sabato 10 ottobre 2009 - Giovanni Mistero

Per la dignità delle donne, non firmate l’appello di repubblica.it

Per carità di Dio, donne: non firmate l’ennesimo appello di Repubblica.
Voi che siete l’altra metà del cielo; voi che da millenni portate avanti le famiglie, che accudite i bambini, che avete buon gusto nell’abbinare le cravatte al vestito, voi che lavorate tutto il giorno e nonostante questo la sera siete capaci di preparare la cena a figli e marito; che lavate, stirate, cucite, pulite; che portate avanti aziende giornali, società e uffici stampa…
 
Non firmate il nuovo appello di Repubblica. Lasciate perdere i Tre Giuristi, le Tre Donne. Contribuite col vostro rifiuto a portare un barlume di luce e saggezza nel giornalismo degli appelli e delle firme inaugurato da Repubblica. Lasciate vuote quelle caselle facili facili da riempire stando comodamente seduti davanti al pc, quei form con le righine in bianco dove inserire nome cognome e città di residenza. Una volta, per firmare un appello almeno si scendeva in piazza, si raggiungeva un gazebo, si lasciava un documento di identità per la verifica dell’autenticità della firma. La forza delle raccolte di firme sta nella sua straordinarietà, nel suo essere, etimologicamente, fuori dall’ordinario.

Ora Repubblica ha trasformato un gesto politico in una piccola incombenza telematica: due clic e la coscienza è tacitata, anche oggi abbiamo nutrito il nostro impegno. Non armeggiate col photoshop, anche questa volta, per inserire scritte o fotomontaggi sotto i vostri volti. Dopo i “Siamo tutti coglioni”, “Siamo tutti farabutti” non fatelo diventare il momento del “Siamo tutte offese”. Non appendetevi giocosi cartelli al collo, non fatevi foto ironiche e spiritose da lanciare sull’home page del sito. Il momento è troppo serio. Il volto e il corpo è il vostro, non è di Berlusconi ma non è nemmeno di Repubblica. Il viral marketing è comunicazione, voi siete persone. La faccia mettetecela nel vostro quotidiano, non nel loro quotidiano. I giochetti fotografici lasciateli a Youtube. Le firme intruppate sono materia di Facebook.
 
Soprattutto, non fate in modo che i vostri volti e i vostri corpi vadano a pochi pixel di distanza dal colonnino morboso di Repubblica.it, quello zeppo di backstage di calendari, donne nude, capezzoli, labbroni, tette, cosce un tanto al chilo.
 
È vero, Berlusconi offende le donne. Ma il colonnino di Repubblica.it che fa?
 
Tiratevi fuori da tutto questo. Ne avete il potere.



34 réactions


  • Doriana Goracci (---.---.---.108) 10 ottobre 2009 07:05

    Caro Giovanni mi trovi totalmente d’accordo con il tuo "appello". E’ da ieri che sto tentando di scrivere qualcosa in merito. Ed è da tre giorni che dietro le quinte della Rete, ricevo appelli alla firma e rispondo nel merito, non rispondo più, scriverò solo quello che penso. Dai lavaggi a mano siamo passate alla centrifuga del cervello, scordando i milioni di donne offese, violentate, donne di Casa Nostra i cui stupri, sono reali come quelli mediatici. Ed è assurdo che chi ne scriva sia un uomo...ci siamo scordate forse, che prima del "genere", esiste la persona. Grazie


  • antonio (---.---.---.226) 10 ottobre 2009 09:45

    d\\\’accordissimo!


  • paolo (---.---.---.165) 10 ottobre 2009 10:02

    Testo e pensieri condivisibili fino alle virgole.


  • valerio (---.---.---.154) 10 ottobre 2009 10:37

    vero! donne, meditate.


  • Virginia Visani Virginia Visani (---.---.---.53) 10 ottobre 2009 11:47

    Tutto da sottoscrivere questo articolo. So per esprienza che gli appelli, le incitazioni, persino le lusinghe, si moltiplicano proprio nei momenti in cui ANCHE le donne servono alla Politica (fatta tutta dai maschi). Non cadiamo in questo trappola ormai vecchia come il cucù!
    Ragioniamo con la nostra testa e non lasciamoci strmentalizzare da chi ci usa e poi si imentica persino che esistiamo....


  • Chiara Grandinetti (---.---.---.67) 10 ottobre 2009 11:48

    L’ho già fatto girare nella mia lista di contatti. Bravo Giovanni!


  • Godo Alfano (---.---.---.16) 10 ottobre 2009 11:59

    Abbasso le raccolte di firme di Repubblica, Libero, il Giornale, il Riformista!!


  • Renzo Riva (---.---.---.190) 10 ottobre 2009 12:01

    Facciano quello che vogliono le persone/femmine.
    Io continuo ad essere una persona/maschio.

    L’intelligenza non è prerogativa del sesso! Oppure sbaglio?!

    Mandi,

    Renzo Riva

    [email protected]
    349.3464656


  • Davide Zanetti (---.---.---.14) 10 ottobre 2009 12:19

    Egregio Sig. Giovanni Mistero, è veramente un mistero perchè l’appello di Repubblica sia degradante per le donne non quanto il loro utilizzo come strumento di corruzione o di promozione degli ascolti televisivi.
    Sul sito quotidiano.net e visitabile il link all’inchiesta "velinismo un circo solo italiano" (http://multimedia.quotidianonet.ilsole24ore.com/?tipo=media&media=7911) guadatelo e ditemi se marchiare a mò di prosciutto i glutei di una donna sia avvilente quanto inviare volontariamente la proria immagine per aderire ad un appello.


  • laura ricci (---.---.---.186) 10 ottobre 2009 12:34

    c’è del vero in questo testo, e mi piace che sia scritto, con rispetto e dignità, da un uomo.

    Laura


  • luca (---.---.---.107) 10 ottobre 2009 14:31

    è vero, mi sa tanto di "festa delle donne"...loro sanno come difendersi...alle urne!


  • antonella del giudice (---.---.---.186) 10 ottobre 2009 15:06

    Sono perfettamente d’accordo: basta quote rosa da riserva indiana, basta sentirsi panda, basta anche con l’altra metà del cielo di maoista memoria. Con queste teorie abbiamo una rappresentanza di donne nel parlamento e alle funzioni pubbliche irrapresentabile. Una bella risata e pensiamo, uomini e donne, alle cose serie: all’economia che sfrantuma, alla destra che avanza in tutta Europa, alla sinistra che non corrisponde più valori e proposte ma solo critiche e isterismi da sconfitta a priori.
    Uomini e donne, al di là del sesso o del genere, gradirebbero concretezza e poter votare PER qualcosa di degno e non CONTRO qualcuno indegno.


    • (---.---.---.246) 10 ottobre 2009 16:34

      io firmerò l’appello di repubblica pechè è comunque un segno, una voce, una possibilità di esprimere il mio sdegno , la mia assoluta disapprovazione nei confronti di un atteggiamento maschilista ,ignorante, arrogante, prepotente , privo di qualunque forma di cultura e rispetto nei confronti di chi non si allinea, non si piega, non si genuflette difronte al potere.
      Detto questo sicuramente non basta ma io credo che tutte le donne e uomini che hanno firmato l’appello non si fermino a questo semplice gesto, io credo che nel loro quotidiano , nelle loro relazioni sempre difenderanno l’individuo nella sua integrità perchè possa manifestare sempre in tutti i contesti tutti gli aspetti della sua personalità liberamente.


    • Doriana Goracci (---.---.---.103) 10 ottobre 2009 18:26

      Quanto sostieni, rispettabilissimo, è parallelo con la scelta di stare in piazza per la libertà di stampa il 3 ottobre.
      Meglio di niente, esserci, quel giorno addirittura col corpo, a fare da numero, 300.000 persone...
      Però! Le ragioni dello slittamento dal 19 settembre sono slittate come la data...ma sul rispetto dei morti nostri.
      Il 3 ottobre in piazza c’era anche la Rete dei docenti precari, qualcuno l’ha visto l’appuntamento sulle Grande stampa firmata, come Fatto, magari Antefatto?
      Dicasi lo stesso per questa situazione, tema donna e politica. Sosteniamo la Rosy, meglio che niente.Nel quotidiano famo, namo...
      Ma la coerenza "personale e politica" dove è andata ad abitare?


  • Rita (---.---.---.151) 10 ottobre 2009 15:13

    vorrei dire a Giovanni Mistero che le donne sanno da sole cosa è buono per loro e cosa non lo è. Sarà un caso che gli uomini (vedi Giovanni Mistero ) si mettono sempre in cattedra per suggerire alle donne cosa devono o non devono fare ? A questo tipo di uomini vorrei dire: Pensate a voi stessi, alle vostre sindromi da Peter Pan,ai problemi irrisolti con le vostre madri ,le vostre compagne, le vostre figlie. Il mondo femminile vi è sconosciuto perchè mai da voi considerato,non date suggerimenti non richiesti in quanto a quelli richiesti
    penso che non certo a voi verranno posti


  • maria (---.---.---.103) 10 ottobre 2009 15:16

    Complimenti!!!!! Capisco i maschi maschilisti, ma le donne che lavano, stirano, cuciono, puliscono, lavorano, etc.. proprio no. 


  • enrica (---.---.---.194) 10 ottobre 2009 16:13

    é meglio che tu ti svegli eche ti guardi intorno...ti sartà utile.


  • Giovanni Mistero (---.---.---.165) 10 ottobre 2009 16:33

    Care Rita, Maria, Enrica,

    grazie per le vostre letture e commenti. Giusto due righe di chiarimento, a integrazione di un testo molto di cuore e poco di testa.
    Rita, non era e non è mia intenzione provare a dettare in qualche modo la linea alle donne. E’ solo che la maggior parte dei buoni consigli che ho ricevuto nella mia vita venivano da donne; e stavolta, per una cosa che mi sembrava meritevole e importante, volevo tentare di restituire il (chiamiamolo così) favore.
    Maria ed Enrica, le righe iniziali del testo sono una specie di pròtasi a metà tra il vero e il falso, una specie di introduzione dove frullo assieme luoghi comuni (che sono facilmente individuabili) e inattaccabili verità sulle donne (altrettanto facili da identificare). Una specie di concentrato, in due righe, del resto del discorso: ossia che, soprattutto in un momento storico e politico come quello che stiamo attraversando, bisogna separare il grano della verità dal loglio della mistificazione. E il discorso sulle donne, assieme a molti altri, è un discorso politico FONDAMENTALE del nostro tempo.

    un caro saluto,

    Giovanni 


  • Filippo (---.---.---.57) 10 ottobre 2009 17:55

    Credo che nessuno metta in dubbio la gravità di questo momento, dal punto di vista storico, politico e soprattutto morale, ma non vedo neanche perché doversi scagliare così contro un’iniziativa che lascerà il tempo che trova, ma per lo meno fa parlare, fa discutere del problema, fa condividere un momento alle persone in rete che da qui fanno nascere dibattiti e mettono a confronto idee ed opinioni. In questo paese neanche i REFERENDUM servono a nulla, figuriamoci cosa può ottenere una semplice raccolta di firme on-line...

    Quello di cui più abbiamo bisogno è smuovere le coscenze intorpidite dal telerincoglionimento e tra le alternative la più efficace rimane la rete. Benvenga quindi qualsiasi iniziativa che faccia discutere le persone.


  • jian85 (maschio) (---.---.---.85) 10 ottobre 2009 18:22

    Nel tuo articolo, egregio nonsocosa, vedo solo chiacchiere che sfociano in questo verso:

    "Soprattutto, non fate in modo che i vostri volti e i vostri corpi vadano a pochi pixel di distanza dal colonnino morboso di Repubblica.it, quello zeppo di backstage di calendari, donne nude, capezzoli, labbroni, tette, cosce un tanto al chilo."

    Se sottoscrivo quell’appello è proprio perchè ho voglia di fare qualcosa!
    Parli di donne come se fossero dee, ma ci sono uomini che fanno altrettanto.
    Precisiamo che l’appello di La Repubblica è per le donne che non si sentono un involucro, ma che sentono di valere quanto e più dell’uomo.
    Non vedo offese, ma solo salvaguardia della femminilità, altrimenti si torna al ’500, al ’600 quando la donna era solo un accessorio dell’uomo! Il tuo Premier è così che vede le donne, lo sappiamo e ne abbiamo più volte avuto prova specialmente in questi ultimi tempi.
    Chiedo alle persone che son d’accordo cn te: scusate ma siete d’accordo cn quale parte dell’articolo di Giovanni?!
    Hai ragione su un sol punto ovvero sul fatto che prima le raccolte firma si facevano in piazza, ma anche là c’erano svantaggi come il fatto che magari non tutti potessero uscire per recarsi ad esprimere il proprio parere. Siamo nella società dell’IT (Information Technology) ed è più che giusto che ci si tenga al passo coi tempi! Se proprio vuoi muovere una critica, puoi chiedere a La Repubblica che chi vota debba lasciare il Codice Fiscale, unico per ogni persona o ancor meglio il numero di Carta d’Identià.
    Dalle tue parole, però, penso che la tua critica sia nata da tutt’altro motivo della salvaguardia della figura femminile.


  • Benny Profane (---.---.---.192) 10 ottobre 2009 20:25

    Gran bel pezzo, molto condivisibile, onestamente quando è troppo è troppo. Ho letto critiche sul vero significato. Ovviamente nell’Italia dietrologa chissà qual è il vero significato di questo pezzo! Secondo me è solo lo sfogo (scritto molto bene) di una persona che si è scocciata delle ipocrisie di alcuni giornali. Non lo vedo come un attacco in toto al giornale, ci mancherebbe, quindi questa strenua difesa mi sembra esagerata, ma solo a una precisa scelta editoriale che lascia il tempo che trova. Ma si sa, le donne nude portano contatti...
    Non guardate il dito...
    Benny profane


  • (---.---.---.249) 10 ottobre 2009 23:43

    Non firmerò l’appello. Non lo sottoscriverò perché credo che l’immagine femminile sia ora degradata e mercificata a causa di una "macchina perversa" attivata proprio dallo stesso mondo femminile. Andiamo a chiedere dignità ora quando in passato il movimento femminista ha avviato una lotta che (se per alcuni aspetti ha avuto senz’altro un suo fondamento, per altri) ha prodotto ripercussioni negative che oggi sono sotto gli occhi (per chi vuole vedere) di tutti?!
    Andavano dicendo che la donna è ugale all’uomo ... e questo mi va bene nel momento in cui io, donna, svolgo lo stesso lavoro di un uomo: certo che ho diritto di percepire lo stesso stipendio; anch’io, donna, ho gli stessi diritti dell’uomo, il mio pensiero non è certo inferiore al suo eccetera eccetera. Ma portare oltre il discorso, su di un pianto di totale uguaglianza per la liberta, è forse stato un errore. Così, così facendo, si è pensato di essere più libere perché finalmente uguali all’uomo. Anzi, più dell’uomo!
    Io, sinceramente e con tutta onestà, credo che forse il discorso doveva essere portato condotto diversamente. Io avrei detto e dico ora che la donna e l’uomo hanno pari diritti perché essere diversi! Io, francamente, non condiivo il pensiero della donna che afferma di essere uguale all’uomo ed anzi più forte! No, io sono diversa dal maschio, ho una forza che è diversa dalla sua, ho un pensiero diverso dal suo, fisiologicamente sono diversa da lui! Nell’affermare di essere diverse, davvero secondo me sta la vera forza e la vera battaglia delle donne, La VERA LIBERTA’ dell’essere femminile.
    Come si è ridotta la donna? In nome di una libertà apparentemente conquistata si è completamente spogliata, insegue la carriera, si vanta quasi del fatto (forse per snobbismo) di non sapere neppure lavere i piatti, cucinare un piatto di pasta, allattare il figlio ... perché tanto c’è la paternità. E’ così che la femmina si è spogliata, venduta, deprezzata, spersonalizzata, distrutta, ha perso dignità!
    Per riacquistare diginità la donna, in questo momento storico e secondo il mio punto di vista, non deve andare a dire basta alla sua (nostra) strumentalizzalizzazione, basta al modello della donna oggetto ... Io credo davvero che la dignità femminile si possa riconquistare partendo proprio ed anzitutto da un principio naturale: non è necessario leggerlo su chissà quale manuale o andare a scuola per impararlo. Il principio secondo cui per natura vi sono i maschi e le femmine: due esseri per natura diversi e con ruoli per natura diversi; l’uomo apporta un suo contributo con le caratteristiche che gli sono proprie; la donna il suo con le caratteristiche che le sono proprie ... ciascno con il proprio ruolo. Insomma, è affermando questa bella e naturale DIVERSITA’ che davvero la donna portà riprendersi una dignità da lei stessa, certo con il contributo sociale, gettata al vento. E si sa mai che il maschio, percependo una vera e forte identità femminile diversa dalla sua, si possa sentire più uomo.
    Più si va avanti e più credo che occorra tornare indietro. Io, personalmente, mi sento gratificata e davvero femmina quando lavo, stiro, preparo pranzo e cena, mi occupo delle faccende domestiche (che peraltro impegnano) e non per questo mi sento debole, ignorante, "antica", repressa, "schiava". Tutt’altro! Mi sento libera perchè capace di muovermi nel mio ruolo naturale. Perchè sicura della mia identità femminile: che per me siginfica sentirmi diversa dal maschio e quale parte che proprio perché diversa con lui si unisce.
    Io vorrei che il mondo femminile riprenda il suo ruolo, ma lo riprenda prima dentro sè! Poi, una volta ripreso, credo che tutto faccia il suo corso senza necessità di alcuna manifestazione.
    E’ nell’affermare (prima a se stesse) la propria DIVERSITA’, nell’accettare di essere BELLE perché diverse che si trova la forza e la dignità delle donne! Non sono "gli altri" a spogliarci, siamo noi che ci facciamo spogliare perché, in fondo, forse non sicure di un’identità femminile che se c’è ... non ha bisogno di svestirsi per farsi vedere. Si mostra da sè, viene fuori spontaneamente.
    Questa, la mia "idea" di dignità della donna.
    Stefania Pellegatta


  • Federico Granchi (---.---.---.229) 11 ottobre 2009 00:48

    Penso che qualsiasi mezzo sia utile, dal più piccolo al più grande, dal più insignificante al più profondo.
    Una persona che si mette il cuore in pace dopo aver firmato un appello on-line su Repubblica è una persona che non sarebbe mai scesa in piazza per lottare per il medesimo diritto (con o senza appello di Repubblica).
    Io ho firmato una marea di appelli, petizioni e quant’altro ma mai mi sono sognato di mettermi il cuore in pace dopo queste piccole grandi cose e, quando ho potuto, sono sempre sceso in piazza
    Le lotte sono molto più lunghe di una semplice firma (molto spesso non basta neanche quella data in piazza, come si vede dalla raccolta di firme di Beppe Grillo che, giuste o sbagliate che fossero, non sono mai state prese in considerazione da chi aveva il dovere di farlo; figuriamoci una on-line), però è anche vero che anche questi sono segnali; e quando sono grossi non vengono mai presi sottogamba.

    Comunque... senza offesa, ma questo articolo lo avrebbe potuto scrivere anche un fan di Berlusoni per cercare di non far firmare le donne.


  • Giovanni Mistero (---.---.---.24) 11 ottobre 2009 09:31

    Per quel che vale, rassicuro Federico Granchi e tutti gli eventuali dietrologi: alle ultime elezioni ho votato Sinistra e libertà, andrò a votare alle primarie del Pd e scriverò il nome di Ignazio Marino sulla scheda. Ma detto questo, mi sembra tutto MENO che una questione pro o contro Berlusconi. Almeno questa volta. Credo.


    • Federico Granchi (---.---.---.229) 11 ottobre 2009 13:21

      Non sono d’accordo.
      Purtroppo, per noi, in Italia Berlusconi c’entra sempre o quasi sempre:

      — il "velinismo" lo hanno lanciato le reti di Berlusconi (e non credo sia un caso);

      — al Governo abbiamo delle donne di cui non sappiamo quali siano i meriti che le hanno fatte arrivare lì (a parte qualche calendario);

      — le battute del Premier contro le donne non si riescono più a contare, ormai e, se pensi che probabilmente è vero che ha la preferenza della maggior parte della gente, immagina un pò quale può essere l’impatto sui giovani e sui loro modelli.

      E proprio non capisco perchè mettere sullo stesso piano i comportamenti "maschilisti" di Berlusconi con un semplice appello su internet di un giornale.


  • Gigi (---.---.---.177) 11 ottobre 2009 09:43

     Non firmerò questo appello di Repubblica, ma per fortuna che lo hanno fatto, così almeno si è sviluppato un bel dibattito. L’importante è discutere e reagire e mantenere alta l’attenzione.


  • Filippo da Castro Pretorio (---.---.---.212) 11 ottobre 2009 12:48

    GIOVANNI, COME VEDI IL PENIEROUNICO TI DA RAGIONE, MA PERCHE’ NON CONVINCI LE DONNE A STIRARE COL FERRO A CARBONE, A FARE IL BUCATOCON LA CENERE ALLA FIUMARA SENZA USARE LA LAVATRICE A RINUNCIARE AL TELEFONO E MANDARE SEGNALI DI FUMO....

    OGGI SI COMUNICA CON QUESTI MEZZI E CON QUESTI MEZZI LE DONNE DEVONO FARSI SENTIRE NON C’E’ ALTERNATIVA...LA TUA PROOPOPEA ALTERNATIVA E CONTRO REPUBBLICA FA EFFETTO A TUTTI I SEGUACI DEL PENSIERO UNICO CHE HA MESSO IL PAESE INGINOCCHIO.

    LA DONNA IN ITALIA E’ STATA SEMPRE BISTRATTATA A DESTRA E A SINISTRA MA CON QUESTI PUTTANIERI SI E’ RAGGIUNTO UN LIVELLO SUPERIORE POICHE’ LO FANNO IN MODO SUBDOLO, TANTO SUBDOLO CHE POI LE STESSE DONNE CHE SONO VITTIME VOTANO GENTE COSI.....
    DONNE FIRMATE L’APPELLO


    • Palmer Eldritch (---.---.---.192) 11 ottobre 2009 13:21

      Ma veramente credi che con un appello si risolva il problema? veramente Berlusconi lo si fa cadere firmando una petizione? Veramente c’è bisogno di una firma per dirsi contro questo pensiero unico di cui parli? Veramente non si può fare una critica a Repubblica?
      Mi sembra che i luoghi comuni siano stati spiegati, ma a volte è meglio urlare senza leggere!!!!
      E’ possibile poi che chi non è d’acordo con repubblica, o con alcune cose della sinistra sia berlusconiano? A chi fa comodo questo modo manicheo di pensare? O con contro berlusconi o con lui, senza sfumature. Io sono contro Berlusconi, leggo Repubblica, ma esiste ancora una mentalità critica? Quando Repubblica fa delle ca...te è bne dirlo. Poi si può essere o no d’accordo, ma si può farlo anche senza dare all’"avversario" (mamma mia a che punto siamo arrivati) del berlusconista o peggio del fascista. Bah


  • Giovanni Mistero (---.---.---.24) 11 ottobre 2009 13:48

    Grazie a Palmer Eldritch per la risposta, che molto condivido, e complimenti per la qualità delle letture dickiane.
    Quanto a Filippo Castro Petrorio, risponderei pure, ma non sono arrivato fino in fondo al suo commento, un po’ non sono riuscito a capire cosa diceva, un po’ non sono proprio riuscito a leggerlo. Chiedo scusa.


  • (---.---.---.213) 11 ottobre 2009 19:33

    sottoscrivo ogni riga.
    siamo veramente un paese allo sbando.
    l’importante è apparire, quando l’unica cosa da fare sarebbe vivere da persone perbene in silenzio.
    ballon


  • Chiara (---.---.---.88) 12 ottobre 2009 16:47

    Concordo.

    E la ritengo l’ennesima speculazione ai danni del corpo e della dignità delle donne, l’unico mezzo trovato per creare una breccia nell’altrimenti inespugnabile Mr. B. e che verrà utilizzato finché farà comodo.

    Come se prima (e tristemente, dopo) di lui i problemi di disparità, sessismo e anche mero cattivo gusto non fossero mai esistiti.


  • Iaia (---.---.---.19) 12 ottobre 2009 20:26

    NOI siamo l’altra metà del cielo? io credevo che fossero gli uomini, l’altra metà... noi "accudiamo"? mi sembra di tornare indietro di 100 anni... sto scrivendo questo commento mentre mio marito prepara la cena... io credevo che il "doppio lavoro" fosse cosa superata da un pezzo, basta la coscienza che nessuno ci può obbligare a fare cose per le quali non siamo pagate e che - signore, svegliatevi, se ancora siete di quelle che "accudiscono" - si sia raggiunta la coscienza che non siamo tenute a passare la vita lavorando - ABBIAMO SOLO QUESTA VITA, NON AVREMO UN’ALTRA OCCASIONE! -
    Quanto al nostro corpo, personalmente non ha mai destato un granchè la mia attenzione - è di solito quello dell’uomo e la sua sessualità che rappresenta per me una serie di intriganti interrogativi - dò per scontato l’assoluto governo dello stesso da parte della proprietaria - o del proprietario, se è un corpo maschile - e se qualche mente malata non ci arriva, non penso di dover dare peso a simili opinioni.
    E se c’è ancora qualche donna che pensa che noi siamo migliori perchè sappiamo fare di più e dare di più, ho da dire solo: svegliatevi! non è un vantaggio, è solo una fregatura... a meno che, naturalmente, non lo facciate per voi stesse. L’egoismo femminile, signore è una grande virtù e bisogna imparare a praticarla.
    E adesso vado, se no mio marito mi strilla percchè non sono mai a tavola in orario


  • roselina970 (---.---.---.226) 15 ottobre 2009 01:39

    Intanto cominciamo a liberarci di Berlusconi
    con il comitato spontaneo nato su Facebook e con completa autonomia da qualsiasi partito
    si sta organizzando il NO BERLUSCONI DAY
    iNFORMATEVI ED ADERITE:TUTTI A ROMA IL 5 DICEMBRE!!!


  • albodoro albodoro (---.---.---.80) 15 ottobre 2009 18:33

    Mi piace questo articolo . Repubblica se vuole fare la differenza non faccia cazzate alla pari di chi critica, ma rinunci alla pubblicità che tanto mercifica le donne.


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