Sondaggio sul Partito di Mario Monti, forte tra i "non votanti"

Il partito del non voto, è tra i partiti maggiori in Italia. Perché un cittadino non va a votare? Per rispondere a questa domanda analizziamo chi voterebbero i cittadini che se ne vanno al mare alle elezioni.

Tutto nasce nel 2011 quando l'Europa chiede all'Italia di cambiare il governo e viene nominato Mario Monti come Presidente del Consiglio e uno stuolo di tecnici come ministri. Ad appoggiare l'esecutivo ci sono i partiti maggiori.

Analizzerò un sondaggio di Ipr Marketing pubblicato da Repubblica ma altri sondaggi sono concordi.

Le elezioni politiche 2008 hanno avuto una affluenza di circa l'80% e i voti validi sono circa il 76-77%, quindi le solite percentuali che sentiamo spesso riguardo i partiti sono limitate ai soli cittadini che si recano alle urne ed esprimono un voto valido. Supponiamo di includere nei numeri anche il partito del non voto, quelli che non vanno a votare o che esprimono un voto non valido, in questo caso le percentuali dei partiti vengono ridotte consistentemente.

Per esempio se un partito prende il 30% significa che è stato votato dal 22.8% degli aventi diritto. Analogamente per i sondaggi possiamo rapportare l'intenzione di voto con solo chi esprime l'intenzione di votare, questo è quello che si fa abitualmente nei sondaggi e si pubblicano questo tipo di numeri. Sono quindi esclusi gli indecisi e gli astenuti.

Adesso vogliamo includere gli indecisi e gli astenuti che sono quasi la metà degli intervistati nei sondaggi. Ovviamente la percentuale dei partiti si dimezzerà. Nella tabella che segue vediamo questi dati con la prima colonna che esclude l'entrata in scena del "Partito dei tecnici", PdT, mentre nella seconda colonna il PdT è tra i partiti da votare.

Il Partito dei Tecnici altro non è che il gruppo di governo di Mario Monti che sta attualmente conducendo l'Italia. Il sondaggio che segue prende in considerazione l'eventuale entrata in scena di Mario Monti e del suo team.

Notiamo come la presenza del partito dei tecnici fa calare gli astenuti più gli indecisi dal 47% al 33%, quindi di circa un terzo. Notiamo un certo cambiamento marginale nelle cifre dei partiti quali la Lega, SEL e UDC che mostrano come alcuni elettori si spostino in entrata e in uscita da questi partiti.

In realtà alle elezioni politiche i voti validi saranno circa il 76%, quindi gli astenuti e i voti non validi saranno il 24%. Possiamo ricostruire la tabella soprastante considerando che gli astenuti saranno il 24% del corpo elettorale. Nel caso di presenza del PdT nell'agone politico, possiamo ipotizzare che questi astenuti si ridurranno in proporzione a quello avvenuto nella tabella sopra per gli astensionisti e gli indecisi che sono passati dal 47% al 33% e cioè di circa un terzo. Ecco cosa otteniamo:

Notiamo che il PdT ottiene il 18% dei voti degli aventi diritto mentre gli astenuti calano del 7%. Quindi è presumibile che meno della metà dei voti del partito di Monti vengano dagli astenuti.

Ci si può chiedere se gli elettori del PdT accettino di fare opposizione o se il consenso elettorale provenga dalla posizione di potere di Monti e della sua squadra.

Comunque sia è una grossa novità che una nuova formazione politica riesca a pescare in modo consistente i suoi voti dal partito del non voto e il sondaggio di Repubblica dimostra questo.

Il PdT è poi solo una ipotesi in quanto, come si sa, Mario Monti ha più volte confermato che non si presenterà alle elezioni. Forse anche per questo gode del consenso tra i non votanti.

L'ispirazione e i alcuni dati di questo articolo sono tratti da YouTrend che si rifà ai dati di IPR Marketing di un sondaggio per il giornale La Repubblica.