giovedì 19 gennaio 2012 - paolo

Siamo più Schettino o De Falco?

Il paese "pizza e mandolino" vara la "supernave" Costa Concordia e poi affonda con disonore.

Sto assistendo, tra lo sbigottito e l'indignato, alla sagra del giornalismo di cronaca improntato sulle peggiori tradizioni nostrane. Si dirà che sono stereotipi, che tutto il mondo è paese, che così fan tutti in onore della spettacolarizzazione degli eventi, della furfanteria mediatica e dell'interesse di bottega, invece io sono convinto che in questo paese ci sia qualcosa di più e di peggio.

Prendo spunto dal disastro della supernave da crociera Costa Concordia, orgoglio del turismo marinaro nostrano, splendido esempio del genio stilistico italiano che ha fatto scuola in tutto il mondo, che ha instillato il gusto per l'armonia, l'estetica e la bellezza eletta ad arte pura. Bene, siamo dunque maestri universalmente riconosciuti e, a ben vedere, è quel poco che ancora c'era rimasto di non intaccato dallo "spread".

Potevamo rovinare questo "orgoglio nazionale" che transita nei mari di tutto il mondo come simbolo dell'Italia migliore. Evidentemente potevamo e inesorabilmente lo abbiamo fatto.

Il comandante Schettino, di chiara origine campana (è un dato di fatto e non una considerazione), ha portato tutto questo "ben di Dio" a schiantarsi sugli scogli dell'Isola del Giglio. Dalla ricostruzione dei fatti si dice che la rotta scelta è stata una iniziativa del tutto personale del comando di bordo della nave per fare una "bravata" ovverosia per un saluto rituale all'isola che sembra fosse consuetudine fare in nome di non si sa bene che cosa. Di ovviamente non rituale era previsto che il colosso del mare andasse a schiantarsi sulla scogliera, almeno questo sembra lapalissiano.

Quello che è seguito al tragico impatto è lo spaccato di un paese che è "sbroccato" di brutto e che non perde occasione per mostrare i suoi lati peggiori. Il comandante Schettino, più vicino ad un personaggio di Alberto Sordi che ad un ufficiale di marina, ha fatto di tutto e di più (assieme ai suoi secondi) per meritarsi l'appellativo di "Capitan Codardo" che gira sulla stampa di tutto il mondo. Ed è inutile che io riporti le cronache degli avvenimenti che sono al vaglio della magistratura e che tracciano un profilo chiaro e preciso di una persona totalmente inadeguata a ricoprire un incarico di quella responsabilità. E' il perenne dramma di questo paese, persone sbagliate nei posti giusti. Questo avviene in politica come nella vita di tutti i giorni, potremmo sintetizzare dicendo "raccomandati a gogò".

Ma quello che è sorprendente è il comportamento dei media nazionali e non solo dal momento che anche su questo sito sta succedendo di tutto e di più.

C'è una informazione spaccata in due, quella che ha identificato in Schettino il "mostro" e nel comandante De Falco della capitaneria di porto di Livorno  "l'eroe", mentre un'altra identifica in Schettino il "caprio espiatorio" di disegni commerciali non ben definiti in perfetto stile dietrologico italico, per cui il responsabile non ha mai un nome ed un cognome ma è una entità astratta legata ai poteri forti, alla speculazione e alle leggi del profitto in nome del capitalismo globale. La mitica, indefinita, apocalittica "globalizzazione".

Il tutto nasce perché Schettino biascica frasi pretestuose e mente in tutta evidenza, cercando la classica scappatoia all'italiana dalle sue pesantissime responsabilità, mentre De Falco è duro, perentorio e metallico come un tedesco. Ecco Schettino rappresenta l'Italia pizza e mandolino, l'Italia del debito pubblico, dell'evasione fiscale e del calcioscommesse mentre De Falco è il rigore, l'abnegazione, il rispetto del dovere innanzi tutto.

Un dualismo tra il "tiriamo a campà o il volemose bene" e la durezza dell'autocoscienza del dovere, del senso di responsabilità che non dovrebbe essere considerata assolutamente eroismo ma come semplice "normalità" di comportamento. L'immediata conseguenza è quella di pensare che il primo sia stato messo lì per via di raccomandazioni, male endemico di questo paese, mentre il secondo perché, magari a suon di sacrifici, ha perseguito una strada normale e spinto da motivazioni personali.

Infine c'è ,come dicevo, la posizione di chi non vede mai le cose per quello che sono ma cerca sempre la motivazione suprema, l'origine di tutti i mali, il disegno cosmico che soprassiede alle azioni umane e che le determina in virtù di chissà quali supreme decisioni. Insomma mai prendere atto che il responsabile ha un nome ed un cognome. Poi questo non esclude ovviamente che ci siano anche altre responsabilità più generali, ma arrivare a definire Schettino "caprio espiatorio", come si legge anche su articoli e commenti di AgoraVox, è qualcosa da lasciare sgomenti .

Questo paese sembra incapace di entrare in una dimensione di "normalità", di uscire dagli stereotipi che ci hanno squalificati a livello mondiale anche grazie ad una classe politica tra le più screditate del mondo, ulteriormente amplificate dalle recenti manifestazione farsesche del mai compianto ex premier. Con Monti stavamo faticosamente riguadagnando una dignità perduta, o forse mai avuta, sul piano internazionale e subito abbiamo pensato a come rovinarcela.

Come dire, piove sul bagnato. D'altra parte la nostra storia anche meno recente è costellata di fatti non proprio esaltanti, penso per esempio al nostro re che se la squaglia alla chetichella quando la guerra è perduta, cosi' come il primo ministro, sua "bassezza" Benito Mussolini che si camuffa per sfuggire ai partigiani e alle truppe alleate.

Di contro penso all'Imperatore del Giappone Hiroito che rimase al proprio posto fino all'ultimo, assumendosi tutte le responsabilità del disastro di un popolo, e mi cascano le braccia. Poi vinciamo i mondiali di calcio e gonfiamo il petto come tacchini. Ma cos'è? E' un fatto genetico? E' il pessimo esempio che viene dall'alto o lo stupidismo qualunquista che ci spinge sempre verso comportamenti al di sotto della decenza? Boh!

E allora è legittimo chiedersi, prendendo spunto da un gustosissimo articolo che ho letto e adesso non ritrovo più, ma gli italiani sono più Schettino o più De Falco?

Io credo di aver già espresso la mia, lascio a voi la risposta.



2 réactions


  • (---.---.---.123) 23 gennaio 2012 10:17

    Non è genetica, ma la conseguenza di una frattura mai sanata tra classi sociali popolari e lo Stato, tra ceto politico e cittadini (o meglio sudditi). La vera anomalia nella nostra storia contemporanea è stata la straordinaria tenuta del paese dopo Caporetto, per il resto è una storia di vigliaccherie e cialtronismi dal 1866 a oggi.
    Hai scritto un bell’articolo ma lo hai concluso con alcuni interrogativi sbagliati.


  • paolo (---.---.---.198) 24 gennaio 2012 22:45

    Ho paura che tu abbia proprio ragione ,l’interrogativo più che sbagliato è superfluo , la risposta è scritta nella nostra storia che di lusinghiero ha molto poco .Poi ce la caviamo dicendo che in fondo gli italiani sono brava gente ,generosi ,tolleranti(troppo) e ingegnosi ma sono alibi per nascondere i nostri difetti.
    ciao


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