lunedì 16 luglio 2012 - Zag(c)

Si è inceppato il meccanismo di controllo. Anzi è fuori controllo

Potrei evidenziare quel che sta accadendo al governo Monti. Promotore, artefice, manovratore delle agenzie di rating. E che ora gli si ritorce contro. E il suo stupore nel ricordare che ha fatto tutto quello che gli è stato chiesto e da lui condiviso, ma che il meccanismo è andato per i fatti suoi. Lo spread continua ad andare su e giù apparentemente senza una logica, a guardarlo con i suoi stessi occhi e quelli dei suoi compari, e anche le agenzie più grandi (che lui ha contribuito a far crescere) vanno per una strada apparentemente fuori logica (sempre guardando con gli stessi occhi). Ma non mi soffermerò a sottolineare queste apparenti contraddizioni che, invece, hanno una loro rigida logica.

Voglio piuttosto soffermarmi a vedere come i meccanismi di controllo di questo meccanismo che abbiamo messo in moto sono fuori da ogni controllo umano, e mi rifaccio ad un fatto, apparentemente banale, che mi è capitato.
 
Ho già raccontato qui la questione Cardif che mi è capitata. La ricordo brevemente. 
Stipulo una polizza sulla salute presso la BNL di cui sono fedele cliente da un quarantennio. Il giorno dopo mi avvalgo della facoltà di revoca tramite lettera raccomandata inviata alla Cardif affiliata della BNL e contraente della polizza. Prontamente ricevo una raccomandata in cui la revoca viene accolta. La funzionaria della BNL alla quale mi rivolgo mi assicura che la revoca è stata espletata tramite procedura informatica e che tutto si è risolto. Questo a gennaio.
 
A marzo, il 12 precisamente, ricevo un addebito delle prime tre rate.
E qui comincia il mio calvario puntualizzato, con scadenze settimanali, da mie telefonate al Call Center della Cardif e di incontri con la funzionaria di banca e con la direttrice di filiale. I primi mi rinnovano l'assicurazione che sarò al più presto contattato da un funzionario (cosa che chiaramente non avviene), i secondi nell'affermare che loro non possono fare più niente. La procedura informatica non conosce più la pratica. A queste mie sollecitazioni aggiungo lettere raccomandate e fax alla Cardif (Customer Care) e alla BNL (Client Saddisfation). Il tutto condito, ogni 12 del mese, dall'addebito della rata.
E siamo a fine giugno. 

Ma la questione ha avuto uno sviluppo ancora più kafkiano.
Ai primi di luglio ricevo una telefonata da parte di una funzionaria della Cardif, la quale si scusa per il disguido dovuto alla procedura informatica, e mi assicura che gli addebiti non mi verranno più fatti e che anzi, questione di giorni e mi sarà accreditato tutto il mal tolto. A questa si aggiunge, dopo pochi giorni, una lettera raccomandata in cui mi si dice la stessa cosa di quello annunciatami dalla funzionaria.
E non è finito qua!

Mi telefona anche il responsabile della Customer Care della Cardif. Scuse, comprensioni, si stanno muovendo per trovare cosa non ha funzionato, e via di questo passo. Era sincero, almeno lo penso, l'ho pensato. Ci ho creduto. Naturalmente anche lui mi ha assicurato che gli addebiti non mi sarebbero arrivati più, ci mancherebbe altro, e che persino, a giorni, mi avrebbero accreditato tutto il maltolto.
Mi ha anche annunciato la somma precisa.

Ci siamo salutati cordialmente rinnovandomi l'invito di chiamarlo per qualsiasi problema che poteva sorgere, ma che era sicuro non ci sarebbe stato. Il 12 è arrivata la rata di luglio! Ho telefonato, ho inviato e-mail. Nessuna risposta: era fuori ufficio, era occupato.

Ora non ho motivo di credere che mi abbiano preso in giro. Non c'era ragione di farlo, non mi avrebbero telefonato, né inviato la lettera. Sono invece più propenso pensare che una volta messo in moto il meccanismo, questo gira per motu proprio, e niente e nessuno lo potrà fermare. Le procedure di back-up manuali che ogni sistema informativo ha non si è evoluto con l'evoluzione del sistema on-line. Questi hanno sviluppato degli anticorpi che hanno superato i sistemi di controllo manuali e i controllori credono di saper/poter controllare il sistema. In realtà è il sistema che controlla loro. Loro sono semplici burattini che credono di governare, nel loro sogno di potenza. Loro, alcuni, hanno creato il mostro e questo come un moderno Frankenstein si è ribellato al loro creatore.

Come moderne mosche cocchiere.
Sulla testa del cavallo credono di essere loro a guidarlo e a condurlo!

Siamo in un treno ad alta velocità. Ci stiamo immessi in un binario morto.
Sono inutili tutti le misure, le procedure, tirare il freno, spegnere la caldaia, abbassare la pressione del vapore. Il macchinista è impotente. I comandi funzionavano, ma sono stati disattivati.
O saltiamo giù dal treno in corsa o chi schianteremo! Tutti!


3 réactions


  • paolo (---.---.---.200) 16 luglio 2012 10:56

    Caro Zag ,quello che ci racconti non è un caso di ordinaria follia è la anamnesi di come tutto funziona in questo disgraziato paese semplicemente perché chi dovrebbe far rispettare le leggi(il diritto di recesso è sancito da una legge ) semplicemnte non lo fa.
    Prendi la privacy c’è perfino un garante (leggi stipendi d’oro per soliti noti) ,se il tuo nome non compare negli elenchi telefonici ufficiali (è una opzione dell’utente) nessuno dovrebbe inviare fax o telefonate commerciali (sancito per legge) .Risultato ,malgrado le richieste al gestore ,tutto procede come nulla fosse ,anzi sono pure arroganti perché sanno di essere intoccabili .

    In un paese normale la assicurazione che tu citi si sarebbe ben guardata dal procedere nel modo che ci hai descritto, ma noi siamo il paese di "io speriamo che me la cavo" o se vuoi di Schettino ,insomma una approssimazione di paese civile ,dove le leggi non le rispetta nessuno (fessi a parte) malgrado la ridondanza di norme e di organi di controllo .
    ciao


  • (---.---.---.246) 16 luglio 2012 12:22

    I sistemi di pesi e contrappesi , di controllo e di regolamentazione, principio e base , nella teoria della scienza politica delle democrazie borghesi , non funziona più. Si è sregolato. Se mai avesse funzionato. Siamo alla deriva. Tutti lo sanno, tutti ne subiscono le conseguenze, nessuno fa niente. Prendi , un altro caso banale. Le infrazioni stradali. Prendi la multa è già viene raddoppiata perché non ti viene notificata , mille scuse, mille escamotage. Vuoi fare ricorso perché la ritiene ingiusta? Prima paga 90 euro al giudice di pace. Anche se la multa è di 50 Euro. Poi anche ammesso che venga riconosciuto che hai ragione, e che la Pubblica amministrazione ha sbagliato, ingiustamente ti ha sanzionato, hai subito un torto, le 90 Euro per il ricorso non ti vengono rimborsate. Cioè non solo hai subito un torto, hai dovuto , tu, dimostrare che eri innocente, e in più , comunque, devi pagare il balzello. E’ questo un sistema democratico? 


  • GAETANO EMANUELE GAETANO EMANUELE (---.---.---.22) 16 luglio 2012 20:19

    VORREI CAPIRE COSA FUNZIONA IN ITALIA.............? SIAMO IL PAESE DEI COMICI.........


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