sabato 20 aprile 2013 - vittorio

Reddito di cittadinanza: il gran successo dei grillini

Per un po' non sono riuscito a spiegarmi il motivo prevalente dell'innegabile successo dei grillini alle ultime elezioni politiche, ma ora credo di aver fugato i miei dubbi.

Dubbi derivanti dal fatto che molte delle proposte del M5S (il programma in 20 punti ufficialmente confermato dopo il colloquio istituzionale con Napolitano) sono comprese anche nei programmi presentati dalle altre formazioni (PD, PDL, Monti); anche Grillo propone infatti:

1. Abolizione e/o revisione dell'IMU sulla prima casa;

2. Misure per il rilancio della piccola e media impresa;

3. Eliminazione delle Provincie;

4. Informatizzazione e semplificazione dello Stato (ex programma Brunetta?);

5. Legge anticorruzione.

Avevo però colpevolmente ed ingenuamente omesso di considerare che al 1° punto del citato programma dei grillini era indicato il "Reddito di Cittadinanza", grazie al quale non v'è dubbio che l'Italia smetterebbe infine di invecchiare visto che beneficeremmo del progressivo afflusso di svariati milioni di romeni, bulgari, croati, sloveni, greci, ecc., inclusi molti di quelli ora residenti in altri Paesi Europei dove, pensa tu, non gli danno nessuno stipendio se non lavorano!

Vero è che dovremmo mettere mano al portafogli per pagare loro il "reddito di cittadinanza" ma:

  • che saranno mai i 20/30 miliardi annui necessari a tale scopo (solo 5/6 volte l'IMU 1° casa) di fronte ad un gesto umanitario così generoso e politically correct;
  • buona parte di questi nuovi "cittadini", da noi pagati in quanto tali, non starebbero con le mani in mano, come da loro diritto, ma lavorerebbero in nero consentendo così a molti di noi di economizzare notevolmente sulle prestazioni domestiche di muratori, giardinieri, badanti, idraulici, falegnami, ecc.

Vero è peraltro che in virtù della Legge 388/2000 questi cittadini avrebbero diritto a farsi ricongiungere dai parenti beneficiando quindi dei previsti "assegni famigliari" e di una pensione esentasse di 7.550 euro annui percepibile anche dopo il loro rientro nel Paese d'origine ma, sia ben chiaro, solo dopo aver compiuto il 65° anno d'età!

Alla luce che si era già accesa nella mia mente a proposito del sostegno dei grillini a Stefano Rodotà (irriducibile nemico delle telecamere anticrimine nonché incomparabile inventore ed attuatore di severissimi ed utilissimi strumenti burocratici quali le procedure ed i "moduli per il consenso al trattamento dei dati personali", si aggiunge ora un bagliore che spiega come mai il 25% degli italiani (anzi il 33% dei votanti) ha così entusiasticamente ed utilmente votato per l'(ex)comico Grillo.

Reddito di cittadinanza per tutti, lavoratori o meno



2 réactions


  • (---.---.---.141) 21 aprile 2013 10:35

    E nel resto d’ Europa come fanno...?


    • (---.---.---.157) 21 aprile 2013 18:39

      In Germania, per esempio, il socialista Schroeder lanciò nel 2004 la "Agenda 2010" con la quale, tra l’altro, fu tagliato il periodo di sussidio di disoccupazione e reso praticamente obbligatorio accettare un lavoro, fu sburocratizzato l’apprendistato favorendo il passaggio da scuola a lavoro, ecc ecc. ; guarda caso la Germania è sana e competitiva, progredisce e la disoccupazione è scesa dall’11,5 % del 2005 al 5,3% del 2012 .

      Informarsi per saper valutare e decidere utilmente.


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