lunedì 15 aprile 2013 - Giacomo Nigro

Pd, Pdl, M5S: tattica o campagna elettorale?

In attesa del nuovo Presidente della Repubblica i principali partiti sembrano in campagna elettorale, mentre a sinistra si parla addirittura di un nuovo partito.

In questi ultimi giorni abbiamo assistito a una sorta di retro-campagna elettorale; per la prima volta nella storia repubblicana si è verificato che, in attesa di formare un governo, e anche a causa di una fase d’ingolfamento istituzionale, i principali partiti si sono nuovamente scontrati in manifestazioni tipicamente pre-elettorali.

PD e Pdl si mostrano i muscoli, in attesa di eleggere un Presidente della Repubblica che risolva la crisi politica in cui siamo incappati a causa dei risultati elettorali che hanno diviso in tre parti praticamente uguali il campo della politica nazionale. Sembra che i contendenti si preparino più alle nuove elezioni che alla formazione di un governo.

Nell’ambito di questa impasse che ha come protagonista principale il PD che, pur avendo vinto le elezioni, non riesce ad assicurare una maggioranza stabile, che sostenga un governo legittimo a misura di Costituzione, si discute anche del futuro prossimo di questo partito. In questa situazione è intervenuto il ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca del governo Monti, lanciando il suo manifesto “Un partito nuovo per il buon governo”, con un documento-saggio in cui egli segnala con forza la necessità per il Paese di forze politiche robuste e ben radicate sul territorio.

"Con Barca naturale sintonia", ha dichiarato Nichi Vendola, uno dei principali interlocutori scelti dal ministro, subito dopo la sua recentissima iscrizione al PD nel quale intende impegnasi per una radicale riforma del partito. Questo potrebbe preludere a un avvicinamento ulteriore di SEL e PD.

Durante l’Assemblea Nazionale di SEL Vendola ha chiarito che non è prevista alcuna annessione né alcuno scioglimento nel PD, si tratta solo di stupide semplificazioni. Prima perché con questo PD, dalla natura mai definita, non è possibile alcuna fusione, poi perché il ruolo di SEL non è ancora esaurito anzi, è ancora utile alla sinistra e al Paese. Comunque non è stato mai negato che un soggetto unico della sinistra è sempre stata la stella polare di SEL.Tema che si tenterà ancora di portare avanti con convinzione, senza negare fragilità, mancanze e le difficoltà poste da questo difficile percorso. A confermare l’identità, il progetto e l’indipendenza di SEL dal PD, è giunta la richiesta formale d'adesione al Partito Socialista Europeo, con larga maggioranza favorevole ieri all'Assemblea Nazionale, decisione che andrà discussa a livello locale e magari ratificata definitivamente nel prossimo congresso che si terrà in autunno o al massimo entro fine anno.

Sinistra ecologia e libertà è nata proponendosi in partenza il tema della propria inadeguatezza. Si è sempre posta come strumento a disposizione, fin dall’inizio più che essere un partito, SEL voleva riaprire la partita. Questa è la bussola che l’orienta e che la rende più pesante sulla scena pubblica di quanto non dica il consenso elettorale. Il compito è la costruzione di un luogo grande, che consenta non solo di dare casa a tutte le sinistre, una casa popolare, innovativa, accogliente e plurale ma che consenta il rimescolamento di tutte le culture politiche, una felice convivenza del riformismo e del radicalismo e il duplice superamento, da un lato, del radicalismo massimalista e testimoniale, e dall’altro, di quel riformismo che ha rappresentato la resa culturale della sinistra.

Insomma non c’è né confluenza né una fusione a freddo con o nel PD, ma un problema che riguarda la natura e i nodi da sciogliere sulla natura del PD, probabilmente solo dopo che questi chiarimenti saranno realizzati si potrà parlare definitivamente di un nuovo soggetto nella sinistra italiana.



4 réactions


  • (---.---.---.200) 15 aprile 2013 13:22

    Certo è che l’armonia nel PD è alle stelle.

    «Non mi sono mai candidata a nulla - ha detto oggi Finocchiaro - Conosco bene i miei limiti e non ho mai avuto difficoltà ad ammetterli. Ho sempre servito le istituzioni in cui ho lavorato con dignità e onore, e con tutto l’impegno di cui ero capace, e non metterei mai in difficoltà né il mio Paese, né il mio partito. Trovo che l’attacco di cui mi ha gratificato Matteo Renzi sia davvero miserabile, per i toni e per i contenuti. E trovo inaccettabile e ignobile che venga da un esponente del mio stesso partito. Sono dell’opinione che chi si comporta in questo modo potrà anche vincere le elezioni, ma non ha le qualità umane indispensabili per essere un vero dirigente politico e un uomo di Stato».

    E sabato scorso Bersani da Corviale non era stato più lieve nei confronti di Renzi, considerando inaccettabili le allusioni alla sua mancanza di dignità nei confronti di M5s.


    • Giacomo Nigro Giacomo Nigro (---.---.---.216) 15 aprile 2013 18:27

      Non tira un buon’aria nel PD, e pensare che il luogo grande a cui pensa Vendola sembra il più “comprensivo” possibile, ieri dall’Annunziata, l’ho sentito aprirsi persino al pessimo Renzi. Per ora si tratta di intenzioni e sulle intenzioni non si può disquisire più di tanto.


  • (---.---.---.81) 15 aprile 2013 19:58

    Trio coatto >

    Berlusconi pretende un governo “paritetico” con il PD, anche se di durata contenuta. Non vuole sentire parlare di appoggio esterno ad un governo Bersani. Meglio andare subito ad elezioni.
    Grillo insiste a fare il tifo per un governo “inciucio” di B&B. Rifiuta qualsiasi tipo di confronto con Bersani, a cominciare dalla ricerca di una possibile convergenza di programma.
    Renzi, che sogna sempre la rivincita alle primarie, pur di “fare presto” e tornare ad elezioni, non disdegna l’ipotesi di un governo “di scopo”.

    Sono “posizioni” distanti e ben distinte.
    Eppure tutti e tre appaiono mossi da un unico intento.
    Evitare che Bersani possa dare visibilità e consistenza ad una sua formula di governo.

    Non è solo questione di contenuti, né c’è il timore di improbabili soluzioni salvifiche.
    La politica è da tempo in caduta e soffre di una profonda crisi di “credibilità”.
    Conoscono che tipo è Bersani e quindi sanno con quale e quanta attenzione, equilibrio, coerenza, decisione ed impegno svolgerebbe tale incarico.

    Credibilità e fiducia sono un connubio inscindibile, foriero di crescente consenso.
    Il tempo non cancella mai le Voci dentro l’Eclissi di uomini esempio di …


    • Giacomo Nigro Giacomo Nigro (---.---.---.216) 15 aprile 2013 20:28

      Manca il convitato di pietra che è la menzogna.
      La menzogna scientifica del cavaliere che gioca molti italiani da trent’anni. Trent’anni perchè è con la TV commerciale che ha educato gli italiani alla mezogna degli spot pubblicitari che prima l’hanno arricchito e poi lo hanno trasformato nella menzogna fatta persona, ha quasi vinto le ultime elezioni con una sola menzogna ad effetto.
      La menzogna dei guru della rete, menzogna secondo la quale essi rappresentano la nuova democrazia con il seguito effettivo di meno di centomila persone che hanno però prodotto una vittoria elettorale profittando della disperazione di milioni di elettori.
      La menzogna di chi ha perso le elezioni avendo accettato di governare per oltre un anno col nemico accerrimo di oggi con cui non si può scendere a patti. E qui siamo al diapason dentro questa menzogna c’è anche quella di chi perdendo le primarie aveva detto che si allineava alle direttive del partito ritirandosi a fare il sindaco.

      Come se ne esce se non cominciando a dire qualche verità?


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