venerdì 25 agosto 2017 - Essere Sinistra

Roma: migranti o italiani, si sgombera la povertà

Fatti a dir poco orrendi quelli avvenuti ieri a Roma, in cui non sono stati risparmiati nemmeno i bambini. Un’aggressione in piena regola a poveri che non hanno dove andare. Che siano migranti o italiani, il copione che va in scena è sempre lo stesso.


È in atto un guerra, una guerra vera, contro l’Umanità che viene sistematicamente impoverita, godendo del placet di chi si crede in salvo o di chi pensa che tutto questo riguardi solo profughi e migranti. Non è così e di sgomberi a danni degli italiani ne vediamo di continuo e con le stesse modalità. Non è così perché la povertà è destinata ad aumentare come si allargherà la piaga di chi, a causa della disoccupazione, si ritrova senza casa.

Unirsi per sostenere queste lotte è un DOVERE della sinistra e lanciamo un appello a tutte le forze disposte ad organizzarsi e scendere in piazza a sostegno di questa povertà che riguarda TUTTI in prima persona.

Il Coordinamento Nazionale MovES
Pubblichiamo una serie di riflessioni e di immagini raccolte nella giornata di ieri. 

Alievski Musli

A Roma la povertà viene definita un problema “sicurezza” e le retate sono sempre più frequenti. Bambini e donne incinte cacciati alle 6 di mattina con idranti.

Questa non è l’Italia dove sono cresciuto, l’Italia solidale con chi soffre…sta cambiando anche l’opinione della gente, in atto c’è una vera e propria disumanizzazione delle coscienze.

Bravi.
Ora Roma è una città più bella.

I prossimi in lista sono i Rom, i comunisti, e perché no?! anche gli omosessuali.
Applausi.

Maria Morigi

Le posizioni, più o meno:

«Devono sparire, se tirano qualcosa, spaccategli un braccio»

«Forza: sgomberi, ordine, pulizia ed espulsioni! Gli italiani sono con voi»

«Affrontare progettualmente il tema dell’integrazione dei rifugiati è una sfida difficile e onerosa, che non può essere elusa con soluzioni rapide ed emergenziali».

Simone Zagarolo
La reazione violenta di oggi nello “sgombero” e l’impiego di ingenti forze di uomini e mezzi è sopratutto figlia della rabbia per non essere riusciti nell’operazione di ieri a causa della forte resistenza da parte dei profughi politici, dei cittadini presenti (lì accanto c’è un supermercato) e di Medici Senza Frontiere, scomodi testimoni!

Oggi invece hanno messo in pratica il decreto Minniti, Hanno bloccato il transito ad auto e persone non risparmiando nemmeno giornalisti e fotografi.

Hanno usato gli idranti a distanza ravvicinata senza risparmiare di colpire donne e bambini (chi li ha provati sa con quanta forza e pressione esce il getto)
La sconfitta di ieri, da parte della polizia non poteva passare impunemente!
E’ sembrato più un mostrare i muscoli che una “normale” operazione delle “forze dell'ordine". 



1 réactions


  • pv21 (---.---.---.130) 26 agosto 2017 19:28

    Ce ne corre >

    ACCOGLIENZA è un termine che assume la propria valenza dalla specifica dei suoi contenuti.

    Accogliere un ospite di passaggio significa fornire il vitto e l’alloggio per un breve periodo. Mentre accogliere un soggetto nuovo ed estraneo senza una scadenza predefinita comporta la “creazione” di presupposti validi per favorire un inserimento autonomo e duraturo, oltre che proficuo ai fini della sua esistenza.

    La differenza è quindi abissale. Nei fatti.


    IN NOME di nobili principi umanitari a lungo si è ragionato solo in termini di soccorso e “prima accoglienza”. Lasciando altresì ampio spazio a delle soluzioni estemporanee, provvisorie e perfino irregolari.

    Il tutto quasi ignorando la sussistenza di analoghi problemi per diversi milioni di nostri concittadini disoccupati e di famiglie a rischio povertà.


    Una miscela ad alto potenziale detonante, quanto meno sotto un paio di aspetti.

    Quando difettano le risorse essenziali, la forzata “convivenza” con soggetti paracadutati dall’alto è fonte di crescenti distinguo, di attriti e reiterati conflitti.

    Di violento contrasto sono le reazioni a successivi tentativi di ripristino di forme di legalità.

    Ergo. Quanto accaduto a Roma sono le avvisaglie di altri possibili eventi pronti a divampare.


    Visto l’effetto “risonanza”, vale sempre l’auspicio che i media non diano, così tanto, volto e voce agli opposti schieramenti.

    Già difficile è immaginare una formula risolutiva per La “saga” dei clandestini


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