venerdì 18 marzo 2011 - Francesco Rossolini

Solo gli imbecilli non cambiano mai idea: lezioni di umiltà da Microsoft

Che cosa centra Microsoft con il nucleare? Niente, assolutamente niente, ma è un valido punto di riflessione la decisone storica di Microsoft di abbandonare la produzione del suo lettore MP3 Zune; la supremazia Apple è tale che non ha senso continuare su questa strada. 

Questa decisione, saggia a mio avviso, dimostra come addirittura una grande azienda quale Microsoft possa fare un passo indietro e cambiare le proprie strategie commerciali, anche se il passo indietro significa darla vinta al concorrente più temibile, Apple

Ebbene un nuovo successo per Steve Jobs, a cui auguriamo di vincere contro il suo vero “nemico”, ed una manifestazione di umiltà, a cui non siamo affatto abituati, da parte di Microsoft.

Questo preambolo per suggerire al nostro bizzarro Presidente del Consiglio di abbandonare il progetto del nucleare a favore di un vero piano energetico basato sull’energia rinnovabile. Il sole è in grado di fornirci tutta l’energia “nucleare” di cui abbiamo bisogno.

Questo articolo è in verità un passo indietro anche per me, per quanto insignificante possa essere la mia opinione. In passato, quando le capacità del fotovoltaico erano molto basse ed i costi di produzione dei pannelli molto alti, mi sono espresso a favore del nucleare.

Ebbene ho sbagliato per mancanza di prospettive, mi sono illuso che l’uomo potesse sfidare l’atomo e controllarne la potenza. Così non è, la tragedia del popolo Giapponese, a cui deve andare tutto il nostro rispetto e solidarietà, ci insegna che neppure il popolo più tecnologico e previdente della Terra può gestire un incidente nucleare

L’energia nucleare è uno strumento troppo potente per essere controllato dall’uomo, almeno con le attuali conoscenze tecniche, e non ha senso investire risorse per perfezionare il nucleare dato che l’uranio è una risorsa finita, proprio come il petrolio. Anche se riuscissimo a realizzare centrali sicure al 100% ci troveremmo comunque dinanzi al problema del reperimento dell’uranio.

Dunque investiamo sul sole, la nostra meravigliosa penisola è per fortuna baciata dal sole, basterebbe sostituire i tetti di tutti gli edifici, ad eccezione di quelli di rilevanza storico artistica, con pannelli fotovoltaici per produrre buona parte dell’energia elettrica di cui abbiamo bisogno.

Investendo sistematicamente su fotovoltaico, idroelettrico, con mini e micro-centrali niente dighe per intenderci, geotermico ed eolico, potremmo ridurre nettamente la dipendenza energetica estera e soprattutto dar modo a molte nuove aziende italiane di specializzarsi ulteriormente sul rinnovabile in modo da rilanciare la fiaccata economia del Paese.

 

Un augurio all’Italia per i suoi 150 anni ed al Giappone per il superamento dell’immane sofferenza a cui è stato assoggettato dalla natura. 



1 réactions


  • Gianluca Bracca (---.---.---.103) 19 marzo 2011 01:30

    In assenza di seri dibattiti sui media di massa, tenuti da persone preparate e non assoldate da alcun potere, cerchiamo di fare di necessità virtù, almeno per chi ha la volontà di cercare di capire cosa realmente significhi NUCLEARE e quali siano le implicazioni che ci possano riguardare, a tutti i livelli.


    Per il Bene Comune ha quindi raggiunto e intervistato il prof. Luigi Sertorio, docente di Ecofisica presso l’Università di Torino.
    Allievo di Edoardo Amaldi, ha dedicato la sua intera vita lavorativa al settore nucleare, militare e civile. E’ stato per lungo tempo al Los Alamos National Laboratory negli Stati Uniti, dove ha approfondito gli studi sul reattore francese di ultima generazione (Superphénix) ed ha lavorato per anni come direttore di programmi scientifici per la NATO. E’ autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche e diversi saggi divulgativi.

    Sarebbe cosa saggia che televisioni e giornali dessero la parola a persone di questo calibro, ma così non è: tutti gli spazi sono ormai occupati da "tuttologi", pseudo-scienziati e pseudo-professori a gettone, politici che tutto conoscono tranne ciò di cui parlano. Per gli italiani va bene così. L’ha detto la TV in fondo.

    Ma non per tutti.

    Un’ora di ottima informazione. Da condividere per riflettere prima del voto referendario sul nucleare italiano.

    Il Punto, speciale nucleare con il prof. Luigi Sertorio:

    Nucleare, qualche domanda scomoda:
     
    "Non parlateci di nucleare e di rinnovabili a sostegno dell’utopia del consumismo, parlateci di non consumismo, cioè della realtà".

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