Quando il Pdl gioca allo sfascio
Angelino Alfano se la cava con una battuta su Twitter: “Chi sbaglia paga, anche i magistrati” ma qui coloro che sbagliano sono per l’ennesima volta quelli del Pdl che con la complicità della Lega e qualche aiuto da sinistra hanno votato ieri alla Camera un emendamento alla legge comunitaria che introdurrebbe (se fosse approvato in via definitiva dal Senato) la responsabilità civile dei magistrati.
Non che il principio sia sbagliato. A tempo debito si dovrà approvare una legge organica in merito, concordandola con la categoria interessata. Sia l’Europa sia un referendum popolare passato nel 1987 chiedono la stessa cosa. Ma ci sono modi e modi per affermare i principi. Un emendamento, votato a scrutinio segreto, palesemente punitivo nei confronti dei magistrati rischia solo di avvelenare il clima, già fortemente in fibrillazione per altre questioni.
Il Pdl ingoia una delle tante polpette avvelenate che la Lega dissemina in Parlamento e pur di andare contro i magistrati rischia di far saltare quel flebile dialogo che si è instaurato tra Governo e le forze di maggioranza. Siamo in una frangente delicatissimo. L’esecutivo sta affrontando capitoli altamente esplosivi come la riforma del lavoro e delle liberalizzazioni cedere alle provocazioni leghiste appare una scelta suicida e senza prospettive. Ma questo è quello che ci propina il partito di Berlusconi in tutte le stagioni: l’eterna lotta contro i giudici. E’ mai possibile? E’ quello di cui abbiamo bisogno?
Una cosa è certa, dalle parti di Palazzo Grazioli non sanno come andare avanti. Berlusconi continua a ribadire di voler salvare il soldato Monti, ma mezzo partito gli vota contro, i sondaggi lo danno in picchiata, Libero ed il Giornale scalpitano contro i tecnici e vorrebbero portare folle oceaniche sotto il tribunale di Milano, la Lega rischia di drenare voti al nord ed Alfano fa buon viso a cattivo gioco.
La situazione non è limpidissima. Ce la faranno a resistere fino al 2013? Se continuano così appare molto dura. Infondo l’avevano detto fin dal primo attimo del nuovo governo, che il pdl post Berlusconi sarebbe stato soprattutto in campagna elettorale, con le loro azioni ed gli slogan del segretario lo dimostrano ogni giorno.