giovedì 22 marzo 2018 - paolo

Repubblica presidenziale, una proposta surreale

Dal momento che nessuna legge elettorale riesce a delineare una maggioranza di governo espressione diretta della volontà dei cittadini, l'unica soluzione sarebbe o abolire il voto, che non mi sembra metodo molto democratico, o cambiare la finalità del voto.

 

Per una quarantina di anni, dal 1948 fino al 1993 con la parentesi della Legge Truffa abolita nel 1953, il Parlamento italiano per quanto riguarda la Camera dei deputati, per il Senato sussistono alcune differenze, è stata eletta con un sistema proporzionale senza premio di maggioranza. Dopo tale data si è passati attraverso il Mattarellum, il Porcellum, bocciato da una sentenza della Corte costituzionale e trasformato in "Consultellum" , sostituito dal 1 luglio 2016 con l'entrata in vigore dell'Italicum, per finire alle politiche del 2018 con il "Rosatellum".

Adesso, senza volere approfondire le peculiarità di ciascuna legge che credo non appasioni nessuno fatta eccezione per i nostri politici che su queste alchimie si sono spesi fino allo sfinimento mentre il paese affondava, è del tutto evidente che c'è qualcosa che non funziona. Non è normale che non si riesca a costruire una regola condivisa durevole nel tempo per espletare il primo e fondamentale esercizio della democrazia, ovvero il voto, inteso non come la mera facoltà di esprimerlo ma il darne poi un significato compiuto, ovvero arrivare ad eleggere un Parlamento scelto dai cittadini. Delle due l'una, o ci siamo affidati a buontemponi in vena di scherzare, oppure si tratta di qualcosa di molto peggio. A propendere per la seconda ipotesi contribuiscono i profili dei "legislatori" scesi in campo, passando dall'odontotecnico Calderoli, via Madia e Finocchiaro fino al ragionier Ettore Rosato, che ha confezionato il capolavoro delle ultime elezioni ovvero il Rosatellum. La prima giustificazione che ci danno sempre questi improbabili "artigiani" di una materia cosi' fondamentale, posti di fronte agli esiti devastanti delle loro immonde creature, è che nessuna legge può di per se garantire la governabilità. Ad ulteriore giustificazione, questa volta da parte dei piddini, si cita come giustificativo il flop di Matteo Renzi al referendum del 2016 sulla riforma costituzionale che, sempre per bocca di questi impenitenti estimatori, sarebbe stato l'unico strumento in grado di regalarci una legge elettorale perfetta. Una legge che il giorno dopo il voto avrebbe sancito un solo ed unico vincitore. Molti, anzi la maggioranza degli elettori ovvero tutti quelli che votarono NO alla riforma, la pensavano con tutta evidenza diversamente. Il fascismo per un quarto di secolo garanti' la totale governabilità. C'era un capo supremo, un solo partito e chi dissentiva finiva nelle patrie galere o al confino. Massima governabilità e senza neppure bisogno di elezioni.

Ma torniamo alle riforme elettorali usa e getta. Il Porcellum fu congegnato dalla coalizione con a capo Silvio Berlusconi, prima firma il leghista Roberto Calderoli, per disinnescare la probabile vittoria di Romano Prodi. L'Italicum scaturi' dalla illusione e protervia del PD dopo le elezioni europee del 2014, allorquando Matteo Renzi si attribui' il 40% dei voti e quindi il diritto di farsi una legge elettorale "pro domo sua" ; il Rosatellum è stato scritto a più mani, compreso quel Denis Verdini a cavallo tra Renzi, Berlusconi e la loggia massonica P3, per fottere il M5S che veniva pronosticato da tutti, tranne che dagli istituti di sondaggio pagati a peso d'oro per le loro previsioni sballate, come probabile vincitore.

Quindi ormai ci siamo incamminati su una strada che non porta altro che guai, dal momento che la maggioranza di turno concepisce, magari a ridosso delle elezioni e strettamente a colpi di fiducia, una legge ad hoc per pararsi, almeno nelle intenzioni, da sorprese sgradite. Sappiamo cosa ha prodotto il Rosatellum che, se ha punito pesantemente il PD e suoi alleati contro natura come l'ex delfino di Berlusconi Angelino Alfano, ha però prodotto un insieme di storture e di follie al punto che a quasi venti giorni dal voto c'è ancora chi deve fare i riconteggi per attribuire alcuni seggi. Oltre al fatto di avere inchiodato il paese su ipotesi di alleanze per costruire un governo che hanno meno possibilità di avverarsi del Milan che vince questo campionato, rimane un dato di fondo inoppugnabile ovvero che bisogna darci un taglio una volta per tutte. Già, ma come ?

Semplice, qualcuno dirà demenziale, i cittadini eleggono il Presidente della Repubblica a proclamazione diretta tra i candidati espressi dalle varie forze politiche, il Presidente sceglie il governo e la sua composizione. Durata della legislatura 5 anni che sono un arco di tempo congruo per portare a termine un programma. 

Obiezione : bisogna modificare la Costituzione che prevede che i governi siano eletti dal Parlamento. Ma perché qual'è l'istituzione che ha formato gli ultimi governi ? Il Parlamento o l'ex super Presidente Giorgio Napolitano. E cosa si appresta a fare l'attuale Presidente Sergio Mattarella , magari con una prassi meno invasiva e più soft del suo predecessore, se non più o meno la stessa cosa ? Giriamola come si vuole ma ormai di fatto stiamo virando in una Repubblica presidenziale, senza che nessuno abbia avvertito la Costituzione.

Certo c'è il rischio di autoritarismo, che in un paese come il nostro da un passato non proprio cristallino, non è ipotesi da scartare, ma sempre meglio che ridursi alla melassa inciucesca che ci stiamo per regalare anche questa volta.

 

 



1 réactions


  • GeriSteve (---.---.---.122) 24 marzo 2018 17:50

     

     

    SEMPLICE ED EFFICACE.

     

    Paolo,

     

    condivido appieno tutte le tue critiche e anche le invettive, ma attenzione ! per quanto disapplicata e calpestata, la nostra Costituzione è riuscita a salvarci dalle dittature senza ritorno. Per questo hanno provato a neutralizzarla, a ridurre i contrappesi ai poteri, a introdurre elementi di presidenzialismo, a riscriverla in maniera pasticciata ed ambigua in modo che debba essere interpretata da chi comanda in quel momento.

    Non mi riferisco a dittatori del secolo scorso come Hitler, Mussolini, Franco... ma a quelli di oggi: Erdogan, Xi Jingping, Putin, Al Sisi, Kim il Sung... Tranne gli ultimi due, sono tutti personaggi che sono arrivati al potere formalmente in modo democratico ma che si sono affrettati a smantellare subito quelle strutture formalmente democratiche perchè non le potesse usare più nessuno. All’incirca ciò che ha fatto Hitler, il loro maestro.

     

    Sono in molti a dire che le leggi elettorali devono garantire la governabilità.

     

    Smantelliamo questo falso sempre ripetuto, come tu hai giustamente smantellato il falso ricorrente della Lega al Nord e M5S al Sud.

    E’ bene che le leggi elettorali aiutino la governabilità con premi di maggioranza ma senza cancellare le minoranze come inutilmente fanno i sistemi maggioritari, è bene che siano senza sbarramenti che impediscano la nascita di nuovi partiti (di cui abbiamo gran bisogno !) e senza cancellare il diritto sovrano dei cittadini di scegliere efficacemente i loro rappresentanti entro le liste dei partiti.

     

    Ma garantire la governabilità è sopratutto il dovere dei rappresentanti eletti, e se non assolvono il loro dovere la soluzione migliore è quella di mandarli via ed eleggerne altri.

     

    troppo semplice?  No:  PERFETTAMENTE SEMPLICE ED EFFICACE !

     

    GeriSteve

     

     


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