mercoledì 11 maggio 2011 -
Scuola turritana: caos calmo
La scuola elementare Borgona premia i piccoli scrittori in vernacolo. A rischio l'avvio del nuovo anno scolastico.
“....La mia lingua madre era il logudorese. Ho imparato l'italiano con le bacchettate della mia maestra che mi intimava a non parlare in sardo in classe, quando iniziai nel 1958...”.
Così Vittorio Sanna, dirigente scolastico presso la scuola elementare Borgona a Portotorres, avvia nel pomeriggio del 6 maggio, una cerimonia semplice quanto efficace e di forte valenza simbolica. Con lui nella sala docenti della scuola, oltre il rappresentante d'istituto, promuovono l'iniziativa le maestre che ne hanno condiviso il progetto. Le stesse che hanno accompagnato nello scorso anno scolastico, gli alunni della quinta B (con il modulo didattico del tempo pieno), concludendo il primo ciclo di studi primario: la licenza elementare appunto. Molta emozione per l'insolita rimpatriata dei ragazzi (già avviati al termine del primo anno di scuola media inferiore) ritrovatisi insieme con alcuni genitori ma soprattutto con gli ex compagni e le prime maestre che mai si dimenticano, nell'occasione: Elisabetta Spiga e Sandra Delogu. Il lavoro, realizzato lo scorso anno con la direzione linguistica dello scrittore turritano Gian Paolo Bazzoni (presente in aula), è stato nuovamente proposto ai presenti con l’ausilio di un proiettore multimediale. Quindici minuti circa per apprezzare l’ottimo audio slow report, confezionato dai ragazzi in un protocollo power point.
- La 5^B 2010 del Borgona.
- La scuola L.Da Vinci
- Le Maestre.
- I docenti dellla scuola Borgona
Questo mentre una inchiesta del Corriere della Sera (6 maggio a firma di Lorenzo Salvia), sul campione delle cento province italiane, relega quella sassarese, al 95° posto per l’efficienza scolastica (servizi, personale e performance), seguendo a ruota Cagliari, Oristano e Caltanisetta. Peggio riescono a fare: Taranto, Napoli e Catania: c’è da consolarsi ? Qualcuno ci proverà, ma è già partita la conta dei genitori pronti a rivolgersi ad interlocutori istituzionali ritenuti più affidabili, non trascurando iniziative di coinvolgimento mediale più visibili ed efficaci.