lunedì 10 marzo 2014 - vittorio

Salvatori delle patrie altrui

Smettiamola di fare i salvatori delle patrie altrui e mettiamocela invece tutta per tentare di realizzare un'Europa potente ed efficace (12/15 paesi federati) prima che diventi sempre meno competitiva ed influente rispetto alle federazioni che già contano (USA, Russia, Cina) e presto conteranno (Brasile, India, ecc.).

Ma chi ce l’ha fatto fare, chiede un europeista convinto, quale sono, di aprire le porte all’associazione dell’Ucraina all’UE?

È un paese divaricato tra due realtà ben diverse sia economicamente che culturalmente :

- l’Ovest : privo di risorse rilevanti (essere “il granaio d’Europa” non è più oggigiorno un vero vantaggio), senza sbocchi sul mare, parla sia ucraino che russo ma è pieno di debiti. 

il Sud Est e la Repubblica Autonoma di Crimea: ricchi di risorse minerarie (carbone, ferro, manganese) ed energetiche (centrali nucleari e idroelettriche), industrie (siderurgica e chimica), porti strategici (Odessa e Sebastopoli), sono russofili sia per convenienza che per lingua.

Sono stati tenuti artatamente insieme dal protettorato sovietico, strategicamente ed economicamente interessato sopratutto al sud est. Non a caso recentemente Putin ha salvato l’Ucraina dal default riducendo del 30% il prezzo del gas ed impegnandosi ad assorbire 15 dei tantissimi miliardi di euro di debito ucraino.

Ma gli sprovveduti ed incauti funzionari e politici dell’UE (capeggiati forse da Martin Schulz) che ne hanno promosso il processo di associazione pensavano forse che:

- la Russia potesse mai rinunciare al controllo sulla Crimea e le sue strategiche basi navali?

- la Crimea fosse masochisticamente disposta a rinunciare ai suoi profondi, concreti e vantaggiosi legami con la Russia?

- il bilancio UE, già inadeguato prima ancora del taglio imposto recentemente dall’UK, potesse assorbire senza tagli a latere le svariate decine di miliardi di dollari di aiuti e contributi necessari per i quasi 50 milioni di cittadini Ucraini?

- gli ucraini dell’ovest desiderassero entrare nell’UE per pura adorazione e non piuttosto per trovare lavoro e soldi nelle fabbriche che l’Europa benestante avrebbe spostato lì (così come è avvenuto per la Polonia)?

E i tanti buonisti, politicanti e giornalisti (o giornalai) italiani che oggi inneggiano irresponsabilmente all’ingresso dell’Ucraina nell’UE sono forse pronti a farsi carico di compensare con la bacchetta magica le decine di migliaia di posti di lavoro italiani che migrerebbero ogni anno in Ucraina grazie a un costo lavoro pari al 30 % di quello italiano (cioè il 70% in meno, tanto per essere chiari anche con chi vuole tapparsi le orecchie!)?

Vero è che questi bravi benefattori dell’umanità potranno pur sempre fieramente dire ai loro figli e nipoti, sempre più disoccupati e privi di sbocchi, “noi però abbiamo portato la democrazia in Ucraina, salvandola dal giogo russo!"

Se non ricordo male è ciò che è stato detto per “liberare” la Libia dalla dittatura di Gheddafi (rimpiazzato da 40 tribù e 240 fazioni armate che non obbediscono a nessuno né vogliono cedere le loro armi al governo fantoccio), per “liberare” l’Iraq da Saddam Hussein, ecc.

È ciò che veniva detto a proposito della Siria da Francia (con gli aerei già in volo per bombardare obiettivi “mirati”), UK e USA. Ma quella volta ci ha salvato Putin che lo ha freddamente impedito; considerando che l’avventura siriana sarebbe stata ancora più drammatica e costosa di quella irachena dico che Putin merita, solo per questo però, la nostra riconoscenza imperitura!

Smettiamola di fare i salvatori delle Patrie altrui e mettiamocela tutta (ma proprio tutta, perché se no non basta!) per tentare di salvare l’Europa federandola, prima che perda ulteriori colpi diventando così sempre meno competitiva ed influente a fronte di potenti federazioni quali Russia, USA, Cina, India e Brasile!

Foto: World Wide Gifts/Flickr



4 réactions


  • Persio Flacco (---.---.---.95) 10 marzo 2014 20:08

    Sono d’accordo con lei, ma per fare quello che dice avremmo bisogno di dirigenti politici, sia nazionali che europei, che non siano agli ordini di Washington, che curino esclusivamente gli interessi di quelli che, in teoria, dovrebbero rappresentare.

    Invece, per obbedire agli USA, i dirigenti italiani ci mandano a sparare sui nostri interessi in Libia mentre quelli europei ci mettono in conto i debiti ucraini e ci alienano un partner commerciale importante per la ripresa economica, a prescindere che sia simpatico o antipatico: cosa che con gli affari ha poco o nulla a che vedere.


  • (---.---.---.96) 11 marzo 2014 18:21

    Agli ordini di Washington la Francia che insieme all’UK, e in disaccordo con quasi tutti gli altri, ha iniziato I bombardamenti in Libia costati a noi italiani miliardi per interruzione e danneggiamento dei pozzi petroliferi ? ? ?

    Gli iitaliani in Libia non hanno più sparato dal 1942 ( El Alamein, ecc.) quando inglesi e americani erano nostril nemici.

    Il partner commerciale importante sarebbe la povera Ucraina ancora più vicina al default finanziario dell’Italia ???

    Io non marcio a simpatie, se non per le amicizie.

    Quindi, per esempio, Putin mi è antipatico ma mi sento un po’ debitore con lui, ma solo perché ci ha evitato la guerra in Siria; Bertinotti invece mi era molto simpatico ... ma non l’ho mai votato.

    Non sarà che Lei è più partigiano che obiettivo ?


    • Persio Flacco (---.---.---.202) 11 marzo 2014 21:27
      Lei scrive:

      << Agli ordini di Washington la Francia che insieme all’UK, e in disaccordo con quasi tutti gli altri, ha iniziato I bombardamenti in Libia costati a noi italiani miliardi per interruzione e danneggiamento dei pozzi petroliferi ? ? ? >>

      Non ricorda che c’erano gli USA a "guidare da dietro"?

      Nonostante quello che sostenne Giorgio Napolitano l’Italia non aveva "obblighi internazionali" che la costringessero a partecipare alle operazioni belliche. Considerato il trattato di amicizia e cooperazione italo-libica firmato solo due anni prima e i forti interessi italiani presenti in Libia, l’Italia avrebbe fatto bene ad astenersi dal partecipare all’iniziativa franco inglese.

      Invece il trattato, che comprendeva anche il patto di non aggressione, è stato disatteso: l’Italia ha condotto con le sue forze aeronavali 1.900 missioni contro il suo ex alleato e ha messo a disposizione della coalizione di "umanitari" 7 basi aeree. Insomma, siamo andati a spararci sui piedi in una finta guerra umanitaria, facendo per di più la solita figura dei voltagabbana. Perché, secondo lei?

      In realtà Gheddafi non era un problema per nessuno, salvo per il regime sionista israeliano. Ed è noto e documentato come la politica estera statunitense è fortemente influenzata dalla lobby sionista. Ma non solo negli USA la lobby ha una forte influenza sulla politica estera, anche in UK e Francia la ha.

      Gheddafi aveva il grosso difetto di usare gli eventi internazionali, come la conferenza mondiale ONU contro il razzismo, per denunciare le azioni israeliane contro i palestinesi.

      << Il partner commerciale importante sarebbe la povera Ucraina ancora più vicina al default finanziario dell’Italia ??? >>

      No, il partner commerciale importante per l’economia europea è la Federazione Russa.

      << Io non marcio a simpatie, se non per le amicizie.>>

      Concordo. Gli affari sono affari.

      << Non sarà che Lei è più partigiano che obiettivo? >>

      Io dico che alienarsi la Russia sarebbe per l’Europa un grosso danno. Per inglobare l’Ucraina nella UE, poi...

      Se ritiene che questa considerazione sia errata forse sono partigiano; se ritiene che non lo sia allora non sono partigiano. Veda lei.


  • vittorio (---.---.---.227) 12 marzo 2014 22:03

    Avevo ritenuto che lei parlasse di Ucraina dicendo "partner commerciale importante". Ora che chiarisce che il partner importante è la Russia e che inglobare l’Uccraina sarebbe per l’U.E.una brutta gatta da pelare concoro con Lei .... salvo che non ho nel mio innato DNA né l’antiamericanismo (americani che ci hanno salvato il culo a tutti noi europei quando Hitler ci stave sottomettendo), né l’antisionismo, né alcuna opzione partigiana.

    Prediligo la libertà, la democrazia vera (e quella Americana lo è tant’è che un afro-Americano ne è il Presidente) e la laicità (pur essendo credente).


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