Rémi Fraisse morto a 21 anni nei boschi per difendere la Natura
Viene definita ZAD, zone à defendre, ossia zona da difendere e sabato 25 ottobre è tutto cominciato verso le 16 del pomeriggio quando ci sono stati i primi feriti tra i manifestanti. Cinque di loro, infatti, sono finiti in ospedale. Durante la notte, la polizia ha cominciato a gettare lacrimogeni ad altezza uomo e granate. Nella confusione creatasi dopo un lancio intensivo di questo materiale, i testimoni raccontano di aver viso un plotone della polizia avanzare per raccogliere una persona da terra. Era Rémi Fraisse, morto, e il corpo è stato preso subito dai poliziotti.
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Jean-Pierre, il padre di Rémi, ha detto che suo figlio non era un violento e non era uno degli irriducibili, non era assolutamente un delinquente, ma semplicemente un ragazzo che era molto sensibile alle tematiche ambientali. Inoltre, il genitore ci ha tenuto a precisare che Rémi era andato lì senza casco e a mani nude: “Mio figlio era solo un ragazzo. Che sentiva quella causa come sua. È arrivato non preparato, senza casco, niente che lo proteggesse. Gli avevo chiesto di fare attenzione, di essere prudente…”
Ho appreso la notizia da Il Post, così: in Francia il partito socialista e i Verdi sono entrati in contrasto a causa delle polemiche seguite alla morte di un manifestante. Rémi Fraisse è stato colpito da una granata durante gli scontri con le forze di sicurezza presso il cantiere di una diga nel sud-ovest della Francia.
Si è appreso da un primo responso dall’autopsia che «il giovane è morto per un esplosione, così forte da buttarlo al suolo violentemente», ha spiegato senza rispondere alle domande il magistrato che si occupa del caso: «Secondo il medico legale la morte è stata istantanea. In questo momento non possiamo né confermare né smentire, sulla base delle lesioni riportate, se l’origine delle ferite sia una granata lanciata dalla zona dove si erano schierati i poliziotti», ha continuato il procuratore: «Bisogna per questo attendere nuove analisi che saranno effettuate dalla polizia scientifica di Toulouse». Tutta la mia solidarietà, senza confini.