martedì 12 maggio 2020 - paolodegregorio

Reddito di cittadinanza da correggere

 Nel linguaggio politico è necessario tenere conto dell’uso che fanno gli avversari dei tuoi errori di comunicazione. E soprattutto bisogna avere ben presente ciò che Berlusconi prima e Salvini oggi (i veri populisti) avevano chiaro, ossia che le elezioni si vincono raggiungendo quell’elettorato post-ideologico, che forma le proprie opinioni solo con la Tv, che non legge libri né giornali, che usa un linguaggio povero fatto di slogan assorbiti dalla pubblicità, dalle curve degli stadi, dai bar.

Questi milioni di persone abituati a essere presi in giro dalla politica, abbandonati dalla “sinistra” e dallo stato sociale, scettici su qualunque cambiamento, confinano spesso con ambienti di droga e criminalità che ne assorbono i più deboli, i disoccupati. Per raggiungere questa cospicua frazione del popolo italiano è essenziale che si mettano in campo provvedimenti di legge limpidi, chiari per tutti, senza ostacoli burocratici, senza raccomandazioni o filtri politici o degli amici degli amici.

La formulazione della legge “reddito di cittadinanza” si presta immediatamente alla critica che non è giusto percepire un reddito con cui si può sopravvivere senza lavorare, ed è un errore che si dovrebbe correggere di corsa. Anche la parola “reddito” ha una radice che assomiglia a rendita e anche qui ci troviamo sul significato di parassitismo, concetto che non si deve lasciare nelle mani dei populisti che preferiscono milioni di disoccupati disperati per strada, pronti a qualsiasi lavoro in nero.

La giusta formulazione deve essere espressa come “Compenso Servizio Civile” in cambio di 4 ore giornaliere di lavoro socialmente utile, a disposizione del Comune di residenza per assistere anziani soli al proprio domicilio, in vigilanza davanti alle scuole, per controllare l’ambiente, integrazione in tutti i servizi erogati dai Comuni, da retribuire con 10 euro ora (800 euro al mese). Non voglio entrare nei dettagli, ma si deve trattare di lavoro vero, diretto da dirigenti motivati, meglio se provenienti dal volontariato, con il potere di escludere dal Servizio Civile Comunale chi si comporta scorrettamente. Questa Istituzione deve diventare una struttura fondamentale che garantisce a chiunque una dignitosa sopravvivenza nel segno che lo Stato non lascia soli i cittadini e fa del SERVIZIO CIVILE COMUNALE una delle istituzioni più valide e solidali della nostra democrazia.

Paolo De Gregorio



1 réactions


  • paolo (---.---.---.49) 13 maggio 2020 10:58

    Totalmente daccordo. Sottoscrivo parola per parola.

    ciao


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