martedì 28 dicembre 2021 - Cesarezac

Roma: che fine hanno fatto i vespasiani?

Gli orinatoi pubblici sono conosciuti con il nome di “vespasiani” in quanto l’imperatore romano Tito Flavio Vespasiano, li sottopose a tassazione. Qualcuno gli chiese se non si vergognasse di guadagnare sulla pipì. Lui rispose: pecunia non olet. I denari non puzzano.

In epoca fascista, ricordo bene, a Roma erano assai diffusi per le strade della città. In seguito il Comune li fece demolire, con grande disappunto della popolazione.

Oggi, il loro ripristino, sarebbe cosa assolutamente meritoria e necessaria, soprattutto per le donne. Auspico che il neo sindaco della Città Eterna prenda in cosiderazione il loro ripristino, compreso l’obbligo del pagamento di un euro o più.
 
In passato, altra lodevole incombenza del Comune di Roma, era l’accurato lavaggio delle strade per mezzo di furgoni auto/botte, dotati di innaffiatore con acqua sulla parte anteriore. 
Gli spazzini comunali, con le pompe lavavano i marciapiedi.
Così facendo le strade della città erano private del micidiale PM10, ossia quel pulviscolo che sollevato dal vento e dal passaggio dei veicoli, inalato nei polmoni, causa il cancro e quindi aggravio di costi a carico della sanità pubblica.



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