mercoledì 11 maggio 2022 - Riccardo Noury - Amnesty International

Pena di morte negli Usa: il Tennessee sospende tutte le esecuzioni

L’iniezione letale, il metodo principale di esecuzione delle condanne a morte, dopo anni di esperimenti su esseri umani, affannose ricerche di farmaci e adozioni di nuovi protocolli, continua a dare problemi.

Se n’è accorto anche il governatore dello stato del Tennessee Bill Lee, che dopo aver sospeso all’ultimo minuto l’esecuzione di Oscar Franklin Smith prevista il 21 aprile, alla fine dello stesso mese ha imposto lo stop a tutte le altre esecuzioni previste nel 2022.

Non verranno messi a morte, dunque, anche Michael Rimmer il 10 maggio, Harold Nichols il 9 giugno, Byron Black il 18 agosto, Gary Sutton il 6 ottobre e Donald Middlebrooks l’8 ottobre.

Se, il 21 aprile, le autorità locali avevano parlato di un generico “problema tecnico”, a fermare tutto almeno per i prossimi sette mesi è stata la necessità di un “riesame da parte di un soggetto esterno e di una valutazione complessiva della procedura dell’iniezione letale”.

Il governatore Lee ha tenuto a precisare di ritenere che “la pena di morta sia la punizione appropriata per i delitti più gravi”. Tuttavia, auspica che non sia “lasciato adito ad alcun dubbio sulla correttezza delle procedure seguite”.

 




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