martedì 12 maggio 2009 - francesco

Referendum, votare si o no?

Il 22 giugno si andrà a votare per il referendum, ma ancora non è chiaro quale sia lo scopo. I referendum drovrebbero servire ad abrogare una legge, sembra però che in questo caso non si limiti ad abrogarla, ma ne modifichi l’aspetto rendendola immediatamente applicabile.


L’indicazione di votare arriva da più parti, anche da sinistra.

Si parte dal presupposto che, se dovesse vincere il si, la legge attuale cadrebbe a favore di un premio di maggioranza dato, non più alla coalizione di maggioranza, ma al partito di maggioranza relativa; questo darebbe la maggioranza assoluta anche qualora il partito non raggiunga il 50+1%, dandogli modo di appropriarsi del parlamento.
 
Ad avvalorare la tesi è la decisione del P.D.L. di votare, essendo attualmente il partito con maggior possibilita di avere la maggioranza relativa, e la lega che si oppone al si perché, se dovesse prevalere non avrebbe più nessuna possibilità di partecipare al governo, al di la del partito di maggioranza relativa.
 
Allora, se la legge che ne uscirà sarà a tutti gli effetti applicabile all’istante, come sostiene il P.D.L., non capisco perché il PD ha deciso per il si; sperare di poter modificare o rifare la legge, a quel punto sarà impossibile.
 
Qualora vincesse il si, il P.D.L. sembra intenzionato a chiedere le elezioni anticipate proprio per trarre il maggior vantaggio dall’esito, e anche se la lega si opponesse, non cambierebbe perché, comunque, il governo cadrebbe anzi.., ne trarrebbe un ulteriore vantaggio presentandosi come unico partito a cui sta a cuore la stabilità politica del paese.
 
E se dovesse vincere le elezioni, diventerebbe l’unico partito di maggioranza e avrebbe, senza dipendere da alleati, la possibilità di modificare la costituzione .
Il primo atto del nuovo corso sarà sicuramente quello di eleggere il premier a presidente con poteri decisionali riguardo alle leggi decise in parlamento, sempre che il parlamento faccia leggi contrarie alle sue direttive, vanificando cosi il parlamento stesso, ma anche l’attuale riforma federalista da poco approvata.
 
L’unica soluzione, per fermare il tentativo di destabilizzare la democrazia, può solo essere quello di votare NO, non votare sarebbe un grosso errore perché, se si dovesse comunque raggiungere il quorum, la vittoria del si sarebbe quasi scontata.
 
Votare NO, far vedere che comunque una parte degli Italiani non ci stanno, se poi siamo la maggioranza tanto meglio. 
 


9 réactions


  • cincinnato (---.---.---.201) 12 maggio 2009 14:23

    Sarà utilissimo confrontare questo articolo con quello di Termometro politico.
    http://www.agoravox.it/21-giugno-Referendum-pro-e-contro.html
    Saluti


    • francesco francesco (---.---.---.190) 13 maggio 2009 20:55

       x cincinnati
      Ho letto l’articolo da te proposto, tecnicamente non trovo niente da obiettare, però ritengo che il problema non sia tanto tecnico, un partito che si trova a gestire un parlamento con il 55% di maggioranza credo abbia la possibilità di modificare qualsiasi legge; basarsi sulla speranza che la legalità costituzionale freni il partito di maggioranza mi sembra un infantile.
      L’unico scoglio è, come è scritto nell’articolo, andare alle elezioni subito dopo; però creare una crisi, visto che i punti di vista della lega non sempre coincidono con quelli del P.D.L., non mi sembra cosi difficile, certo, rimane sempre la possibilità che ci si sbagli sulle reali intenzioni del premier, rimane comunque una legge che può essere sfruttata da chiunque.


  • TP (---.---.---.73) 12 maggio 2009 16:39

     Citazione:

    "questo darebbe la maggioranza assoluta anche qualora il partito non raggiunga il 50+1%, dandogli modo di appropriarsi del parlamento."

    Questo succede già oggi. L’anno scorso la coalizione di Berlusconi ha preso il 47%, mica il 50% + 1.

    Saluti


    • francesco francesco (---.---.---.24) 12 maggio 2009 16:48

       Attualmente il premio va alla coalizione, non al singolo partito, con la modifica andrebbe anche al singolo partito qualora si presentasse da solo alle elezioni.



    • Gloria Esposito (---.---.---.143) 12 maggio 2009 18:22

      No, oggi in teoria può andare anche ad una singola lista. Con la modifica può andare solo ad una lista.


    • francesco francesco (---.---.---.24) 12 maggio 2009 18:25

       Beh, se è cosi, un’ottima ragione per votare no, non credi?


    • Salvatore (---.---.---.86) 12 maggio 2009 21:22

       Mah, questo è opinabile. Il punto è che le cose stavano diversamente da come avevi scritto…se si presentano le cose in modo errato poi si influenzano anche le opinioni che ne possono derivare…


  • franz (---.---.---.164) 9 giugno 2009 23:10

    Un partito non può cambiare la costituzione se non raggiunge il 75% del parlamento; inoltre c’è sempre la consulta che garantisce la costituzione. Leggere e documentarsi prima di scrivere cose immaginarie.


    • (---.---.---.20) 10 giugno 2009 11:23

       Hi ragione, però può cambiare le leggi che regolano il parlamento.
      Nessuno sostiene che il processo di innovazione, per me negativa, avverrà in tempi brevi, quello che importa è che con la nuova legge la possibilità c’è e verra usata a piene mani.
      La fantasia aiuta a capire meglio ciò che sta dietro a fatti che si vogliono mascherare di realtà.
      ciao 


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