martedì 17 marzo 2015 - paolo

"Rubare oh, oh.. Rubareee, oh, oh, oh...". Melodie italiche

Il ritornello della popolarissima canzone di Domenico Modugno si adatta perfettamente alla situazione di emergenza sociale che risponde al nome di "Corruzione italiana". Un fenomeno dilagante e irreversibile che non conosce stagioni di crisi e attraversa tutti gli strati della popolazione, nessuno escluso, partendo proprio dai vertici istituzionali. 

Tra le banalità più ricorrenti quella che compare più spesso sulla bocca di tutti è quella "non bisogna fare di tutta un'erba un fascio", che sta per dire "che non siamo tutti uguali" o, se vogliamo, "che non tutte le mele sono marce" e via dicendo.

Si tratta di perle di saggezza per sfuggire a quella visione semplicistica e demagogica che tende ad omogeneizzare il tutto con tutti, in una sorta di visione cosmologica del "tutti colpevoli nessuno colpevole". Se vogliamo una forma subliminale di assoluzione quasi mistica, tipica di un paese di stampo clericale come il nostro. In fondo quel "chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra " è profondamente radicato nella cultura cattolica di questo paese che ha fatto del perdonismo sviscerato un'arma di distrazione di massa.

Insomma chi commette reati, soprattutto nei confronti della cosa pubblica, può contare su una solidarietà "culturale" largamente diffusa tra tutti gli strati della popolazione, quindi all'occorenza, ovvero se si incappa in qualche infortunio spiacevole, provvedono leggi compiacenti e/o giudici tolleranti. In fondo basta avere buoni avvocati, un discreto o meglio ben fornito portafoglio, magari rimpolpato proprio dalle marachelle compiute, amici giusti al posto giusto, un po' di pazienza a causa delle lungaggini processuali e poi, statene certi, tutto si aggiusterà per il meglio.

La sintesi filosofica di questo comune sentire o "idem sentire" come direbbero i leghisti, è tutta racchiusa in quel "l'occasione fa l'uomo ladro" che sembra aprioristicamente e geneticamente escludere la possibilità che ci sia qualcuno "onesto", ovvero qualcuno che madre natura si è dimenticata di taroccare per renderlo un perfetto cittadino italiano "ipersensibile" alla mazzetta. Chi quindi, per sua somma sventura ,"onesto" lo è veramente, dichiaratamente e comprovatamente, costituisce la classica eccezione che conferma la regola ed è destinato ad una vita grama, perché tutto il Sistema è strutturato per i disonesti. Il tapino sarà inesorabilmente destinato ad essere escluso nei concorsi, a vedersi scavalcato nelle graduatorie, a subire condanne anche quando ha ragione, a pagare le tasse per gli evasori ecc...

Insomma un destino infame.L'alternativa, l'unica che ha un senso, è fare armi e bagagli, salutare parenti ed amici e andarsene fuori dalle balle. Ci sono 72 paesi nel mondo che hanno una "giustizia" (non volevo pronunciarla) che funziona meglio che in Italia (fonte Banca Mondiale) ,quindi c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Il normale vissuto di questo dannato paese fa si che una legge come quella proposta da Pietro (Piero secondo alcuni) Grasso, attuale Presidente del Senato, presentata due anni or sono come suo primo atto parlamentare, giace in Senato in attesa di essere "approvata", per poi proseguire un iter che statene certi arriverà alla notte dei tempi. Sembra che neppure le arrembanti iniziative "giustizialiste" dei pentastellati riescano a sbloccarla. Ecco allora che, come da prassi miracolistica consolidata, alla notizia del nuovo scandalo subito il governo annuncia che "proprio in questi giorni arriverà la discussione in Aula".

Poi lo stesso Renzi ci informa sulla determinazione assoluta del suo governo di portarla fino in fondo. Già ma in fondo dove? Il sospetto è che "passata la festa gabbato lo santo". perché in questo paese dalla memoria ultracorta, per non dire labilissima, nessuno poi verrà a chiedere il rendiconto, cioè che fine hanno fatto i mariuoli di turno, salvo poi scoprire dopo anni che sono ancora lì, gli stessi di prima, a sfregazzare a destra e a manca come se "nulla fudesse". Il paese degli impuniti.

Comunque solo a rifletterci è già una anomalia tutta italiana che si debba formulare una apposita legge per perseguire un reato che pesa decine di miliardi sui conti pubblici. Abbiamo i codici penali più mallopposi del mondo, tra l'altro ben arzigogolati e sapientemente resi astrusi in modo da lasciare ampi margini di discrezionalità al giudicante di turno e quindi per offrire le più ampie garanzie di farla franca. La parola "giustizia" mi suscita sempre un certo senso di disagio e cerco quindi di non pronunciarla per evitare il voltastomaco. Quella scritta "la legge è uguale per tutti " appesa nei tribunali, magari a fianco del crocefisso, è un vero insulto, un oltraggio al pudore, che andrebbe rimossa seduta stante per dovere di "giustizia", appunto.

Matteo Renzi, il globe-trotter del riformismo italico ha pensato di risolvere tutto mettendo un magistrato di compravata valenza (fino a prova contraria) come super controllore di tutti gli appalti pubblicispecialmente se grandi opere (Mose, Expo, Tav ecc.. ) e quindi potenziali veicoli di infezioni corruttive particolarmnente appetite da tutti gli sciacalli che affollano questo paese. Si tratta di Raffaele Cantone, già autorevole componente della Direzione distettuale antimafia napoletana, che quindi vanta una notevole esperienza nel contrasto ai fenomeni malavitosi, specialmente se di origine camorristica o mafiosa.

Allora posssiamo stare tranquilli? Ma neanche per idea! Se qualcuno ci crede peggio per lui perché la delusione sarà ancora più cocente.

L'ultima, per ora ma solo in ordine cronologico, è la vicenda scoperchiata dai magistrati di Firenze che riguarda l'appalto dei lavori dell'Alta velocità  che attraversano Firenze. Ovviamente soldi, tanti soldi spremuti e moltiplicati con il metodo degli adeguamenti degli importi negli appalti in corso d'opera che,partendo da un importo x, magari avvenuto con un ribassamento in corso d'asta, poi diventano come per incanto tre, quattro, cinque volte x. Un moltiplicatore di spesa che serve a ritagliare i margini per tutti: mprenditori, pubblici funzionari, dirigenti, politici ecc. Insomma tutta la tradizionale filiera che dai tempi ormai lontani di quella illusione che fu Mani Pulite compare ad ogni occasione quando ci sono di mezzo le grandi opere pubbliche e quando c'è da smazzare un bel po' di soldini.

Deus ex machina della vicenda sembra essere Ercole Incalza, supergestore fino al dicembre scorso di tutte infrastrutture in corso d'opera in questo paese. Insomma quello che decideva tutto. Un personaggio che sembra uscito da un racconto metafisico di malapolitica. Per 14 anni ha attraversato tutti i governi di destra e di sinistra come "ministro ombra delle grandi opere", sempre ovviamente al centro di "chiacchere e sospetti" ma uscito sempre lindo come un bebé. Soltanto il primo governo Prodi, con l'allora ministro Di Pietro, lo esautorò dall'incarico.

Incalza è di estrazione politica socialista, quel PSI che fu grande fucina di corruzione, amico dell'ex ministro socialista Claudio Signorile. Con Signorile nel 1988 Incalza lancia il "Piano generale dei Trasporti" che diventerà una pietra migliare per le famose "cartine" delle grandi opere (transiberiana compresa) che Berlusconi descriverà in anni successivi nei famosi "Porta a Porta" , con tanto di bacchetta magica, al cospetto di un mistico e genuflesso Bruno Vespa.

Come da prassi consolidata anche in questo caso come in tutti gli altri, non può mancare il politico di turno coinvolto, a quale titolo o ragione è ancora in corso di accertamenti. Si tratta di Maurizio Lupi, niente popo' di meno che il Ministro in pectore dei Trasporti. Anche Maurizio Lupi, estrazione cattolica ciellina (la stessa di Formigoni), sembrerebbe non sfuggire alla regola dei favori personali.Secondo il pm titolare dell'inchiesta, spunterebbero incarichi di lavoro al figlio del ministro, gratificato pure da un rolex come gentile cadeau del datore di lavoro.

Perché è bene ricordare a tutti gli sfigati di questo paes , disoccupati impenitenti,che basta avere un papà ministro e il "posto" non solo è assicurato ma si verrà pure accolti con un gentile omaggio dal magnate di turno. Per favore quindi, abbiate fiducia e soprattutto fatevi un papà ministro!

Ah ,dimenticavo, spunta anche un abito sartoriale per il ministro, per la serie non facciamoci mancare nulla... Per ora 4 arresti, 50 indagati e solita manfrina giaculatoria, indiscrezioni, supposizioni ecc... Naturalmente le cronache ci riferiscono di un ministro Maurizio Lupi lungi dall'essere intenzionato a dimettersi. E ci mancherebbe altro, per così poco!

E poi Maurizio Lupi è un democristiano docg, un milanese di origine protetta, un italiano fino nel profondo del midollo sacrale, mica è un tedescaccio rintronato come quella Josefa Idem che si dimise da ministro per un errore nell'IMU? Quella poverina plurimedagliata olimpica non aveva una stilla di sangue iatalico nelle vene e quindi è stata preda del proprio "sentiment" nord europeo che impone categoricamente di dimettersi al minimo sospetto, magari anche se si tratta di avere copiato una tesi di laurea e anche se si è presidenti della Germania. Che imbecilli... e poi pretendono di stare con noi in Europa!

Socialisti, ciellini, amici degli amici, favoritismi... insomma niente di nuovo sotto il sole. Tutto cambia perché nulla cambi nel paese del Gattopardo. 

 



2 réactions


  • (---.---.---.255) 17 marzo 2015 15:46

    Qualche informazione in più su Incalza e Lupi & Co.:

    http://www.beppegrillo.it/2014/07/i...


  • paolo (---.---.---.41) 17 marzo 2015 19:27

    Intanto preciso che nessuno dei pm (non pg) titolari dell’inchiesta di Firenze si chiama Perotti (che viceversa è uno degli inquisiti eccellenti ). Mio errore di cui chiedo scusa ai lettori .Poi Ringrazio xxx.255 per il link :Ho letto e devo dire la verità , sembra il copione di una storia che si ripete all’infinito .
    Sarebbe opportuno che il M5S fornisse un costante monitoraggio di tutte le posizioni processuali ( di questa e tutte le altre inchieste ) per dirci come vanno a finire i processi , chi sono gli eventuali condannati e quali pene effettive scontano .Ricordiamoci che per avere frodato il fisco (7 milioni agli atti accertati -qualche centinaio prescritti) l’ex cavaliere ha scontato una "pena effettiva " di 7 giorni (dicasi sette giorni!!) a Cesano Boscone (altro che quattro anni col fischio ), mentre ci sono disgraziati che per aver rubato un pacco di biscotti (o poco più) si sono visti appioppare mesi di galera . 


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