lunedì 3 febbraio 2020 - Emilia Urso Anfuso

Sardine: un movimento impopolare

Alla fine è accaduto e chi vuole intendere intenda. La parabola del movimento popolare spontaneo scivola sull’incontro tra il capo sarde, Matteo Santori, e i Benetton. Non è un caso di omonimia. Benetton, quelli delle Autostrade. Quelli che controllano Altantia.

Ma come, le sardine non erano contro i poteri forti? Le sarde non dicevano di non voler avere nulla a che fare con la politica. Diamine: nemmeno un paio di mesi e si sono già montati la testa. Dopo i ringraziamenti slinguettanti di Zingaretti alle sardine, per aver ben sostenuto la vincita di Bonaccini, ecco che il movimento ittico, o meglio i leader, arrivano non solo a omaggiare i grandi industriali, gli stessi a cui il governo dice di voler sottrarre la concessione di Autostrade, e non basta, perché sonp arrivati persino a dettare alcuni punti a Conte. Punti generici, in pieno stile sardine, su giustizia, democrazia, sicurezza...

E tutti i bei discorsi fatti fino a ora? E il contrasto ai potenti? E le belle balle?

Troppi italiani non hanno voluto comprendere cosa stesse accadendo. Ma come si fa a credere, per esempio, che in una sola notte quattro persone siano in grado di rastrellare migliaia di cittadini per andare a contrastare un incontro di Salvini dentro a un palasport? E come si è potuti scendere in piazza mascherati da pesci e sventolando bandierine senza sapere contro cosa e perché? Quando nei miei articoli ho parlato di mancanza di contenuti, mancanza dei motivi del dissenso, c'era una ragione.

Contro cosa combatti se non sai dirlo, se non spieghi quale - tra i tanti temi che assillano gli italiani - pretendi la soluzione?

Ecco un mio recente articolo sul tema:

Sono contenta che stia accadendo così in fretta, perché sono stata tra i primi a scrivere articoli che evidenziavano quanto sarebbe accaduto o il vuoto che albergava negli slogan sardiniani.

Se stanno già a questo punto, pregate tutti che i loro sogni di gloria politica non si ralizzino mai: i 5S almeno hanno atteso qualche anno prima di chiarire di esser fatti della stessa pappa di certi politici, quelli che dicevano di voler spazzare via col vento del cambiamento…

Santori ha anche tentato di salvare in corner se stesso e il movimento, scrivendo un post in cui palesemente non è in grado di trovare una via d'uscita, se non quella che permette di confermare una cosa: non essere in grado di comprendere ciò che si fa, e perché? Oppure no, ed è l'ennesima strategia?...

Se un giorno siederanno sulle poltrone rosse, se un giorno arriveranno al potere, ricordate questo mio editoriale, e non lamentatevi se, per l'ennesima volta, vi siete fatti prendere in giro da qualche slogan creato solo per turlupinare gli idealisti.



1 réactions


  • Enzo Salvà Enzo Salvà (---.---.---.64) 4 febbraio 2020 10:37

    Non Le vanno proprio giù queste povere Sardine! Quanta ansia! Le sardine, per inciso, sono “buoniste”. Mai sentito affermare, da loro, di essere contro “i poteri forti”, (sempre che per poteri forti non intenda Salvini-Meloni & Co.).

    Credo si confonda con 5S.

    A parte essere un movimento spontaneo o semispontaneo come “gli amici di Beppe Grillo” di antica memoria, sono solo contro una brutta destra con Salvini leader.

    Ne consegue che l’unica sponda di massa possibile sia il PD. E’ la democrazia bellezza.

    Si riuniscono in 6000 in 4 giorni: ho sentito parlare di rave party di notevoli dimensioni organizzati in 24 ore, tanto più facile se si tratta di una città universitaria come Bologna.

    Erano in visita a “Fabrica” un centro culturale - scuola di formazione fondato da Luciano Benetton e Oliviero Toscani a Treviso. Famiglia Benetton così importante per Treviso e Provincia anche in campo sportivo, Benetton Rugby e Benetton Basket, non i soli: qui in Veneto famiglie come Marzotto, Zoppas, Riello, solo per citarne alcune, sono importanti anche a livello culturale non solo economico; vivono ed operano in una regione leghista ma hanno, tutti, atteggiamenti PRO UE e PRO EURO e sempre dialoganti.

    Da ricordare che Benetton ed Olivieri hanno condotto, tramite la pubblicità, battaglie antirazziste a volte superando il bigottismo di allora che oggi ritorna. Ma i Benetton sono anche quelli di Atlantia, e ciò che emerge non è esattamente edificante, al contrario.

    Sardine avrebbero dovuto “pesarlo”? Probabilmente sì.

    Mi chiedo perché i destrorsi nazionali si “emozionino” tanto se le Sardine condividono i loro stessi amici, sponsor, clienti politici. Temono la concorrenza?

    I leghisti hanno un problema: nati e cresciuti da liberisti economici pronti a soddisfare ogni speculazione, oggi, per essere populisti e sovranisti, devono evitare di farsi vedere troppo con “i capitalisti”.

    Voglio proprio vedere come e quante saranno le visite di Salvini in Veneto per la campagna elettorale e quanto volte parlerà di “Autonomia”, cosa che in Emilia non ha fatto. 

    Comunque era al Governo e 18 mesi sono andati in malora con buona pace della ex Ministra Stefani, veneta, che ha dovuto reggere il palco.


    Alle Sardine sarebbe bene ricordare: attenzione non siete nate per fare il verso agli atteggiamenti grillini, tra di voi ci saranno certamente elementi che si confondono o che hanno ambizioni e cercano di emergere anche in maniera “competitiva”, è la vita.

    Se alcuni siederanno sulle poltrone rosse: perchè no? sono cittadini anche loro ed hanno partecipato. Per ora il compito, è tentare di fare contropropaganda con richieste semplici ad una propaganda “bestiale”. 

    La lettera a Conte personalmente non l’avrei scritta, questa mi sembra una ingenuità ed una banalità. Se ci saranno conseguenze - positive o negative importa poco - si vedrà se e quando diventeranno da grandi, sono giovani.

    Un Saluto

    Es.


Lasciare un commento