domenica 4 dicembre 2016 - vittorio

Referendum | Perché No? Non lo so, ma lo voto comunque

Voterò NO perché è vero che in sostanza sono d’accordo con quanto previsto dalla riforma Boschi ma mi pare più giusto votare contro; punto!

In un recente sondaggio realizzato dal CISE un panel rappresentativo degli elettori italiani ha fornito i seguenti giudizi, prevalentemente positivi, sui principali punti della riforma: positivo negativo

1. la maggior parte delle leggi sarà approvata dalla sola Camera 57% 43%

2. il Governo dovrà porre la fiducia soltanto alla Camera 53% 47%

3. le proposte che il Governo considera prioritarie per l’attuazione del programma dovranno essere discusse dal Parlamento entro data certa 83% 17%

4. il Senato sarà composto da 74 consiglieri regionali e 21 sindaci 51% 49%

5. in caso di rilevante interesse nazionale il Governo potrà prevalere sulle Regioni 52% 48%

Ma poi alla domanda di un giudizio complessivo sulla riforma 48% 52% Mistero dell’imperscrutabile animo umano? Non sarà piuttosto che le idee sono chiare sui singoli provvedimenti ma il termine “riforma costituzionale” suscita angoscia “per il nuovo” e dubbi che nella riforma (40 pagine fitte che ben pochi cittadini hanno letto) si annidino sorprese ? Bisogna dire che l’elettore italiano ha buoni motivi per sospettare posto che per esempio il referendum del 2011, fuorviatamente battezzato “contro la privatizzazione dell’acqua”, si prestava, e ahimè così fu, alle più fantasiose interpretazioni poiché recitava testualmente: “Volete voi che sia abrogato l’art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25.6.2008 N°112, convertito, con modificazioni, dalla legge 8.8.2008 N°133? ” Alla faccia degli interessati cultori del “burocratese” e delle fumose concioni di certi politicanti, questo referendum è invece chiarissimo e consente di votare consapevolmente; recita infatti ; “Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della costituzione, approvato dal Parlamento e pubblicato sulla G.U. del 15 aprile 2016 ?”

Pare che molti cittadini non andranno a votare solo perché non se la sentono di scrivere NO sotto dei provvedimenti che invocano da tempo (meno politici e burocrati e più governabilità). E’ affar loro, ma non mi pare che la cosa sia meritoria e utile per il futuro del Paese.



1 réactions


  • Domenico Dodaro Domenico Dodaro (---.---.---.121) 4 dicembre 2016 14:48

    Condivido il suo punto di vista. Ha fatto bene a mettere in rilievo questi aspetti, che sono certamente interessanti.


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