mercoledì 12 giugno 2013 - paolodegregorio

Politica: tra rifiuto e follia

Oggi la politica assomiglia sempre più ad una gabbia di matti dove, se usi la logica, la ragione, ma anche solo il buon senso, finisci per non capirci nulla e alla fine vai ad ingrassare le file degli astenuti.

I ballottaggi di ieri, 10 giugno, hanno premiato un partito, il PD, che nella recente elezione del Presidente della Repubblica si era mostrato diviso, incapace di convergere sul nome di Rodotà che significava spalancare le porte ad una trattativa del M5S, un partito che si è messo sotto le scarpe la volontà degli elettori a cui era stato promesso che non vi sarebbero stati accordi di governo insieme al PDL, un partito su cui pesa lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena e l’assenza di ogni traccia di appartenenza alla sinistra, un partito che ha appoggiato la candidatura a primo ministro di un ex-democristiano DOC come Enrico Letta.

Lo sconfitto, il PDL, che veniva dato dai sondaggi in prepotente rimonta, ammette la sconfitta con la seguente demenziale giustificazione: “Senza Berlusconi non siamo credibili”, offrendo ai cittadini italiani la triste consapevolezza di un partito proprietario, dittatoriale che, come avviene nei regimi autoritari, non crea una classe dirigente di livello. Tutti i piccoli dittatori si circondano solo di servi e di mediocri.

Ma poi bastano 20 giorni di propaganda a edicole e reti unificate che gli italiani rivotano il grande statista che aveva capito prima di tutti che la crisi era ormai alle spalle con ristoranti e aeroporti pieni.

L’altro sconfitto, incredibile a dirsi, è il M5S, l’unico partito che ha mantenuto fede all’impegno elettorale di non allearsi né col PDL né col PD, perché ritenuti responsabili della crisi e dell’appoggio al governo Monti, l’unico partito ad aver rinunciato ai 42 milioni di euro dei “rimborsi elettorali”, e che secondo tutti i liberi giornalisti in due mesi di opposizione doveva cambiare il mondo.

Oggi è già un complimento chiamare i giornalisti pennivendoli, essi sono sì al soldo del capitale e della politica, ma in più ci mettono la cattiveria e l’odio per chiunque metta in discussione il loro ruolo, la RAI lottizzata, e verso il M5S la lotta è senza quartiere.

Questi grandi professionisti della penna e della libertà, compatti come in una dittatura, omettono di ricordare che il M5S ha offerto al PD due passaggi smarcanti che potevano sottrarlo al ruolo mediocre di inciucista degli ultimi 20 anni che, nella realtà omessa, sono stati questi:

1) Si è offerto al PD di votare per l’eliminazione del “Porcellum” tornando al vecchio “Mattarellum” e ciò è stato rifiutato con la minima pubblicità possibile

2) è stato offerta al PD la possibilità di rendere ineleggibile Berlusconi applicando la legge 361 del 1957 e ciò è stato rifiutato

Per entrambe le operazioni vi erano i numeri vincenti, invece i media unificati sono riusciti a far passare il M5S come congelato e bloccato sul fronte del NO e Bersani come un volenteroso aperturista a Grillo.

Qui si tratta di capire se la salute mentale degli italiani non sia stata minata dalla cocaina che scorre a fiumi, dai videopoker, dall’alcol, dai film e dalla musica che inneggiano solo alla violenza, dalla cultura mafiosa, dal disprezzo per l’ambiente, dalla disperazione per la disoccupazione, dall’assurdo che si trovano cento miliardi di euro per i bombardieri e non si trovano i soldi per un reddito di cittadinanza.

 

 

 



1 réactions


  • (---.---.---.140) 12 giugno 2013 19:29

    Come tutti i politici insulsi, che quando gli elettori li puniscono invece di guardare agli errori commessi si sfogano contro gli stessi elettori, anche il nostro eroe grillino se la prende con gli italiani e con la loro salute mentale.

    Ma forse sarebbe il caso che controllasse la sua di salute mentale e quella del suo capetto, che di fronte a una critica dura di una sua senatrice invece di controbattere con argomenti reagisce stizzosamente cacciandola dal suo partitino personale M5s.

    Con questo modo di comportarvi farete RAPIDAMENTE la fine del movimento dell’uomo qualunque


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