Portavoce (dei vaccini)
Stamattina ho telefonato a Prima Pagina Radio3 e ho potuto dire la mia sui vaccini (grazie), ripetendo in parte quanto spesso ho scritto soprattutto negli ultimi tempi su FB, perché sono molto preoccupata ed esasperata e perchè ho 70 anni e una patologia per asma e BPCO. Il mio intervento è stato considerato con affetto e interesse al punto che è stata la telefonata stessa, l'avvio del programma nella mattinata a "Tutta la città ne parla", sempre su Radio3.

Mi avrebbe interessato poco quello che avesse risposto a me e a chi ascoltava il dott Mario Ricciardi, dottore in filosofia del Diritto (peraltro come io lo sono in lettere) la differenza è che lui è il Direttore responsabile della rivista "il Mulino" e non so di quante riviste membro, che legge e commenta per una settimana la prima pagina dei giornali e risponde poi alle telefonate degli ascoltatori, con la sua esperienza, e io una pensionata bancaria, abituata per il mix lettere-banca, ad essere pragmatica e a leggere tra le righe, portavoce di me stessa. Usavo il Sole 24ore, lavorando all'epoca in Borsa per 30 anni in Banca Intesa, lo stesso giornale che ho menzionato anche nella puntata radiofonica, preciso al millesimo su quanto accade in Italia e nel mondo e i vaccini. E lui il dottor Ricciardi, mi risponde che ci sono "smagliature" io intravedo e dubito di un "intento malevolo", che non sta andando così male... ma come si permette?
"Bisogna somministrare 84.342.495 dosi per vaccinare il 70% della popolazione italiana (2 dosi per persona vaccinata). L'ultima media mobile a 7 giorni di dosi somministrate ogni giorno in Italia è di 87.077. A questo ritmo ci vorranno 2 anni, 6 mesi e 4 giorni per coprire il 70% della popolazione. L’obiettivo del governo verrebbe raggiunto il giorno 3 agosto 2023 "
Dobbiamo fare una "Marcia delle margherite", come le donne brasiliane contro Bolsonaro dal momento che ci avevano detto che l'Italia rinasceva con un fiore, magari una primula eh?
Io non ho nessuna voglia di fami prendere in giro e tantomeno morire per Covid-19, magari bucata in gola, so che significa il ricovero urgente e prendere l'ossigeno, perché hai la testa annebbiata dalla sua mancanza e sei spossata come se avessi camminato in salita da giorni... Intendiamoci, non solo ho questo acciacco e ci posso rimanere per ben altri motivi, ma magari vorrei tornare a Marsiglia dai miei figli, a vedere ad aprile il mio primo nipotino che deve nascere, a guardare il mare perché come scriveva Jean-Claude Izzo: " Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice; è essenziale che la gente si incontri..." Già, vorrei incontrare la mia famiglia, lontana perché i figli non hanno trovato lavoro in Italia, tanto per dire, vorrei tornare a viaggiare fosse pure munita di patentino per vaccino eseguito, vorrei non avere paura di mangiare ogni tanto al ristorante o in pizzeria, di vedermi con persone amiche da decenni, vorrei chiacchierare non solo con i gatti come faccio tutti i giorni e non vorrei più sfogarmi su Facebook e telefonare demoralizzata anche se pronta a reagire.
Prima Pagina del 26 febbraio Radio3 (al minuto 53.50)
https://www.raiplayradio.it/audio/2021/02/PRIMA-PAGINA-5ff7c080-959f-4429-b4a1-456d250cb2d7.html