giovedì 22 novembre 2018 - Cesarezac

Riforma Codice Penale: questa è Giustizia?

La riforma del codice penale è attualmente l'argomento principe dell'agenda di governo. In realtà è tout court la istituzione Giustizia che ha bisogno urgente di essere riformata. La prima anomalia tutta nostrana è che abitualmente al primo grado di giudizio, segue l'appello e poi l'esame della Cassazione. Quella che dovrebbe essere un'eccezione è divenuta norma. 

L'abnorme durata dei processi, oltre che causa di procedimenti di infrazione nei nostri confronti da parte della UE, è di per sé la negazione del concetto di giustizia. In sostanza si presenta come una sorta di affermazione di impunità nei confronti di chiunque abbia commesso o si accinga a commettere reati. La giustizia per essere tale deve essere certa e tempestiva. Inoltre, l'eccessiva durata dei processi è causa non secondaria di gravi danni per l'economia del Paese; nessun imprenditore è indotto a rischiare risorse e capitali in un paese in cui per recuperare un credito importante, deve attendere decenni. Tale abnorme lasso di tempo potrebbe metterlo in crisi tanto da decretarne la cessazione dell'attività fino al fallimento.

 Quali terapie per curare questa ammalata? Innanzi tutto scoraggiare drasticamente il ricorso alla giustizia per gran parte delle vertenze che ingolfano le aule dei tribunali. Oltre il sessanta per cento, sono vertenze condominiali, vertenze temerarie, quelle che non hanno una giustificazione tale da impegnare una istituzione importante quale quella giudiziaria, vertenze emulative, sostenute da antipatia, odio, volontà di vendetta verso il convenuto, bagatellarie, vertenze di poco conto che si potrebbero evitare attribuendo agli amministratori di condominio poteri sanzionatori, anzi obbligandoli ope legis a sanzionare comportamenti illeciti da parte dei condòmini indisciplinati. Siamo costretti ad osservare che comunemente l'azione degli amministratori di condominio si caratterizza per una abituale inerzia. Infatti, essi si astengono spesso e volentieri da indispettire quei condòmini che meriterebbero di essere strigliati onde evitare che questi a fine mandato si esprimessero per la loro non conferma.

Purtroppo la recentemente novellata legge del condominio in sostanza non ha apportato alcuna modifica significativa, una occasione sprecata. Molti condòmini, caratterizzabili con l'epiteto di particolarmente parsimoniosi, non partecipano volutamente alle assemblee con l'intento inconfessabile ma evidente, di far sì che non si raggiungano le maggioranze di legge per approvare le spese necessarie per provvedere alla manutenzione dell'immobile condominiale. Una seria riforma, dovrebbe prendere atto che quei condòmini che per due assemblee consecutive non partecipano alle assemblee, né personalmente, né a mezzo delega, sabotando chiaramente la gestione del condominio, perderebbero temporaneamente il diritto di voto, dritto al quale di fatto hanno rinunciato volontariamente, con conseguente decurtazione dei millesimi della loro proprietà ai fini della validità delle maggioranze assembleari. Dopo di ciò, si dovrebbe provvedere a potenziare gli uffici giudiziari adeguando il numero degli ausiliari, cancellieri, coadiutori e naturalmente il numero dei magistrati, fornendo i mezzi tecnici, informatici e gli assistenti indispensabili per consentir loro di svolgere agevolmente la loro delicatissima funzione.

Capitolo a sé stante e molto presente da noi, è quello dei magistrati notoriamente politicizzati. Il giudice deve non soltanto essere, ma anche apparire, assolutamente super partes, al di sopra delle parti. Inoltre ai magistrati che grazie ai loro poteri sono venuti a conoscenza di situazioni personali assai delicate non deve essere consentito il transito in cariche politiche in quanto potrebbero servirsi dei segreti di ufficio per ricattare i politici di parte avversa. In sintesi la politica attiva deve essere assolutamente preclusa sine die a tutti i magistrati.

 Infine, i cosiddetti Giudici di Pace dovrebbero essere assolutamente aboliti; non sono ammissibili tribunali di serie B, così come non esistono chirurghi di serie B. La delicatezza di entrambi i ruoli è tale da non consentirlo. In sintesi, diminuire significativamente la mole dei processi così come abbiamo detto e potenziare organici e mezzi, sicuramente ci farebbe gridare al miracolo.




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