giovedì 1 ottobre 2020 - Marco Barone

Quella normalizzazione dei rapporti con l’Egitto che continua, mentre manca la cooperazione giudiziaria

La Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni ha svolto l’audizione del presidente dell'ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, Carlo Ferro che ha assunto la Presidenza del consiglio di Amministrazione dell’Agenzia ICE il 7 gennaio 2019, dopo aver lasciato la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione della STMicroelectronics (Italia) S.r.l. 

 Da una prima lettura dei dati la sensazione che si poteva avere è che i rapporti commerciali tra Italia ed Egitto fossero compromessi, visto il continuo segno prevalentemente negativo. Sono emersi soprattutto più i segni negativi, che quelli positivi. Ad esempio l'interscambio tra Italia ed Egitto ha subito un calo dal 2015, del 18% complessivo, le importazioni sono rimaste stabili, se nel 2015 l'Egitto era il 33° partner commerciale, nel 2019 è diventato il 43°. Una flessione che comunque non è certamente collegata all'omicidio di Giulio, perchè era già iniziata nel 2015 anche per problemi interni alla dittatura egiziana. È innegabile che quando venne richiamato l'ambasciatore dal Cairo i rapporti politici ed anche economici subirono delle battute sensibili d'arresto, anche se continuarono dietro le quinte. Ma appena si è registrato il ritorno dell'ambasciatore la normalizzazione dei rapporti è stata evidente, tanto che ad esempio nei siti istituzionali egiziani non scrivono mai espressamente del richiamo del nostro ambasciatore per l'omicidio di Giulio. 
 
Similmente anche nel sito della Farnesina quel fatto è sparito. In audizione è stato confermato che sono un migliaio le aziende italiane in Egitto. È emerso che l'ICE, con la sua attività dell'ufficio era impegnata su ventiquattro missioni, nel 2017, l'attività promozionale avrebbe risentito del deteriorati dei rapporti, e si era passati a quattordici missioni di incoming per operatori provenienti dall'Egitto, nel 2018, venti missioni di egiziani in Italia, nel 2019 ventitré. Dunque si tratta di rapporti economici sostanzialmente non compromessi in modo importante, tenendo conto anche di altre voci, che non vengono trattate dall'ICE, come la fornitura degli armamenti, sia pesanti che leggere, che sono in crescita in modo esponenziale verso l'Egitto, a partire dalla nota commessa della vergogna.
 
Gruppi bancari italiani in Egitto stanno crescendo, c'è la via del gas, con EastMed che ha segnato una svolta nei rapporti geopolitici in modo determinante per il Cairo diventata sede del nuovo forum del gas grazie anche all'Italia, unico paese fondante l'Europa a farne parte. Senza dimenticare, come è emerso nell'audizione che dal 2016 l'Italia è diventato il Paese con le sue ben 96 aziende quello con maggiori registrazioni dei propri marchi al Cairo. Dal 2015 al 2019 un milione di euro sono stati circa gli investimenti dell'ICE in Egitto. Ma come si può leggere nel sito della stessa agenzia ICE che è presente al Cairo dal 1977, l'attività promozionale ora viene rilanciata.
 
 

Nel proprio sito si legge: Con l’obiettivo di introdurre nel mercato egiziano nuove aziende italiane che dispongano di tecnologie innovative nel settore del water e waste-water management, l’ICE-Agenzia nell’ambito dell’attività promozionale a favore della filiera delle tecnologie ambientali, intende organizzare una partecipazione collettiva italiana all’edizione 2020 di Watrex Expo con accesso a titolo gratuito per l'opzione di uno stand base. (...)E’ poi da segnalare anche il ritorno a un dialogo strategico tra le istituzioni egiziane e quelle italiane ed un rilancio delle relazioni di cooperazione bilaterale. 

Cosa che è stata fatta notare in sede di Commissione dal presidente e Ferro si è scusato, probabilmente questo passaggio dal sito dell'ICE verrà rivisto, però ci si deve chiedere perchè è stato scritto. Si è trattata di una leggerezza? Oppure di una semplice constatazione di fatto? Che fotografa quella che è l'effettiva realtà tra Italia ed Egitto, ovvero normalizzata? Tanto che a dicembre al Cairo ci sarà la fiera degli armamenti e parteciperà anche Fincantieri? D'altronde di che stupirsi, vista la commessa militare con l'Egitto?

Si possono anche non dire certe cose, ma la realtà ti racconta una storia diversa, fatta di strette di mano, di accordi, di relazioni, con l'Egitto partner fondamentale per il capitale economico italiano a partire dalla via del gas. Continua ad essere la migliore fotografia di questa situazione quella stretta di mano tra Italia ed Egitto stilizzata sulla cassa che conteneva delle mascherine fatte pervenire dal Cairo al nostro Paese per l'emergenza coronavirus in un contesto dove non c'è traccia di cooperazione giudiziaria, non c'è traccia di accordi di cooperazione giudiziaria, cosa che ostacola in modo impattante la verità processuale per Giulio.

mb




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