martedì 8 giugno 2021 - Damiano Mazzotti

PIIGS. L’Italia silenziata e il neoliberismo finanziario fondamentalista

“PIIGS. Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity” è un ottimo saggio che sintetizza le principali questioni economiche, attraverso il racconto della nascita quasi miracolosa di uno dei migliori documentari italiani (a cura di Federico Greco, con Adriano Cutraro e Mirko Melchiorre; www.gingkoedizioni.it, Verona, 221 pagine effettive, euro 16, uscito nel mese di agosto 2020; https://vimeo.com/ondemand/piigshttps://www.openddb.it/film/piigs-dvd-libro).

Il libro PIIGS è stata un’operazione molto intelligente per recuperare alcune interviste e alcuni approfondimenti molto interessanti, doverosamente scartati per garantire la fluidità e la coerenza del film (il lavoro preparatorio ha richiesto ben otto anni di studio, ricerche e incontri). Naturalmente questa lettura permette una migliore assimilazione dei meccanismi economici e monetari che operano in Italia. Comunque è meglio ricordare che l’acronimo PIIGS, maiali in inglese, è stato creato da un giornalista per definire i paesi europei con i debiti pubblici più alti: Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna (The Economist, 2008). La politica europea dell’austerity è stata imposta in modo spesso acritico, per mettere in difficoltà le economie delle nazioni che avevano molti settori economici nazionali indipendenti o sotto il controllo statale.

Per molte persone l’Europa dei primi anni è stata la migliore: ha unito le varie economie, senza uniformare in modo acritico e burocratico i vari sistemi politici e monetari nazionali (ma alcuni Stati europei hanno mantenuto la sovranità monetaria). Purtroppo dalla nascita dell’Unione monetaria il governo italiano è stato costretto a emettere titoli di Stato in euro, una moneta la cui emissione è controllata da un ente sovranazionale (la Banca Centrale Europea). Di conseguenza “il risultato è che i mercati possono mettere in sofferenza il governo italiano vendendo in massa i titoli sapendo che il governo italiano non ha euro per ripagare i detentori dei titoli, e così possono far precipitare l’Italia in una crisi perché la spingono in una direzione di mancanza di liquidità e quindi di default” (Vladimiro Giacché, filosofo marxista, p. 151). Chiaramente la crisi economica mette in difficoltà le imprese private, che sono costrette a chiedere ulteriori finanziamenti, favorendo così i guadagni delle banche private nelle principali nazioni dell’Unione Europea.

Tra i vari aneddoti citati nel libro emergono quelli relativi al linguista americano Noam Chomsky (https://www.agoravox.it/Il-governo-del-futuro-di-Noam.html), all’economista Yanis Varoufakis (https://www.agoravox.it/Varoufakis-l-Euro-e-la-forza-dei.html), e all’economista Paul De Grauwe che nel montaggio finale prese il posto di Joseph Stiglitz (https://www.lse.ac.uk/european-institute/people/de-grauwe-paul; https://mobile.agoravox.it/Stiglitz-La-disuguaglianza-e-la.html). 

Si potrebbe anche provare a capire l’impalpabile incontro di Federico Greco con Enrico Letta (p. 57), ma è meglio parlare del contributo della giornalista e scrittrice Tiziana Alterio, che ha messo in contatto l’attore Claudio Santamaria con i tre registi, per farlo diventare la voce narrante del documentario nella versione italiana (https://www.tizianaalterio.it/chi-sono-1). Inoltre ricordo che la voce internazionale fu affidata a Willem Dafoe, che vive a Roma e lavora dappertutto.

Comunque il libro getta una nuova luce sulla popolazione italiana stremata da troppi anni di crisi, “che sta assistendo attonito alla tragedia di una sanità pubblica al collasso, incapace di gestire l’ondata [quasi] inusuale di ricoveri per il Coronavirus a causa dei progressivi tagli alla spesa pubblica, in particolare degli ultimi dieci anni” (p. 80). Esiste quindi una progettualità burocratica europea che vuole limitare gli interventi pubblici per favorire i business privati, compresa la sanità privata. Tra i vari economisti presi in esame Stephanie Kelton è la figura oggi più visibile: “è diventata consulente economico della campagna presidenziale di Bernie Sander” e consulente dei Democratici Usa (https://stephaniekelton.com/articles, https://cogx.live/speakers/stephanie-kelton); promuove l’attuazione della Modern Money Theory (www.retemmt.it/mmt-pillole-video). 

Indubbiamente il documentario ha rappresentato un piccolo miracolo di logistica e di economia di sopravvivenza, poiché partito senza finanziamenti iniziali. Dopotutto quando esiste un grande obiettivo in comune, un vero ideale e una forte motivazione, molti problemi si dissolvono nell’atmosfera altamente energizzata. Alla fine ogni problema dell’ultimo momento fornisce “una soluzione migliore dell’idea originale”. I registi hanno fatto una grande scommessa e l’hanno vinta, anche se il film è stato boicottato da quasi tutti i festival e non ha vinto nessun premio. Per fortuna è riuscito a trovare un distributore al Biografilm Festival di Bologna. Del resto andare contro l’attuale gestione dell’Unione Europea significa far pensare ai finanziamenti coatti e ai vari ricatti dei grandi poteri finanziari. In ogni caso l’Italia versa all’Europa molti più soldi di quelli che riceve.

I media tradizionali continuano a far passare il solito messaggio che non esiste una vera alternativa “all’individualismo, all’avidità, alla legge del più forte” a livello finanziario e burocratico (p. 203). La grande energia economica, creativa e familiare della piccola e media impresa italiana ed europea è costantemente risucchiata da un meccanismo finanziario extranazionale che aumenta le imposizioni fiscali, le tasse indirette e le spese bancarie. Invece le grandi multinazionali pagano pochissime tasse e ottengono addirittura dei contributi per aprire delle nuove sedi in alcuni paesi. Quindi, “In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario” (Orwell). 

 

Federico Greco è una persona molto indipendente e creativa. Nel libro ha raccontato i retroscena del documentario PIIGS: https://www.cineteatro.it/federico-greco. Per alcuni approfondimenti sul film e sul libro: https://www.raiplay.it/programmi/piigs; https://www.openddb.it/film/piigs; https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/27/piigs-il-documentario-sulla-crisi-economica-che-vi-fara-odiare-la-banca-centrale-europea/3546664; https://www.byoblu.com/2021/04/10/piigs-il-dramma-dei-maiali-deuropa-e-dellausterity-federico-greco.

 

Fuoriscena cineamatoriale finale

Lo Studio Zabalik è la società di produzione del documentario: https://www.studiozabalik.com. La Berta Film di Stefano Mutolo ha promosso il documentario all’estero: https://www.bertafilm.com. La Fil Rouge Media ha distribuito il documentario: http://www.filrougemedia.eu/catalogo.html. Per approfondire la conoscenza di tre festival del cinema: https://www.biografilm.it/2021/biotob (dal 4 e dal 10 giugno a Bologna); https://www.trailersfilmfest.com (Milano, dal 13 al 15 ottobre); https://www.webmarketingfestival.it/call/sceneggiature (Rimini, concorso per corti, dal 15 luglio); https://www.fulldassi.it/roma-torna-il-festival-del-nuovo-cinema-francese (Roma, dal 9 giugno).

Per approfondire cinque riviste specializzate: www.thepitchblog.it/2021/05/23/citta-proibita-i-centanni-del-partito-comunista-cinese; https://duels.it/sogni-elettrici/levento-e-la-fine-dellu-r-s-s, https://filmmakermagazine.com, https://www.taxidrivers.it, https://www.bookciakmagazine.it

Nota su Paolo Barnard – L’assimilazione delle conoscenze economiche basilari dei tre registi è stato facilitato dal grande lavoro giornalistico e organizzativo di Paolo Barnard, che organizzò il grande summit economico di tre giorni di Rimini, invitando alcuni dei più importanti economisti internazionali. Molti attivisti che si sono incontrati e acculturati a Rimini hanno poi contribuito alla diffusione virale del documentario atipico PIIGS. Infatti “il vero successo del film arriverà da decine di migliaia di persone (soprattutto giovani, alcuni di loro militanti nati col summit di Rimini)” che non trovando il film nella sala “del loro comune si organizzano da sole, convincono gli esercenti a programmarlo e riempiono le sale ogni colta con centinaia di spettatori” (p. 69).

Nota economica – Nel libro viene citato il grande economista Federico Caffè, scomparso misteriosamente nel 1987 (https://www.agoravox.it/Il-centenario-della-nascita-di.html, https://www.agoravox.it/Federico-Caffe-il-consigliere-dei.html). Secondo Ashoka Mody “l’Italia sarebbe entrata nell’euro proprio per autoimporsi un vincolo esterno che facesse il lavoro sporco e faticoso che” i politici italiani non volevano fare direttamente, come confessato da Giuliano Amato (p. 100, https://www.tedxroma.com/portfolio-items/ashoka-mody). Secondo William Richard Dreyfuss Black “gli economisti mainstream sono terribili soprattutto in una cosa. In economia. Ma ogni tanto vanno oltre l’economia e diventano pessimi nell’etica. E sono i principali oppositori e pericoli della democrazia in Europa, in particolare, ma anche in America” (p. 93, avvocato e docente). Ora le politiche economiche non le decidono gli economisti politici, ma si suggeriscono in circoli molto ristretti: https://www.weforum.org/agenda/authors/olivier_schwab; (curiosamente tampone si scrive Swab in inglese, ma non in Svizzera, in codice CH). Segnalo anche Andrea Cecchi, un esperto che lavora da molti anni nel settore finanziario. Qui trovate una sintesi dei suoi articoli centrati sui nuovi fenomeni finanziari legati alla crisi da Coronavirus (doppia versione in italiano e inglese): https://andreacecchi.substack.com/people/8429970-andrea-cecchi.

Nota storica – Il primo reset economico iniziò quando istituirono la tassa personale sui redditi. E oggi molte multinazionali non pagano le tasse grazie alle sedi mediante alcune illusioni ottiche fiscali, grazie ad accordi molto speciali (Irlanda, Paesi Bassi, eccetera). Per approfondire le riflessioni consiglio un’intervista originale: https://www.youtube.com/watch?v=vgwsLj9DHio (per ulteriori informazioni: https://www.nogeoingegneria.com/?s=rockefeller). In Italia i primi gravi problemi economici iniziarono molti anni fa: www.maurizioblondet.it/come-ci-hanno-de-industrializzato (l’intervista di Claudio Messora all’economista Nino Galloni, figlio di un collaboratore molto stretto di Aldo Moro). Molto probabilmente fra qualche mese inizierà il Grande Reset collegato alla sorveglianza digitale: https://www.maurizioblondet.it/risolvere-qualunque-crisi-sorvegliando-tutto-da-remoto.

Nota parasanitaria – Consiglio tre articoli per iniziare a capire alcune questioni fondamentali: https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/25/dalla-guerra-infinita-alla-pandemia-infinita151399 (una persona nel ruolo che spiega molte cose); https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/18/tiranni-capitale-finanziario-151147 (chi gestisce il sito dovrebbe essere un medico in pensione); https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/17/ivermectina-il-miracolo-indiano-e-limmonda-speculazione-sui-farmaci (una storia oscurata). Infine consiglio un video che fa parte della storia occultata della manifestazioni del 2021: https://www.youtube.com/watch?v=zQ9_ZbsqGx0 (il giornalista indipendente Matteo Gracis e le sue 10 domande molto scomode dedicate ai potenti).



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