martedì 28 dicembre 2010 - claudio

Siamo pilotati e contenti

Ormai i media ci hanno in pugno e sono arrivati a questo attraverso strategie che si basano su 10 regole precise

Tutto ciò che succede nel nostro paese da 15 anni a questa parte viene immesso nella mente dei più ingenui attraverso un meccanismo molto ben sfruttato dal mondo della politica, esperti in marketing e in generale da persone di potere

Noam Chomosky, noto studioso di linguistica, ha individuato 10 regole di base attuate dal sistema che sono in grado di confondere le percezioni di molte menti; esse permettono di rimescolare la realtà con la fantasia confondendo la nostra percezione tra ciò che è l'evidenza e ciò che viene costruito come illusione di essa

Ne risulta che siamo al centro di un programma conosciuto da chi conta per manipolare i nostri istinti, opinioni, logica di vita.

Partiamo dalla prima di queste regole.

Punto 1° la distrazione

Ci parlano di diluvi, inondazioni, e altre informazioni insignificanti così che tendiamo a soffermarci sugli scandali o allarmismi spesso infondati che attraggono più facilmente la moltitudine così da ridurre l'attenzione a cambiamenti politici ed economici. il pubblico va tenuto occupato non deve avere tempo per pensare.

Punto 2° creare problemi e poi offrire le soluzioni

E' un metodo attraverso il quale "chi conta" programma un problema o una situazione attraverso la quale si ottiene una reazione della massa ed essa stessa richiedera poi una soluzione. il problema da cui si era partiti non è stato creato a a caso, per esempio:se si permette che la delinquenza ed il sangue dilaghino per un certo periodo di tempo, sarà il cittadino a domandare leggi migliori alla sicurezza.

Punto 3° la strategia della gradualità

Per far sì che venga accettata la condizione più assurda ed impensabile come per esempio quella che il nostro paese sta già vivendo da quando la grande crisi è stata proclamata, è necessario attuarla a piccole dosi. la privatizzazione, la precarietà, stipendi non più sufficienti, se tutto ciò fosse avvenuto in un tempo breve avrebbe provocato una reale rivoluzione di massa

Punto 4° la strategia del differire

Parlare di uno sforzo comune da fare in futuro assolutamente necessario, è più semplice preparare la massa ad un sacrificio futuro che a uno immediato.questa manovra suscitera una grande speranza di miglioramento e il voler credere che può esserci la probabilità che non finisca come predestinato, comporterà un passare del tempo e ciò che è stato preannunciato lo si sarà già imparato ad accettare.

Punto 5° parlare al pubblico come ad un bambino

Esaminando la pubblicità, possiamo notare che più deve essere convincente più utilizza mezzi e linguaggi infantili, .più si usano espedienti di questo genere meno si avrà un senso critico da parte dello spettatore

Punto 6° usare l'emotività anzi che la riflessione

E' classico sapere che toccando l'emotività essa surclassa l'analisi e la riflessione

Punto 7° mantenere la mediocrità 

Se il popolo rimane ignorante sarà più semplice pilotarlo, .è necessario che si mantenga una notevole distanza sempre più irraggiungibile tra la massa povera e quella benestante

Punto 8° essere compiacenti perchè si è mediocri

Convincere tutti che esserlo è di moda

Punto 9° rafforzare l'auto colpevolezza 

Chi è causa del suo mal pianga se stesso.se un individuo non emerge e non migliora è perchè non è sufficientemente intelligente e capace,convinti di ciò pensiamo che la colpa non sia più del sistema,e l'individuo in preda alla depressione non reagirà al sistema stesso.

Punto 10 ° capacità di conoscenza delle basi dell'animo umano

Proprio così, la scienza ha fornito dati sufficienti alle classi dominanti riguardanti la conoscenza delle necessità e delle debolezze dell'essere umano e questa è la peggiore arma che un individuo disinformato possa puntare contro se stesso 




7 réactions


  • Damiano Mazzotti Damiano Mazzotti (---.---.---.224) 28 dicembre 2010 11:20


    Ottima lezione di comunicazione...

    Sinteticità, chiarezza (e onestà) prima di tutto...


  • paolo (---.---.---.102) 28 dicembre 2010 15:58

    Pienamente condivisibile . C’è però un presupposto di partenza che potrebbe anche non essere indispensabile ,ossia quello che i media , la classe dirigente , per sintetizzare i nostri politici , debbano mettere in atto strategie cosi’ sofisticate per raggiungere il loro scopo.

    Supponiamo che essi siano invece dei perfetti " mediocri ", inteso nell’accezione più ampia del termine , come tali si circonderanno sicuramente di altri ancora più mediocri di loro e trasmetteranno messaggi "mediocri " che , trovando sintonia nelle persone "mediocri" , verranno immediatamente recepiti e fatti propri . Tanto per fare un esempio , se sono primo ministro e delegittimo il pagamento delle tasse , tutti gli evasori fiscali potenziali e reali saranno sicuramente con me . Era solo un esempio a caso .Potrei citare fatti che riguardano la moralità ,l’educazione , l’onestà ecc..
    Quindi in una comunità a netta prevalenza di "mediocri ", ottengo gli stessi risultati senza bisogno di ricorrere alle dieci sofisticate applicazioni che tu hai cosi’ mirabilmente descritto . Ci arrivo, diciamo cosi’ , per vie naturali.
    Comunque complimenti per la sintesi molto efficace .

    paolo

    • claudio claudio (---.---.---.57) 28 dicembre 2010 16:40

      sono d’accordo con te ma con il potere chi è mediocre può comprare l’intelligenza ecc...

       grazie per aver letto


      claudio

  • illupodeicieli (---.---.---.28) 28 dicembre 2010 18:09

    Il punto è anche questo: pochi hanno voglia di pensare, di riflettere. Parafrasando De Mello si può sostenere che tanti sono come il macellaio che taglia la carne e continua a volerla tagliare con un coltello non affilato: quando gli si fa presente la cosa, egli risponde che non ha tempo per affilare la lama. Oggi chi ha desiderio di riflettere , non dico su questioni extra terrene, ma su cose pratiche e relative al quotidiano? Vi dò due notizie di cui una è passata anche in tv, ed essendo sardo riguardano ,anche la mia regione (perchè ho scritto "anche" vi verrà chiarito leggendo). La prima è la questione della pastorizia in Sardegna e il pagamento del prezzo del latte e, ovviamente i pastori bloccati dalla polizia appena sbarcati a Civitavecchia. Mi chiedo se oltre la tracciabilità dei pagamenti vi sia in atto anche quella delle persone. Da dire che lo stesso trattamento non è stato riservato ai ragazzi che manifestavano a Roma (e anche altrove) nei giorni scorsi e la risposta è che la manifestazione (dei pastori) non era autorizzata. Quindi al bando la spontaneità e divieto assoluto di far sapere a tutti che "ci sono problemi". La seconda notizia è quella di un giovane di 27 anni che si è suicidato perchè ,essendo stato licenziato dalla ditta di "soccorso stradale" presso cui era stato regolarmente assunto dieci anni fa, essendo quindi rimasto senza lavoro e con le rate della tv e dell’auto da pagare, non volendo gravare sulla famiglia ha preferito scegliere la via del suicidio. Non aggiungo altro ma conoscendo e avendo conosciuto persone che hanno fatto questa scelta, ed essendo stato tentato anch’io di compierla (e ogni tanto ci ripenso) , ecco che mi ritrova a solidalizzare con i perdenti, con quelli che da oltre 15 anni sono indicati dai media come coloro che sono in difficoltà e che solo con la mensa del povero possono essere aiutati. Ricordiamo che le persone hanno dignità e chi c’è oggi, al pari anche di altri, preferisce che ci siano come dicevi tu nell’articolo, mediocrità: quindi il povero deve restare tale. Lo fai "lavoricchiare" ma non deve riuscire ad affrancarsi, deve sempre dipendere, vuoi per far praticare sport ai figli vuoi per mandarli a una colonia estiva. Dopo aver divagato, ragione per cui mi scuso, mi fa paicere che abbia ricordato quanto sostenuto da Chomsky.


  • paolo (---.---.---.102) 28 dicembre 2010 21:40

    illupo... vedi di stare calmo , un gesto estremo deve avere motivazioni ben più gravi che non quelle di non poter pagare le rate o pesare sulla famiglia . Quello che è successo con i pastori sardi è una cosa di gravità inaudita che soltanto i regimi totalitaristi mettono in atto . Il potere non vuole ascoltare il dissenso ,vuole tenersene lontano , chiuso nei suoi palazzi e sulle tv di regime a giocare al risiko della politica .


    paolo

  • illupodeicieli (---.---.---.252) 28 dicembre 2010 23:33

    Sono calmo, quasi rassegnato ad aver perso, sconfitto: prima davo lavoro, tre buste paga più altre in nero quando serviva. Quindi capisco che il suicidio non nasce da un momento all’altro ma ha radici ben più salde e imperscrutabili: ma non toglie nulla ai fatti. So bene come funziona il potere, di come tiene lontano dala ribalta gi scioperanti e il dissenso e le critiche: occorre agire con astuzia e intelligenza ma non seguendo il protocollo.


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