sabato 7 settembre 2013 - Gennaro Carotenuto

La Francia ha rinviato la TAV Torino-Lione di decenni. Lo sapevi?

La Gazzetta Ufficiale francese ha pubblicato un decreto che dichiara di pubblica utilità la TAV Torino-Lione ma la rinvia nel tempo di almeno una generazione (solo per gli espropri necessari viene concesso un tempo di 15 anni prima dei quali non si apriranno i cantieri) fino a far parlare di un sostanziale congelamento dell’unica grande opera che in Italia viene rappresentata come prioritaria.

SNAIDERO_NoTAV

Già a luglio, come segnalava Gad Lerner, nei rapporti della Commissione Trasporti del parlamento francese si specificava che di tale opera non si parlerà prima del 2030 sia per la bassa priorità dell’opera stessa, sia per le difficoltà economiche che impongono scelte e rinvii. In Francia, non in Italia.

Secondo la Commissione, anche a livello di saturazione di linee, la TAV non sarà davvero necessaria prima del 2040. Qui attuali le generazioni si fanno un paio di conti e molti dei protagonisti della vicenda saranno passati a miglior vita uccisi da una solerzia che non è detto che le generazioni future apprezzeranno.

Con i francesi che in buona sostanza considerano più urgente e utile un piano per sbarcare sul pianeta Marte che far la TAV da Lione a Torino, resta quindi solo l’indefettibile volontà del Partito Democratico italiano nel pensare che quella ferrovia e gli aerei da guerra F35 siano le priorità del nostro paese.

Resta un dubbio: ma una stampa seria perché continua a coprire il gioco degli interessi di chi vuole la TAV anche solo nel tratto italiano? Non dovrebbe aprire un dibattito equilibrato tra due diverse (ed entrambe legittime) visioni di mondo?

Non dovrebbe spiegare che i celerini schierati a difesa dei cantieri proteggono un treno che (a torto o a ragione) è già su un binario morto?

 

Qui il pezzo de Le Monde



6 réactions


  • (---.---.---.178) 7 settembre 2013 16:24

    La stampa italiana non può occuparsene: deve riempire le prime pagine con la soap telenovela berlusconi- napolitano- letta-renzi
    GerSteve


  • (---.---.---.167) 7 settembre 2013 19:47

    Carissmi. da parte mia lo sapevo già da un pezzo ed avevo invitato a far girare la voce in Italia, ma vedo che troppi se ne sono sbattuti. In Francia invece non se ne sbattono della salute pubblica!!! COme ha detto l’amico sopra, qui siamo agli antipodi della legalità e del rispetto della Costituzione. Ma se a breve iniziassero le rivolte, quanti parteciperebbero in nome della democrazia, QUELLA VERA?


  • (---.---.---.74) 7 settembre 2013 23:35

    la stampa italiana non pubblicherebbe mai e poi mai un qualcosa che va a favore dei cittadini.

    Quando si dice che gli italiani meritano il governo che si ritrovano è sacrosanta verità.

  • (---.---.---.84) 8 settembre 2013 11:37

    Fermo restando che un Ordine si esegue e non si discute, I Signori ripresi alle spalle della commovente Signora sono coloro che sono stati: nei secoli fedeli a tutti e onestamente, anche loro, tengono famiglia.

    La mia profonda disapprovazione, per non dire altro, va a coloro che trincerandosi dietro le Leggi concepite da loro stessi non tengono ,democraticamente, minimamente conto della volonta’ popolare.
    Nella ricca ed egoista Svizzera sarebbe stato sufficiente un referendum, nell’allegra e per nulla democratica Italia qualora lo avessero indetto e il risultato fosse risultato negativo, lo avrebbero disatteso comunque, gli esempi si sprecano.

  • (---.---.---.236) 9 settembre 2013 16:17

    Togliere il finanziamento pubblico ai giornali.


  • (---.---.---.32) 24 settembre 2013 19:54

    In Francia c’è meno corruzione, e tanto basta.


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