sabato 16 febbraio 2013 - antonio cianci 251039

Promemoria per gli elettori. Astensione come unica alternativa?

Perché dovremmo continuare a fidarci delle promesse, propinateci per una ventina d’anni, dagli stessi politici che nell’attuale campagna elettorale ce ne fanno di mirabolanti e molto più incredibili? Dall’abolizione dell’Imu al condono tombale fiscale, all’amnistia, alla creazione di 4 milioni di nuovi posti di lavoro?

In verità non hanno voluto cambiare la legge elettorale, la più semplice e senza costi delle riforme necessarie. Non hanno tagliato alcun costo della politica: dal numero dei parlamentari e consiglieri regionali, provinciali e comunali, ai loro emolumenti, all’abolizione dei doppi o plurimi incarichi, ai conflitti d’interesse, alle consulenze.

Non hanno alcuna intenzione di rinunciare ad ogni sorta di finanziamento pubblico, che, abbiamo scoperto, si eroga ad ogni livello di istituzione elettiva e con scandalosa generosità.

Le province e le circoscrizioni son sempre al loro posto. I grandi manager delle ancora numerose imprese a maggioranza di capitale pubblico (leggi ENI- SAIPEM- FINMECCANICA) sono travolti dagli scandali, che si ripetono regolarmente senza suscitare conseguenze pratiche.

La tassazione dei redditi di qualsiasi specie diventa sempre più insopportabile, imposte sui redditi, sul patrimonio, sulla ricchezza mobile.

La “robin tax” sulle aziende produttrici di energia è stata scaricata dalle aziende stesse sugli utenti.

E si potrebbe continuare con l’elenco dei servizi che non funzionano e sono carissimi; con la burocrazia elefantiaca, inetta, corrotta ed inamovibile.

Il degrado del territorio e del patrimonio artistico costituisce la più grave ed irreparabile ferita inferta al Paese, mentre i fondi ricevuti dalla Comunità europea vanno perduti o sperperati nelle più aberranti attività spesso fonte di corruzione.

E allora? Mostreremo anche questa volta scarsa memoria, recandoci alle urne per dare il consenso alla peggiore classe politica di tutta la storia d’Italia?

Gradirei che chi non è d’accordo mi suggerisse per chi votare e perché dare il voto a quella formazione.

Io resto dell’opinione che dopo trent’anni di pessima politica a tutti i livelli, l’unico modo di dimostrare a Lorsignori il nostro disprezzo sia l’astensione. Di più non possiamo.



4 réactions


  • (---.---.---.209) 16 febbraio 2013 18:25

    E’ proprio in questo caso che il voto di scambio, il voto partitico, il voto clientelare è determinante per la scelta della peggior classe politica. Ipotizziamo che solo 1.000.000 di persone andasse a votare (quelli di cui sopra) sceglieranno per me Parlamento, Presidente della Repubblica etc etc. Oggi si vota non il migliore, non il meno peggio ma quello che rompe le uova nel paniere, quelli che avranno il fiato sul collo di questi professionisti della politica. Oggi la scelta, in base alla credibilità (in quanto mai eletti) sono Oscar Giannino o Il Movimento 5 Stelle. Fai tu. 


  • (---.---.---.84) 16 febbraio 2013 18:29

    PaoloM.
    Astenersi è un regalo all’attuale classe politica, che Lei, signor Antonio, considera non in grado di governarci. L’astensione favosce quelli che la voteranno. Ci sarà pure uno fra i tanti che considera meno peggio. Lo voti, non si astenga!


  • (---.---.---.211) 16 febbraio 2013 20:00

    VFV > ovvero: Vi Faremo Vedere.

    Così è titolato il coupon, virtuale, che segue ogni elettore fino al voto in cabina.
    Come in una campagna di saldi e sconti ce n’è per tutti i gusti e per ogni esigenza.
    Si va dal taglio dei costi della politica alla caccia agli evasori ed agli sprechi. Dal “reddito minimo garantito” per disoccupati alle case gratuite per le giovani coppie.
    Un elenco quasi inesauribile.
    Su tutte spiccano le offerte di “aiuto e sostegno” a famiglie ed imprese che valgono decine di miliardi. Dai 30 di Bersani, ai 40 di Monti, agli 80 di Grillo, ai 120 di Berlusconi.

    Come orientarsi?
    Di sicuro aiutano le avvertenze delle promozioni commerciali.
    Dubitare delle proposte non testate, miracolose o “rivoluzionarie”.
    Pesare la reale “valenza” e la portata del mix proposto dalla “congruità” dello sconto applicato.
    Tenere presente che, a parità di offerta, ciò che conta è il “contenuto” dell’etichetta e la “affidabilità” del marchio.

    Attenzione!
    Non c’è la garanzia della “consegna” (attuazione) e, tanto meno, la clausola “soddisfatti o rimborsati”.
    Per contro, per ogni 50 punti in più di spread ci sono da pagare 9 miliardi di interessi sul Debito.
    Target preferito è il Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione mediatica …


  • (---.---.---.43) 17 febbraio 2013 21:16

    L’alternativa all’estensione questa volta c’è ed è (escludendo Grillo per definizione) FARE il movimento di Oscar Giannino; le motivazioni sono concrete e ben si legano alle tue considerazioni:


    - ha elaborato un programma semplice chiaro e preciso e non ne ha mai messo in discussione neanche un punto per raccogliere più consenso

    - prima che scoppiasse il caso MPS il programma (unico) già indicava chiaramente la necessità di una totale uscita delle fondazioni dalla banche

    - si ispira ad una totale abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti; ne ha dato prova raccogliendo 1,5 mln di euro con libere donazioni del valore medio di euro 30

    e molto altro per cui rimando al sito www.fermareildeclino.it .....
    Il Carnevale dell’Italia e’ finito adesso e’ arrivato il momento di FARE!



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