Riscatto di Stato per sequestro di Stato – il prezzo della libertà è 4938 euro
Migranti, cinquemila euro per la libertà. È la cifra che verrà chiesta per non finire nei Cpr
Ad un sequestro di Stato corrisponde ora anche un riscatto di Stato. È il decreto 14 settembre 2023 (“Indicazione dell’importo e delle modalità di prestazione della garanzia finanziaria a carico dello straniero durante lo svolgimento della procedura per l’accertamento del diritto di accedere al territorio dello Stato”) apparso ieri in gazzetta ufficiale a prevederlo, attuando una previsione del decreto Cutro.
Corrispondendo una garanzia a mezzo fideiussione bancaria o polizza assicurativa (!) “individuale e non versata da terzi”, una persona richiedente asilo può ora evitare la detenzione amministrativa nei nuovi centri introdotti dal DL Cutro.
Il prezzo della libertà di una persona ora è stato definito dal Ministero dell’Interno: è di 4938 euro.
Come più volte abbiamo segnalato, con il DL Cutro si è andati anche oltre l’obbrobrio dei CPR, riservati alle persone senza permesso di soggiorno.
Perché il trattenimento in detenzione amministrativa è ora applicato anche a persone che fino all’altro giorno avrebbero diritto ad un permesso, e che anche nei discorsi più beceri venivano finora fatti salvi, perché in fuga da guerra o persecuzioni per motivi di carattere etnico, religioso, o a causa della appartenenza ad un determinato gruppo sociale, a causa della nazionalità oppure per le opinioni politiche e simili.
Ora neppure queste hanno scampo.
Contro i provvedimenti liberticidi di questo Governo, e contro le politiche dei precedenti Governi che hanno consentito di arrivare a questo punto:
La vera emergenza siete voi!
No ai CPR, No ai lager di Stato
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