando c’è l’Euro non esportiamo più. Inoltre ci porterebbe turisti. L’euro cosa ci dà? Telefonini a 100 euro e viaggi a 50 euro che non possiamo permetterci!


  • (---.---.---.223) 29 giugno 2012 12:04

    I nostri politici vogliono i tagli? E tagli siano! Anche noi tagliamo, l’economia è Ovvio!
    Alla fine vediamo cosa succederà con i taglia di qua, e taglia di là!


  • fulvio lo cicero (---.---.---.117) 1 luglio 2012 18:47

    Non rispondo direttamente all’individuo che scrive soltanto per offendere chi esprime le proprie idee in modo libero. D’altronde basta leggere le idiozie che scrive per farsi un’idea del volume cerebrale che esprime. 


  • (---.---.---.168) 1 luglio 2012 18:53

    M5S e FUORI DALL’EURO


  • pv21 (---.---.---.63) 1 luglio 2012 19:34

    Paese virtuoso >

    Monti ha sostenuto lo scudo anti-spread a protezione dei paesi “virtuosi” contro gli attacchi della speculazione finanziaria.

    Con i 51 miliardi di crescita del Debito in soli 5 mesi e con il Pil in discesa del 2% Monti rivendica la nostra appartenenza alle nazioni “virtuose”.
    Non conta più che lo “scontato” (fino a ieri) pareggio di bilancio non si vedrà prima del 2014 o che la disoccupazione minaccia di crescere oltre il 13%.
    Per essere un paese “virtuoso” basta farsi carico di misure di risanamento (tasse e balzelli) atte a contenere sempre più le spese.

    In una parola: sacrifici e ancora sacrifici.
    Il tutto in attesa di “tempi migliori”.
    Anche nel paese del Barbiere e il Lupo non mancano soluzioni davvero singolari …


  • (---.---.---.187) 25 luglio 2012 12:15

    se ci bloccano la tredicesima, organizziamoci e non paghiamo le tasse che solitamente con essa paghiamo. Mi riferisco alle seguenti tasse:

    1)- assicurazione auto

    2)- tassa di circolazione

    3)- televisione

     4)- IMU

    5)- tasse comunali varie (acqua-tarsu- ecc)


  • (---.---.---.229) 15 settembre 2012 11:16

    Sono un dipendente pubblico, ( non un funzionario) da quando sono stato assunto ben 15 anni fa la retribuzione NETTA ( i giornali non lo dicono mai) è continuata a scendere.Le spese a salire .

    E poi dicono che siamo dei fannulloni.

    Tagliano il personale/ aumentano i carichi di lavoro e lo stipendio cala.

    Premi produzione ( solo per i dirigenti )

    Se poi tagliano le tredicesime e per cos’ì dire il posto fisso ( che in realtà non c’è) meglio licenziarsi e lavorare nel privato.


  • (---.---.---.58) 3 dicembre 2012 11:48

    Carissimi signori ci chiedono di fare sacrifici e quel gran figlio di p....... del Presidente della Repubblica quale Napolitano si è fatto l’aumento dello stipendio di ben 9000€ al mese in più su quello che attualmente prende ovvero 239000€ (duecentotrentanovemilaeuro) alla faccia nostra!Sono un giovane lavoratore precario da ben 10 anni con uno stipendio di € 1000 netti (compreso assegno familiare per il coniuge) perchè mi son sposato da poco! E pensare che ho fatto di tutto!


  • (---.---.---.52) 16 dicembre 2012 10:22

    Mi dispiace, ma visto e considerato che la vita economica e politica è in mano ai dirigenti.. sono SOLO LORO che devono pagare per la loro negligenza non noi del comparto che prendiamo solo ordini e non possiamo neanche discutere sulle delibere che ci riguardano direttamente. VERGOGNATEVI fosse per me voi sareste messi in condizione di non nuocere più; cioè dirigenti licenziati e tornati a far parte del comparto a subire le vostre stesse delibere che avete fatto cos vediamo come si sta dall’altra parte della barricata.

    Bassotto Marzio


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