venerdì 8 febbraio 2013 - Doriana Goracci

Reset Tunisia 2 anni dopo‏

Era di febbraio nel 2011, scrivevo Reset Tunisia Emergenza Notizie Libertà da Facebook. Ora con una gran pena mi ritrovo a scriverne perché è arrivata la drammatica notizia: “È morto il segretario del Partito dei patrioti democratici Chokri Belaïd (nella foto, ndr), ferito (...) in un agguato mentre stava uscendo dalla sua abitazione di Tunisi”. Sono seguiti scontri tremendi sulla folla scesa per strada, come mostra questo video “Assassinat de Chokri Belaid: brutalité policière sur l’avenue Habib Bourguiba".

E come due anni fa, riporto Valentina Baruda Perniciaro dal suo blog BarudaLa Tunisia brucia, dopo l’assassinio di Chokri Belaid:

“Non c’è sede del partito Ennahda in Tunisia che non è presa d’assalto (...). Le tonnellate di immagini che arrivano fanno capire a che livello di collera si è arrivati per le strade tunisine e quanto sia forte la determinazione di chi sta scendendo sui marciapiedi ora, cercando di lasciarsi alle spalle solo un po’ di macerie delle sedi dove son riusciti ad entrare fino ad ora, dopo l’assassinio di Chokri Belaid, compagno tra i leader del Fronte Popolare Tunisino (su questa pagina di Infoaut trovate molte informazioni su di lui e sulle modalità del suo assassinio, avvenuto questa mattina).

Dopo gli assalti e la distruzione di molte sedi di Ennahda, sono iniziate le cariche e il fitto lancio di lacrimogeni contro i manifestanti, davanti al ministero dell’Interno, dove in una manciata di minuti si son radunati già in più di 5000 persone. L’urlo è unico ed immenso: Dégage! Proviamo a rimanere aggiornati…”

Scrivevo "La musica non ha bisogno di traduzione" e "Neanche certe immagini di essere spiegate". In seguito è arrivato un video, tra tante notizie, tante. Il video si intitola Reset Tunisia. Un omaggio anche al nostro blog, che partecipa di ciò che accade nel mondo. Alle percussioni Mohamed Ben Hammouda, tunisino da molti anni in Italia. Grafica e cura del video di Francesco Bellone: contaminazioni tra due Paesi, tramite il Web e la realtà, come per me averli conosciuti su Facebook, andando oltre.

Concludevo così: "Quanto ci costa non sapere, ignorare? Spero che il video Reset Tunisia, con il resto, decolli. Libertà in tutte le lingue. Grazie".

Queste le tragiche notizie che riporta l’Ansa

"È morto il segretario del Partito dei Patrioti Democratici Chokri Belaïd, ferito questa mattina in un agguato mentre stava uscendo dalla sua abitazione di Tunisi. Secondo le prime notizie, Belaid è stato ucciso con quattro colpi d’arma da fuoco sparati da breve distanza. Belaid era soprattutto uno dei massimi esponenti di Nidaa Tounes, la formazione politica di recente costituzione e che è la più importante dell’opposizione tunisina. Nidaa Tounes è stata oggetto di numerosi atti di violenza da parte di miliziani della Lega per la protezione della rivoluzione, considerati fiancheggiatori del governo. Le prime informazioni raccolte sul luogo dell’agguato lasciano pensare ad una vera e propria esecuzione".

"Centinaia di persone protestano davanti al Ministero dell’Interno, guidato da Ali Laarayedh, esponente di Ennahda. I manifestanti gridano slogan contro il governo, chiedendo le dimissioni del primo ministro Hamadi Jebali, pure lui di Ennahda, e stigmatizzando l’ondata di violenze politiche che si sta registrando in Tunisia contro gli oppositori. Il Ministero dell’Interno tusinino, su Avenue Bourguiba, è praticamente assediato da centinaia di persone che chiedono le dimissioni di Ali Laâryedh al grido di “Chokri Belaid il nostro martire”. Le forze di polizia, fatte arrivare in gran numero, si sono dispiegate a protezione del palazzo, stendendo altro filo spinato rispetto a quello già presente e che isolava il Ministero. Un agente di polizia è rimasto ucciso nel corso degli scontri con i dimostranti a Tunisi".

"Scontri a Beja tra coloro che manifestavano contro l’uccisione di Chokri Belaid e i sostenitori locali di Ennahda. Nella città all’arrivo delle notizie sulla morte di Belaid centinaia di persone sono scese in strada per manifestare la loro rabbia, rivolta soprattutto contro il partito governativo islamico Ennahdha. I sostenitori del partito hanno anch’essi dato vita ad assembramenti, con il risultato di una violenta sassaiola tra i due fronti, quando un giovane ha tentato di incendiare la locale sede di Ennahda. Beja, al momento, è una città paralizzata: tutti i negozianti hanno infatti abbassato le saracinesche nel timore d’essere coinvolti negli incidenti".

"Nuovi violenti scontri sono scoppiati a Tunisi: i manifestanti stanno erigendo delle barricate nelle strade. I disordini davanti al ministero dell’Interno, su Avenue Bourguiba, si sono spostati nelle strade vicine. Sulla zona resta il fumo acre delle decine di lacrimogeni, che le forze di sicurezza continuano a lanciare per disperdere i manifestanti. Molti dei quali giovanissimi, che lanciano sassi verso gli agenti rimandando indietro le granate lacrimogene".

"Gli avvenimenti di questa mattina (l’uccisione di Chokri Belaid e i disordini che si stanno registrando in molte città) hanno indotto l’ambasciata italiana a Tunisi a inviare, a tutti i connazionali residenti in Tunisia, un messaggio con il quale si invita alla prudenza. In particolare, nel messaggio si invitano gli italiani ad evitare i luoghi dove oggi e nei prossimi giorni ci siano assembramenti".

"Il primo ministro tunisino scioglierà il governo per formare un esecutivo di unità nazionale. “L’uccisione di Chokri Belaid è un atto di terrorismo che colpisce tutta la Tunisia – ha detto il primo ministro tunisino Hamadi Jebali – un atto criminale, di terrorismo – ha detto Jebali – non solo contro Belaid, ma contro tutta la Tunisia”. Jebali ha quindi lanciato un appello ai tuisini affinché “diano prova di saggezza” e “non cadano nella trappola criminale di chi cerca di fare piombbare il Paese nel disordine”".

"L’uccisione del capo dell’opposizione tunisina è “condannata con grande forza” dal Parlamento europeo. Lo ha detto il presidente Martin Schulz accogliendo nell’emiciclo il presidente tunisino Moncer Marzouki. “Questo crimine non può restare impunito” ha aggiunto Schulz rivolgendosi a Marzouki, che sotto il regime è stato in esilio per 23 anni, dei quali 15 passati proprio a Strasburgo esercitando la professione medica.



1 réactions


  • (---.---.---.46) 23 settembre 2013 23:56

    a gennaio mi stabiliro’ laggiu’, che è meglio di questo "bel paese"


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